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La più imponente confisca mai realizzata in Italia

Confiscati beni per 800 milioni di euro all'ex imprenditore della sanità privata di Bagheria (PA) Michele Aiello

19 agosto 2010

Alla vigilia del Ferragosto appena trascorso, i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno notificato all'ex manager della sanità privata Michele Aiello, ritenuto prestanome del boss Bernardo Provenzano, un provvedimento di confisca dei beni del valore di 800 milioni di euro.
L'imprenditore sta scontando una condanna in appello a 15 anni e sei mesi per associazione mafiosa, corruzione continuata e truffa aggravata. La misura patrimoniale, che era già stata resa nota nei giorni scorsi (LEGGI) ma è stata comunicata ufficialmente ad Aiello sabato scorso, è stata disposta dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Aiello è stato condannato nel processo delle cosiddette 'talpe' che coinvolge anche l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra.

Secondo gli inquirenti Aiello avrebbe potuto contare in tutto l'arco della sua attività imprenditoriale, nata nel settore edile e poi ampliatasi in quello della sanità, su una sostanziale situazione di monopolio assicurata dall'appoggio dei vertici di Cosa nostra, che avrebbe anche investito ingenti somme di denaro nelle sue aziende.
Il provvedimento, nato dagli accertamenti patrimoniali del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, riguarda il polo oncologico di eccellenza "Villa Santa Teresa", a Bagheria (PA); otto imprese edili: la Costruzioni s.r.l., la Edilcontrol s.r.l., la A.t.i. (Alte Tecnologie Ingegneristiche) group s.r.l., la S.el.da s.r.l., l'E.m.a.r s.r.l., la Edil costruzioni s.r.l., la Tuttedil s.r.l. e la Edil maf s.n.c. di Aiello Francesca & c.. Confiscate inoltre sei imprese del settore sanitario - la Radiosystems protection s.r.l.; la Villa Santa Teresa - diagnostica per immagini e radioterapia s.r.l.; l'Italsystems s.r.l.; il Centro di medicina nucleare S. Gaetano s.r.l.; l'A.t.m. (alte tecnologie medicali) s.r.l e Villa Santa Teresa group s.p.a.; la società che gestisce la squadra di calcio di Bagheria (Pa); la ''Servizi & Sistemi s.r.l.'', operante nel settore informatico; due stabilimenti industriali di circa 6.000 metri quadrati; un impianto di calcestruzzi; quattro edifici adibiti ad uffici; 14 appartamenti a Bagheria e tre ville ad Aspra, Santa Flavia e Ficarazzi (Pa).
Il provvedimento riguarda ancora 22 magazzini; 22 terreni edificabili, 24 auto; 22 veicoli industriali; 2 imbarcazioni da diporto; 145 rapporti bancari per 250 milioni di euro in contanti e due polizze vita. I giudici hanno anche disposto, a carico del manager, l'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per due anni e sei mesi.

I beni, sino ad oggi in amministrazione giudiziaria, sono stati messi a disposizione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ne stabilirà la destinazione. Sono circa 400 i lavoratori che operano nelle imprese sanitarie, edili e amministrative di Aiello.

"La confisca di beni da circa 800 milioni di euro nei confronti dell’ex 're mida' della Sanità Michele Aiello, è la più imponente disposta da un Tribunale su tutto il territorio italiano". Così il pm di Palermo Geri Ferrara commentando la confisca di beni all'ex manager considerato prestanome di Provenzano. "E’ la confisca di maggior valore in Italia ed è molto importante perchè si è potuto mettere i sigilli a un patrimonio che fin dalle origini era nato illecitamente con i patrimoni di Cosa nostra". Ferrara ha quindi sottolineato il complesso lavoro di indagine svolto su quel patrimonio confermando come esse "siano state particolarmente difficili". "Abbiamo incontrato problemi di accertamento enormi perchè si indagava su un soggetto con un patrimonio di origine già particolarmente elevato, quindi non c’era una sproporzione tra il reddito e il patrimonio". Il Tribunale di Misure e prevenzione si è avvalso dell’aiuto di tre periti, un palermitano e due esperti del Nord Italia, che hanno eseguito una perizia accurata.
Come ha sottolineato Ferrara, il provvedimento non avrà ripercussioni sui lavoratori: "Non si perderà neppure un posto di lavoro. Da quando è subentrata l’amministrazione giudiziaria, sono stati preservati i posti di lavoro".

Ed è di una settimana fa la decisione del tribunale della Libertà di Palermo di ricoverare Aiello presso il centro diagnostico del carcere Opera di Milano per monitorarlo quotidianamente. "Da quando è stato arrestato l'inverno scorso - ha detto l'avvocato Loredana Greco - Michele Aiello ha perso oltre 15 chili. Il suo stato di salute non gli consente la detenzione in carcere".
Intanto, è prevista per oggi l'udienza, presso il tribunale della Libertà di Palermo, che deciderà sul ricorso presentato dalla difesa contro l'arresto subito dopo la condanna.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa]

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19 agosto 2010
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