La polemica sull'accesso libero alla Tonnara di Scopello
Tra libertà e vastasaggine: se il libero accesso al mare (di tutti) diventa terreno di scontro
"Ecco cosa è diventata la Tonnara di Scopello in pochi giorni di accesso libero. Questo è quello che avviene dopo, come è stata chiamata da qualche campione di stupida e inutile demagogia, la "liberazione della tonnara": bivacchi, degrado, sporcizia. Nessuna regola nella fruizione. La tonnara è diventata un lido balneare, caotico e squallido".
E' la denuncia di Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia.
Ma facciamo un piccolo passo indietro...
Esattamente una settimana fa, il dirigente del settore Lavori pubblici dell’ufficio tecnico comunale di Castellammare del Golfo, Simone Cusumano, ha firmato un’ordinanza che stabilisce quanto segue: "L’accesso al demanio marittimo e al mare nella baia antistante i faraglioni di Scopello e l’ex Tonnara di Scopello è libero, gratuito ed è fatto divieto a chiunque di porre ostacoli o limitazioni al libero accesso pedonale al mare".
Una cosa bella no? Libero accesso per tutti al mare che è di tutti...
L’ordinanza continua: "Al fine di consentire il libero passaggio il cancello pedonale della ex Tonnara deve rimanere aperto tutti i giorni almeno dalle 9 alle 19 (in primavera ed estate) e almeno dalle 9 alle 17 (in autunno ed inverno). La barra attualmente presente all’ingresso della stradella di collegamento dalla strada provinciale al cancello di ingresso della ex Tonnara potrà essere mantenuta ma dovrà essere libera al sollevamento per consentire in qualsiasi momento l’accesso ai mezzi di soccorso, ai mezzi di servizio del Comune, ai mezzi dei diversamente abili, ai mezzi della polizia municipale e ai mezzi delle forze dell’ordine".
Un’ordinanza salutata come una vittoria dal Movimento 5 Stelle siciliano, che si è sempre detto promotore della "liberazione della Tonnara di Scopello". "Sono soddisfatta - ha detto la deputata regionale M5S Valentina Palmeri - del risultato raggiunto alla Tonnara di Scopello, fra l’altro adesso si sta tutelando sicuramente molto meglio di prima, visto che, fino a pochi giorni fa, era un vero e proprio bivacco, adesso invece possono entrare al massimo 200 persone, garantendo l’esigenza di tutela del luogo con una fruizione finalmente discreta, tranquilla e dignitosa. I proprietari, infatti, non rispettavano il limite massimo di capienza, applicandolo in maniera del tutto arbitraria, cosa che ho potuto osservare con i miei stessi occhi. A volte era un vero e proprio pollaio e non era possibile neanche appoggiare una tovaglia tanto le persone erano ammassate all’inverosimile le une sulle altre. Questo era business e non tutela, business denunciato spesso anche sui maggiori siti dedicati alle informazioni turistiche. Inoltre, come abbiamo segnalato a chi di competenza, nella spiaggetta della tonnara non si potrebbe accedere per motivi di sicurezza, in quanto il pericolo caduta massi dalla torre ne ha imposto la chiusura, divieto che, evidentemente non opera per gli ospiti del residence Tonnara i quali possono comodamente prendere il sole con tutti i confort".
Parere assolutamente opposto rispetto a quello di Legambiente. E così ritorniamo all’inizio dell’articolo e alla denuncia di Gianfranco Zanna che continua: "E' una vergogna, che rischia di compromettere irreversibilmente il decoro e la salvaguardia del bene monumentale vincolato. Mi auguro che adesso gli esponenti politici regionali e i rappresentanti di alcune vetero e localistiche associazioni capiscano cosa significa veramente tutela, lo imparino, visto che finora non ci hanno mai spiegato come volevano difendere la tonnara da coloro che vogliono fare solo affari speculando sul sito, mortificandolo così come altri luoghi del territorio circostante oggi abbandonati e brutti".
Legambiente chiede al Prefetto e alla Soprintendenza "che deve far valere le sue ripetute diffide all'Amministrazione Comunale di Castellamare, che ha confermato di essere inaffidabile, di intervenire subito per salvare la Tonnara di Scopello dal degrado e dall'incuria, restituendole dignità e bellezza".
A dire no all’ordinanza insieme al ricco cartello di associazioni e movimenti che, nei giorni scorsi, hanno sottoscritto un appello affinché il Comune potesse fare marcia indietro sulla decisione, anche il Wwf e la direzione nazionale dell’Associazione dimore storiche.