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La politica non passi da via D'Amelio

La famiglia del magistrato antimafia contro la manifestazione di Fini sul luogo della strage del '92

13 febbraio 2013

Fabio Granata ha annunciato una manifestazione elettorale di Fli in via D'Amelio, luogo della strage in cui morì Paolo Borsellino. Il vicecoordinatore nazionale di Fli ha dato appuntamento ai suoi per domenica 17, alle 17,30 con "la volontà di rivendicare, attraverso una manifestazione caratterizzata da un solo grande tricolore, che la piena cittadinanza politica e civile sarà tale in Italia solo dopo avere accertato la verità sui mandanti e gli esecutori della strage di via D'Amelio, ci porterà a tenerla proprio in quel luogo". Aggiungendo che "sarà una manifestazione nel corso della quale ribadiremo simbolicamente e politicamente che quel luogo è anche quello dell'inizio di un percorso di una destra italiana affrancata da qualsiasi condizionamento mafioso e con la volontà chiara e precisa di tenere sempre alta la bandiera della legalità. Fli torna lì dove ha avuto origine, perchè noi siamo l'unica destra della legalità".

L’annuncio ha scatenato le polemiche e il dissenso da parte della famiglia del magistrato antimafia. "Mi preme smentire che ci sia un assenso in qualsiasi forma da parte della famiglia Borsellino: non spetta a noi darlo o negarlo. Mi chiedo soprattutto se sia opportuno che un partito faccia un'iniziativa pubblica in via D'Amelio proprio nel pieno della campagna elettorale, fatto che creerebbe un precedente", ha smentito la sorella Rita. Poi è intervenuto il fratello Salvatore: "Con riferimento alla notizia dell'iniziativa in via D'Amelio, promossa da Fli, mentre mi associo a quanto già espresso da mia sorella Rita, in merito al preteso tacito assenso della famiglia Borsellino e all'inopportunità della stessa iniziativa, mi preme fare presente che nessuna adesione a quest'ultima è stata data dal Movimento delle agende rosse che è, per statuto, assolutamente trasversale e che si è sempre astenuto dal partecipare a iniziative o eventi legati a competizioni di tipo elettorale".

Ma Granata ha precisato: "Abbiamo ovviamente informato preventivamente  la famiglia di Paolo Borsellino, passaggio doveroso e in mancanza del quale non avremmo mai dato  il via libera all'iniziativa. L'iniziativa, sobria e senza bandiere di partito ma con un solo grande tricolore, è rivolta simbolicamente al luogo. Rita Borsellino, da rappresentante politica ma anche da sorella di Paolo, dovrebbe essere quindi felice dell'esistenza in Italia di una destra che ha in quel luogo un suo rifermento sacro - ha concluso Granata -. Una destra legalitaria e antimafia che dovrebbe ricordarle qualcosa di molto caro". [Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

- Falcone e Borsellino lasciateli stare! (Guidasicilia.it, 30/01/13)

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13 febbraio 2013
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