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La "Pontida" di Raffaele Lombardo

Due giorni al Palaghiaccio di Catania per spiegare la "naturale evoluzione" del Movimento per le Autonomia...

27 giugno 2011

Prima il 'Sacro parto' di Pontida, poi il "fresco" Palaghiaccio di Catania. L'italia delle forze secessioniste, nel primo caso, e autonomiste, nel secondo, in questo inizio d'estate sembra che vogliano mettere dei punti politici fermi con i quali non si potrà non fare i conti subito dopo la pausa estiva.
Nella grande struttura lungo il litorale sabbioso della Plaia, la sfilata degli ospiti ha visto sul palco il leader repubblicano Giorgio La Malfa, il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo, il "colonnello" di Fli Carmelo Briguglio, l’ex ministro Calogero Mannino.
Il presidente della Regione Siciliana e i suoi sodali, hanno voluto dare un nome forte, ma nello stesso tempo tranquillizzante, all'incontro di sabato: "La naturale evoluzione. La Sicilia è dei siciliani". Un incontro nel quale è stato sostanzialmente ribadito un messaggio, ossia la "bontà" del sodalizio con il Partito democratico e con i personaggi del Terzo polo.
In Sicilia "non c'e' stato nessun ribaltone, nessuna co-gestione. E' un governo di 12 tecnici e mi sono trovato, purtroppo, gli alleati di ieri a ostacolare violentemente ogni riforma secondo noi indispensabile per la regione". Il presidente della Regione Siciliana e leader Mpa, Raffaele Lombardo, ha voluto chiarire subito questo punto con i giornalisti prima del suo intervento all'assemblea regionale del suo partito che si è tenuto sabato e domenica al Palaghiaccio di Catania. "Quello con il Pd è un rapporto proficuo e produttivo. Stiamo discutendo tra di noi - ha aggiunto Lombardo - affinché questa alleanza si consolidi perché da questa alleanza può derivare la prosecuzione di un percorso riformista e indispensabile per la Sicilia".

"Non siamo noi ma per la verità illustri giornalisti e analisti che scrivono su 'Libero' che in fondo hanno dimostrato che la secessione del Nord, che poi vorrebbe dire l'abbandonarci al nostro destino, ovvero l'indipendenza del Sud e della Sicilia, non sarebbe un cattivo affare. Anzi per i siciliani, considerati i 10 miliardi che lo Stato incassa dalla raffinazione del petrolio, sarebbe un grande affare ed un vantaggio. Noi vogliamo lavorare perché finalmente si unifichi l'Italia: che i profughi vadano dovunque, perché i rifiuti vengano accolti in tutte le regioni, perché i ministeri per quel nulla che fanno a nostro favore, restino dove sono e perché l'Italia non abbia cittadini di serie A e di serie B". Secondo Lombardo "non siamo noi che rompiamo l'Italia. Il Paese, per quattro quinti, è 'rotto'. E lo è soprattutto per quella che è la sorte dei suoi cittadini, per le sue infrastrutture, per il reddito pro capite degli italiani del Nord e del Sud. Vediamo che una volta per tutte - ha proseguito Lombardo - grazie alla spinta di un forte partito del Mezzogiorno che si svincola dalle appartenenze e che si allea per raggiungere l'obiettivo della crescita del suo territorio, questo vergognoso divario si possa superare e l'Italia possa finalmente cominciare, dopo 150 anni, ad unificarsi".
La dialettica interna al Movimento per l'autonomia - ha proseguito - "va superata attraverso la riscoperta del senso della militanza e con la democrazia. Il merito, la capacità, la competenza si misurano non solo con il giudizio dei saggi, degli esperti o dei filosofi ma con il consenso della gente. La democrazia consacra il più bravo, lo nomina capo e gli altri hanno poi il dovere della disciplina di partito".

Lombardo, ha quindi parlato della "naturale evoluzione" del suo partito. "Credo sia necessario prevedere e costruire una naturale evoluzione di questo movimento che dovrà riscoprire o sperimentare il gusto e il contributo della militanza. Questo non può essere un partito di governo che si identifica e si esaurisce nel governo o nei governi locali". "L'azione di lotta per un mezzogiorno e una Sicilia che ha tanta strada da recuperare e tanti obiettivi e mete da raggiungere, è indispensabile. La lotta, con tutto il rispetto - ha aggiunto Lombardo - non la si fa stando comodamente seduti nelle poltrone ma scendendo in piazza, manifestando, lavorando con grande umiltà, affiggendo un manifesto o cercando di fare un buon comizio o un lavoro di formazione culturale e politica per i giovani". "Siamo oltre i due anni ma io credo che prima dei tre anni, entro la fine dell'anno, dobbiamo, con le eventuali modifiche e evoluzioni che approveremo, arrivare ad un terzo congresso federale anche perché è cambiato lo scenario politico nazionale - ha continuato Lombardo - . Dinnanzi a questo nuovo scenario non c'é dubbio che dobbiamo definire un nuovo profilo del movimento e questo non si potrà che fare in sede congressuale", . "Questo movimento - ha aggiunto il leader Mpa - dovrà organizzarsi come un partito. Abbiamo raccolto come potenziale disponibilità a partecipare a questo nuovo progetto 20 mila adesioni, che contiamo di far arrivare a 50 mila e tra questi 50 mila persone certamente noi dobbiamo poter contare su almeno 5-6-7.000 militanti, persone disposte a scendere in piazza, a manifestare per la Sicilia ma anche per ciascun comune". "Partiamo da un dato certo - ha affermato Lombardo -. Un sondaggio, certamente attendibile, che per quanto riguarda le possibili elezioni politiche, fa segnare un 13 per cento in Sicilia a favore del Movimento per l'Autonomia. Non dimentichiamo che abbiamo preso il 4 per cento nel 2006, il 7,7 per cento nel 2008 e ora il 13 per cento. Che questo dato sia ovviamente da far crescere per quanto riguarda le elezioni regionali è fuori discussione". "Un secondo dato - ha continuato Lombardo - è che il Mpa insieme al Terzo polo è dato al 28 per cento. Io credo che sia questa una strada che ci viene indicata dagli elettori. Al di là del sondaggio, io credo che si tratti di una aggregazione che poi corrisponde, bene o male ai numeri dell'Assemblea regionale". "Se noi mettiamo insieme i deputati del Mpa e di questo nuovo polo, compresi il gruppo degli Alleati per la Sicilia - ha concluso - arriviamo a circa 30 deputati, un terzo dell'Assemblea regionale siciliana: è questo il nucleo forte, autonomista e di questo nuovo polo, che noi intendiamo consolidare. Mi auguro che su questo vengano indicazioni precise da questo convegno".
continuando a parlare con i giornalisti anche a margine dell'assemblea del Mpa, ha risposto a una domanda su come l'Mpa sceglierà il candidato alla Presidenza della Regione alle prossime elezioni regionali. "Sicuramente non con le primarie. Si vedrà quale coalizione si realizza. Sono certo che il Movimento e l'area autonomista con i suoi alleati non potrà rinunziare ad esprimere un suo candidato".

Il governatore ha poi "analizzato" il declino che sta vivendo il Popolo delle Libertà. "Che ciò che capita ad un grande partito, che poi è il partito del presidente del Consiglio, abbia una influenza sulle cose anche siciliane mi pare fuor di dubbio. E lì obiettivamente, e credo che non sia un giudizio critico ma è una fotografia della realtà, ormai assistiamo ad un declino che mi pare proprio difficilmente frenabile". "Non è che io - ha proseguito - Berlusconi l'abbia chiamato stamattina. L'ho visto più volte in questi giorni in televisione e devo dire che mi ha colpito il suo parlare stretto con Di Pietro come due vecchi amici, una novità della quale prendiamo atto con piacere perché comunque serve a riportare la politica a rapporti civili e di dialogo piuttosto che sempre di insulti, di contrapposizioni e di veleni".

Elezioni anticipate? "Si vota l'anno prossimo per le politiche? Vogliamo votare un giorno prima, un giorno dopo o contemporaneamente? - si è chiesto Lombardo - se ne parla, fra persone intelligenti e ragionevoli se ne deve parlare, io - ha evidenziato - non ho niente in contrario".. A chiusura dell’assemblea Raffaele Lombardo ha, dunque, lasciato spiragli alle proposte del Pd di anticipare il ricorso alle urne e rafforzare ulteriormente l’alleanza con l’Mpa e il Terzo polo. Per dirla con il senatore democratico Giuseppe Lumia, il governatore non respinge l’ipotesi di "costruire un progetto di cambiamento che rivolti come un calzino la Sicilia e gli faccia vivere una stagione inedita di legalità e sviluppo". Lombardo ha poi aggiunto: "Qua si è sentito che non c'è un grande favore per le elezioni anticipate. Forse ora con maggiore consapevolezza e compattezza, avendo messo le carte in tavola, possiamo imprimere una più grande accelerazione al nostro lavoro amministrativo e politico".
Il capogruppo all'Ars del Pd, Antonello Cracolici, ovviamente presente all'assemblea regionale del Mpa, ha detto ai giornalisti: "Noi abbiamo posto un tema, una volta decisa l'alleanza strategica, valutiamo se andare alle elezioni anticipate. Noi pensiamo, ad esempio, che se ci fossero le elezioni nazionali sarebbe conveniente per questa esperienza connettersi all'eventuale vento del cambiamento ma è una questione che va valutata assieme a tutti i partner con i quali ci sentiamo di avviare questo percorso insieme". "Sulle modalità di scelta dei candidati - ha aggiunto - noi abbiamo rispetto per le opinioni degli altri ma vogliamo ricordare che il Pd ha nel suo Dna le primarie, quindi considera le primarie un metodo di selezione della propria classe dirigente non perché non sappiamo scegliere ma perché la partecipazione popolare costituisce l'elemento fondativo di un partito come il Pd". "Questo noi siamo - ha concluso - discutiamo con gli altri ma chiediamo agli altri di aver rispetto per quello che siamo". "Abbiamo chiesto all'MpA e al Terzo polo - ha aggiunto infine Cracolici - di decidere di fare una alleanza strategica con il Pd e con le forze progressiste sapendo che ci sono dei problemi. Non c'è dubbio che oggi una parte delle forze progressiste è schierata contro questa esperienza che ha visto il sostegno al governo per le riforme e al cosiddetto governo tecnico ma abbiamo detto pure che bisogna avere pazienza". "Non c'è dubbio - ha sottolineato Cracolici - che il processo politico in questo Paese va nella direzione di costruire una alleanza larga quindi occorre pazienza anche perché le tante parole che si usano oggi, domani si scoprirà che saranno solo lontani ricordi. Con pazienza risolveremo i problemi".

La due giorni catanese si è chiusa con una prevedibile "standing ovation" per Lombardo. Salutando tutti, il governatore ha ribadito ancora l’impronta autonomista del suo credo politico, augurandosi che "Forza del Sud rompa definitivamente i rapporti con il Pdl e si collochi in un’area di piena autonomia che non può essere subalterna alla Lega, che frega il Sud e lo danneggia". Lombardo ha anche lanciato l’invito alle forze che non si riconoscono nel Pdl a "ritrovarci insieme sulla strada delle riforme".

"Con Lombardo è calato il gelo" - "Al Palaghiaccio di Catania, a fronte di una calura estiva che aleggiava sull’evento più annunciato dell’anno e più atteso del momento, è calato il gelo tra il Movimento per l’autonomia e la Sicilia". Questa l'affermazione il co-coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione, che commentando la due giorni dell’assemblea regionale del Mpa a Catania ha ironicamente osservato come si sia "solo registrato l’intervento di qualche novità nella politica italiana come La Malfa e Mannino ed un parterre di colonnelli che sgomitano e soffrono sempre di più un capo che vuole controllare pure i settori dove far affluire i militanti". "In tal senso - ha aggiunto Castiglione - penso al settore L come Leanza, settore D come D’Agostino, settore P come Pistorio ma soprattutto da veri conoscitori del loro elettorato recalcitrante al tentativo del Mpa di fare una svolta ed andare nel settore S, ovvero, una svolta a sinistra…".
"Una parata di manager della sanità" - "Dopo mesi di attesa, abbiamo capito cos'era questo appuntamento. Avevano detto che ci sarebbero state illustri personalità della cultura e della sinistra disposte a mettersi a capo di questo movimento autonomista, in realtà cosa abbiamo visto? Maria Grazia Cucinotta, una versione ridotta dell'Mpa, la passerella di dieci piccoli indiani, ovvero i manager della sanità tutti lì a rendere omaggio al loro 'dante causa'; e infine un Lombardo quasi caricatura fra Federico II di Svevia e Luigi XIV (l'ètat c'est moi!), secondo il quale la democrazia è il comando di un uomo solo". Così Orazio Licandro, della segreteria nazionale dei Comunisti italiani-Federazione della Sinistra, commenta ironicamente l'assemblea regionale dell'Mpa di Catania.
Secondo Licandro, "di politico non c'è niente, se non le lamentele di chi governa la Sicilia, le città siciliane e il Paese, con Berlusconi e con la Lega, da numerosi anni. Quando si arriva a sostenere tutto e il contrario di tutto, invocando l'unità d'Italia e a un tempo la secessione, a noi resta soltanto da rimpiangere Eduardo Scarpetta". "Sono rimasto davvero colpito da questa arrogante concezione del potere, per cui bisogna che ciascuno di questi, e mi riferisco ai manager della sanità, spieghi cosa c'entra la loro managerialità con il congresso di un partito politico se non che è quello di chi li ha nominati. Quella passerella è la prova fotografata della sostituzione del potere di Lombardo sulla sanità a quello del suo predecessore. Altro che riforma... Per carità, alcuni sono davvero bravi: ma se non avessero fatto professione di fede o se non fossero il frutto di mere contrattazioni politiche sarebbero lì?".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it, GdS.it, LiveSicilia.it, Corriere del Mezzogiorno]

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27 giugno 2011
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