La prima America's Cup siciliana
Tutto pronto a Trapani per gli ultimi due atti della Louis Vuitton Cup. Ma non mancano le polemiche
Trapani sta per essere invasa dal popolo della vela. La flotta della XXXII America's Cup è arrivata venerdì mattina a Trapani, a bordo della M/V Schippersgracht. La nave ha percorso 2.800 miglia nautiche che separano Malmoe dalla Sicilia, ha costeggiato le Isole Egadi e finalmente si è ormeggiata nel porto di Trapani, col suo prezioso carico di 12 ''levrieri del mare''. Il sogno della Louis Vuitton Cup siciliana è ufficialmente iniziato e l'antica Drepanon è pronta ad accogliere la carovana itinerante dell'America's Cup.
Trapani non è una città dalla grande tradizione velica, tuttavia secondo gli organizzatori dell'evento l'obiettivo è quello di divulgare questo sport così affascinante.
''Abbiamo scelto Trapani - ha ripetuto il 44enne irlandese Marcus Hutchinson, direttore delle relazioni con i media dell'America's Cup - perché rappresenta una novità assoluta per tutti. Abbiamo scelto la città siciliana a discapito di altre località classiche per la vela italiana, come Punta Ala (Grosseto) o Porto Cervo, in Sardegna''. Il mistero che ruota attorno ai campi di regata rende ancor più affascinante l'evento: nessuno conosce le condizioni meteo in Sicilia, né quelle dell'acqua. Sarà dunque sfida apertissima dal 29 settembre al 9 ottobre prossimi, in occasione degli ultimi due atti della Louis Vuitton Cup. Al termine delle regate di Trapani verrà eletto il vincitore del Campionato del mondo Louis Vuitton Classe America's Cup 2005.
I 12 team partecipanti alla XXXII America's Cup, la cui fase finale si disputerà nel 2007 a Valencia, in Spagna, sono quasi tutti già al completo, già alla fine della prossima settimana dovrebbero testare le condizioni del mare e del vento. Nel frattempo proseguono i lavori sul lungomare di Trapani, dove verrà allestito l'America's Cup Park, ovvero il cuore pubblico dei Trapani Louis Vuitton Acts.
Non mancano i problemi, né le polemiche attorno all'evento velico più atteso.
Già da diverso tempo Legambiente denuncia irregolarità nel rifacimento del porto e parla di leggi aggirate senza scrupoli. Ma gli organizzatori rispondono che tutto è stato fatto nel pieno rispetto della legge. La procura di Trapani l'altro ieri ha sequestrato tre cantieri che stanno lavorando per realizzare opere che riguardano la Coppa America.
Il sottosegretario agli Interni, Tonino D'Alì auspica ''una tregua olimpica anche per la Coppa America: per la prima volta dopo 155 anni l'evento sbarca in Italia e merita il giusto spirito di conciliazione olimpica auspicato anche dal Sottosegretario Gianni Letta per la vita politica del paese''. ''Mi riferisco - ha spiegato D'Alì - ai recenti interventi della magistratura. Il trofeo, la coppa insomma, arriverà la prossima settimana, ma ora ecco gli equipaggi e sono certo che esattamente come per le Olimpiadi tutto si svolgerà perfettamente perché il comitato organizzatore non ha lesinato sforzi''.
''La Coppa America a Trapani è ancora una volta segnata da tentativi di intraprendere scorciatoie che provocano guasti sul piano ambientale e della legalità e ledono l'immagine di Trapani e della manifestazione sportiva. Ci sono rischi ambientali connessi allo smaltimento dei 15.000 metri cubi di rifiuti di scavo depositati nel cantiere Ronciglio, e bisogna vigilare sulle procedure che saranno utilizzate''. Lo dice Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, dopo il sequestro, effettuato dai carabinieri su disposizione del procuratore capo di Trapani Giacomo Bodero Maccabeo, di tre aree interessate dai lavori per la Coppa America a Trapani.
Legambiente denuncia ''opere realizzate senza autorizzazioni ambientali, scorciatoie procedurali e rifiuti smaltiti in maniera disinvolta''. ''Purtroppo - continua Della Seta - dobbiamo prendere atto che tanto i risultati delle analisi sui fanghi del porto, quanto quelli delle analisi sui fanghi del Ronciglio non sono stati mai resi pubblici''.
Legambiente ribadisce che la banchina Ronciglio, alla cui realizzazione è legata la produzione e lo smaltimento dei rifiuti di scavo che sono stati portati a Marsala, non è necessaria ai fini dell'organizzazione dell'evento sportivo e la sospensione dei lavori di dragaggio era stata chiesta dalle associazioni ambientaliste ed ottenuta grazie all'intervento della protezione civile nazionale.
''Se poi - si legge ancora in una nota di Legambiente - al cantiere navale di Trapani ed alla banchina Isolella, senza che le associazioni abbiano mai presentato esposti, sono stati individuati rifiuti pericolosi depositati in maniera incontrollata o qualcuno ha tentato di occultarne la presenza interrandoli, non si può che denunciare la mancata preventiva attività di bonifica prima di procedere all'organizzazione della Coppa America''. Per Legambiente ''la Protezione civile nazionale deve intervenire subito con procedure di urgenza per rimuovere i rifiuti e a risanare ambientalmente l'area di Isolella, consentendo l'uso della banchina''. ''L'azione della Procura - conclude Della Seta - e dei carabinieri di Trapani è positiva per prevenire seri rischi ambientali e per la salute dei cittadini connessi con lo smaltimento di rifiuti anche pericolosi. Le regate devono svolgersi, ma nel pieno rispetto delle leggi e dell'ambiente''.
- Coppa America a Trapani. Interviene la magistratura (La Nuova Ecologia)