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La prima Radio Libera ritorna nel Belìce

Era il 1970 e la radio libera di Danilo Dolci denunciava una situazione insostenibile di sofferenze

24 marzo 2010

La radio riportava cifre, appelli, interviste con la popolazione: denunciava una situazione insostenibile di sofferenze

S O S
S O S

Siciliani, italiani, uomini di tutto il mondo, ascoltate: si sta compiendo un delitto di enorme gravità, assurdo: si lascia spegnere una intera popolazione.
La popolazione delle Valli del Belice, dello Jato e del Carboi, la popola-zione della Sicilia occidentale non vuole morire.
... avvisate immediatamente i vostri amici, i vostri vicini: ascoltate la voce del povero cristo che non vuole morire, ascoltate la voce della gente
che soffre assurdamente.
... non possiamo lasciar compiere questo delitto: le baracche non reggono, non si può vivere nelle baracche, non si vive di sole baracche.
Lo Stato italiano ha sprecato miliardi in ricoveri affastellati fuori tempo,confusamente: ma a quest’ora tutta la zona poteva essere già ricostruita, con case vere, strade, scuole, ospedali.
Le mani capaci ci sono, ci sono gli uomini con la volontà di lavorare, ci sono le menti aperte a trasformare i lager della zona in una nuova città, viva nelle campagna con i servizi necessari, per garantire una nuova vita...

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"Le scosse sono venute nel gennaio
del millenovecentosessantotto:
mentre dormivo,
non mi ero accorto, il sonno è traditore,
mio figlio mi ha svegliato impaurito
- Stiamo morendo tutti! - e intanto nei muri
è venuta una scossa, a stringere e allargare,
come un organetto, e son scappato buttando fuori tutti
mi è caduta in testa una pietra
la casa si è aperta in tutti i punti cardinali,
i muri erano tenuti dalle travi,
era una casa antica,
siamo scappati e per un mese
siamo rimasti alla sventura, fuori.
Siamo andati avanti a far fuoco notte e giorno,
catarro, tosse,
dopo otto giorni ci hanno dato una tenda
in svariate famiglie: aria aperta
era sempre, chi con uno scialle in testa
o una coperta, e tutti attorno al fuoco.
.........
Sono passati anni sani e ogni giorno
devo andare agli uffici, all’Ispettorato,
al Comune, al Genio Civile,
ho scritto lettere agli Assessorati della Regione,
quante domande e controdomande
- bracciante Mimiddu Bonafede
senza proprietà di terra -
tutte raccomandate con le ricevute,
ma le cose si vanno allungando,
non si accorciano mai.
"A chi devo rivolgermi?"
Non mi sorprenderei
quando i poveri cristi si decidono
a montare una radio per sentirsi
e per farsi sentire - una radio
anche piccola
come in montagna per la resistenza
oppure a Praga -,
non mi sorprenderei se corazzate,
elicotteri vispi si lanciassero
cercando di afferrarla e denunciarla
"per avere tentato di turbare
l’ordine pubblico".
* * *
Radio libera:
piacciono i fichi dimezzati al sole
lucidi a condensare il proprio umore -
fin che non giunge il nero brulicare
delle avide mosche e dei mosconi.

Danilo Dolci

- Limone Lunare [1] (ascolta)

- Limone Lunare [2] (ascolta)

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24 marzo 2010
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