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La prima volta italiana di Gheddafi

Incontri istituzionali e manifestazioni di protesta per la visita di Stato del leader libico in Italia

10 giugno 2009

Inizia oggi la "prima volta" italiana del Colonnello Muammar Gheddafi, il suo arrivo è infatti atteso in mattinata all'aeroporto di Ciampino accompagnato da una folta delegazione. E' la prima"storica" visita di Stato in Italia del leader libico che durante il suo soggiorno romano alloggerà nella residenza all'interno di Villa Pamphili, dove nel parco ha fatto allestire la sua tenda "beduina" per ricevere gli ospiti.
La prima giornata del leader libico sarà caratterizzata dagli incontri ufficiali. Prima la colazione al Quirinale con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine della quale ci saranno le dichiarazioni alla stampa; nel pomeriggio a palazzo Chigi l'incontro con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, e il ministro degli Esteri, Franco Frattini. All'ordine del giorno, il recente accordo italo-libico che ha definito la nuova politica dei respingimenti degli immigrati clandestini trovati in acque territoriali italiane verso i campi della Libia, fortemente contestata dall'Alto commissario per i rifugiati dell'Onu. A palazzo Chigi il leader libico firmerà anche alcuni accordi, uno dei quali per evitare le doppie imposizioni, un memorandum di collaborazione economica e scientifica nel settore delle risorse marine, un memorandum per facilitare le procedure di rilascio dei visti, uno scambio di lettere sulla concessione di borse di studio a cento studenti libici.

Ad attendere Gheddafi non soltanto strette di mano e sorrisi istituzionali, ma anche diverse manifestazioni contro la sua presenza in città, soprattutto in merito alle politiche sull'immigrazione e sui diritti umani. Per l'occasione sono state prese misure di sicurezza eccezionali. Le forze dell'ordine sono mobilitate nelle aree sensibili della capitale. Una ordinanza da parte della prefettura di Roma dispone il divieto di effettuare manifestazioni, spettacoli o eventi all'interno di parte della villa.

Muammar Gheddafi, che dopo questa prima visita tornerà in Italia il mese prossimo, in occasione del G8 dell'Aquila dall'8 al 10 luglio, nelle sue vesti di presidente dell'Unione Africana, avrà degli incontri anche con alcuni imprenditori, alcuni esponenti del mondo degli affari e con gli universitari.
Domani l'agenda di impegni del colonnello prevede un colloquio con il presidente del Senato, Renato Schifani. Poi, alle 12,30, il colonnello è atteso all'Università La Sapienza per un incontro con gli studenti. Nel pomeriggio, colloquio con il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il 12, dopo un incontro in mattinata in Confindustria dove sarà accolto dalla presidente Emma Marcegaglia, alle 12.30, e insieme al ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna parteciperà a un incontro all'Auditorium con una rappresentanza del mondo imprenditoriale, culturale e della società civile. Infine, nel pomeriggio, dopo un incontro con il presidente della Camera Gianfranco Fini, Gheddafi sarà presente nella Sala della Lupa a Montecitorio a un incontro con esponenti del mondo della cultura organizzato dalla Fondazione Italianieuropei, cui parteciperà lo stesso Fini, l'ex ministro degli Interni Giuseppe Pisanu e l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema. 
La visita dovrebbe concludersi il 13, giorno in cui probabilmente il leader libico - accompagnato a Roma da una delegazione di circa 300 persone - dovrebbe incontrare alcuni italiani rimpatriati dalla Libia.

Gheddafi indesiderato - Un gruppo di scrittrici e intellettuali ha deciso di disertare l'incontro con Gheddafi previsto per venerdì all'Auditorium di Roma, definendo il leader libico "uno dei principali e diretti responsabili delle pratiche disumane nei confronti di una parte dell'umanità". Nel documento denunciano la politica della Libia nei confronti dei migranti e l'esistenza dei "campi di concentramento, a volte di lavoro forzato, alcuni finanziati dall'Italia, in cui donne e uomini subiscono violenze di ogni tipo, per mesi, a volte addirittura per anni, prima di subire la deportazione o di essere rilasciati. Alcune di noi quei campi li hanno conosciuti e, giunte in italia, li hanno testimoniati". Tra le firmatarie, le scrittrici Gabriella Ghermandi, Judith Revel, Igiaba Scego, l'astrofisica Margherita Hack e molte altre.
All'Università La Sapienza, invece, le organizzazioni studentesche hanno annunciato proteste e manifestazioni, mentre si continuano a raccogliere le firme di docenti di tutta Italia per bloccare il conferimento a Gheddafi della laurea honoris causa in giurisprudenza.
Inoltre, contro i respingimenti forzati, Fortress Europe, osservatorio sulle vittime dell'immigrazione ha organizzato una manifestazione nazionale che si terrà proprio oggi a Roma, a Piazza Farnese dalle 18. "Si tratta anche di una risposta alla visita di Gheddafi a Roma e mira a ribadire la propria contrarietà al Trattato Italia-Libia". Oltre alla manifestazione di Roma, una rete spontanea di organizzazioni nata intorno a Fortress Europe sta organizzando dal 10 al 20 giugno 55 eventi in 35 città italiane. "La risposta - hanno comunicato gli organizzatori - è stata altissima. Dal 10 al 20 giugno, la rete spontanea nata intorno a Fortress Europe, a "Come un uomo sulla terra" e all'associazione "Asinitas Onlus", è riuscita ad organizzare 55 eventi in 35 città italiane per dire "Io non respingo". Maroni prenda nota. E' il benvenuto che una parte sana dell'Italia riserva alla visita del dittatore libico Gheddafi. Manifestazioni, presìdi, dibattiti e proiezioni del film. Da Cagliari a Milano, da Agrigento a Varese. Conosciamo quale destino attende gli emigranti e i rifugiati respinti al largo di Lampedusa e imprigionati in Libia. E non possiamo rimanere indifferenti".

E ancora, Walter Verini, deputato Pd in commissione Politiche dell'Unione Europea della Camera ha detto: "Chiediamo al governo di farsi interprete dei sentimenti dei familiari delle vittime della strage di Ustica che pochi giorni fa hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio per sensibilizzarlo su questo tema". "Il colonnello Gheddafi ha sempre detto di conoscere la verità sulla tragica vicenda - ha proseguito Verini - e di essere stato testimone volando negli stessi momenti della strage nei cieli di Ustica. Visti i rapporti di amicizia e la cooperazione tra i due paesi, il governo chieda a Gheddafi di collaborare con la magistratura italiana, che ancora indaga sulla vicenda, e di incontrare i familiari delle vittime. Deve essere fatto tutto il possibile per sgombrare ogni ombra su questa tragedia".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]

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10 giugno 2009
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