La privacy è "sacra" anche per il boss
Telecamere oscurate per Leoluca Bagarella, il boss che ha diritto alla sua intimità
Il boss Leoluca Bagarella, sottoposto al regime del 41 bis, non può essere videosorvegliato e ha diritto alla sua "intimità".
Lo ha disposto il magistrato di sorveglianza di Nuoro, accogliendo il reclamo proposto dai legali del capomafia, Fabiana Gubitoso e Antonella Cuccureddu e disponendo il trasferimento del boss entro 30 giorni.
In particolare, il cognato di Totò Riina era sottoposto a videosorveglianza continua anche nei momenti di intimità, essendo il bagno alla turca posizionato al centro della cella.
Il magistrato, applicando principi costituzionali, ratificati dalla Corte Europea, ha ordinato l'immediata schermatura della telecamera e il conseguente trasferimento di Bagarella "in altra struttura idonea", ove esistano stanze detentive adeguate e fornite "di servizi igienici corrispondenti ai minimi stabiliti dall'ordine penitenziario".