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La Procura di Catania ''contro'' il boss depresso

Contestata la decisione di sospendere il carcere duro a Maurizio Ieni

15 giugno 2009

La Procura della Repubblica di Catania ha presentato ricorso contro la decisione della terza sezione penale del Tribunale etneo che il 3 giugno scorso ha concesso gli arresti domiciliari, perché fortemente depresso, al presunto boss Giacomo Maurizio Ieni, 52 anni, indicato come il capo della cosca mafiosa Pillera, che era detenuto in regime di 41 bis nella clinica medica del carcere di Parma.

L'udienza è stata fissata per il prossimo 7 luglio davanti al Tribunale per il riesame di Catania. Una "tempestività" che "coglie di sorpresa" il legale del presunto boss, l'avvocato Giuseppe Lipera. "Vorremmo che la giustizia italiana - ha sottolineato il penalista - fosse così veloce sempre e con tutti: quando noi presentiamo un appello con otteniamo un'udienza in tempi così rapidi".

Il Tribunale di Catania ha concesso gli arresti domiciliari ritenendo che "l'affetto dei familiari appare allo stato insostituibile",  e sarà per lui la terapia medica migliore. Ieni è in carcere dal 30 maggio del 2006 quando fu arrestato per associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta 'Atlantide' della Dda della Procura etnea. [La Siciliaweb.it]

- Il boss al 41-bis è depresso? Mandiamolo a casa! (Guidasicilia.it, 04/06/09)

 

 

 

 

 

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15 giugno 2009
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