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La Procura di Palermo ha aperto un'indagine sui presunti brogli elettorali denunciati dal candidato dell'Unione Orlando

17 maggio 2007

La Procura del capoluogo siciliano ha aperto un'indagine su presunti brogli elettorali ''alle ultime elezioni amministrative per l'elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo''. L'inchiesta è stata aperto a seguito dell'esposto presentato al procuratore della Repubblica Francesco Messineo dal candidato dell'Unione Leoluca Orlando. Il fascicolo è stato iscritto - per adesso come ''altre notizie'' - dal procuratore aggiunto Paolo Giudici. Gli accertamenti sono stati affidati alla Digos.
Nell'esposto il pool dei legali, composto dagli avvocati Vincenzo Lo Re, Enrico Sorgi, Alberto Polizzi, Fabrizio Biondo e Nadia Spallitta, ha denunciato una serie di presunte irregolarità. ''Come quelle legate al ritrovamento - ha detto Lo Re - in una sezione di Cruillas di 260 schede segnate con la stessa matita che non era quella copiativa a disposizione nei seggi. O delle altre 120 schede votate con la stessa tecnica in un'altra sezione''.

Oltre alle irregolarità denunciate del candidato dell'Unione, gli agenti ne hanno acquisite altre, presentate da candidati e singoli cittadini che avrebbero ravvisato anomalie durante alcune operazioni di voto.
Il candidato sconfitto ha sottolineato che ''non solo abbiamo assistito all'utilizzo illecito di risorse pubbliche durante la campagna elettorale, in aperta violazione delle norme, all'erogazione di somme di denaro, ad assunzioni di parenti e conoscenti del sindaco e della sua coalizione prima del voto, ma anche a intimidazioni fisiche e verbali ai rappresentanti di lista, tanto da costringerci a chiamare polizia per difenderli''. E, ancora, ''centinaia di schede sono state invalidate dai presidenti di seggio in assenza degli scrutatori, senza che nessuno potesse valutare nulla; centinaia di schede sono state votate e inserite in blocco con la stessa grafia e con una matita diversa da quella copiativa fornita ai seggi, e sono state annullate sistematicamente centinaia di voti espressi senza validi motivi''.
Il neo consigliere comunale Aurelio Scavone (Idv), ha anche valutato la possibilità di chiedere alla Banca d'Italia di verificare il numero delle banconote tagliate che circolano in questi giorni. ''Mi risulta - ha detto - che sono stati in tanti che hanno ricevuto banconote da 50 euro spezzate a metà: la prima parte veniva consegnata prima del voto e la seconda dopo avere verificato la preferenza ricevuta''.

L'avvocato Lo Re ha parlato anche di una circolare che imponeva ai presidenti di seggio di non considerare valide le schede ''con il solo voto al candidato sindaco'', e ''del ritrovamento di una delega data a uno scrutatore per la consegna dei plichi''. Gli avvocati hanno poi ricordato i casi di quegli elettori, sette in tutta la Sicilia, che sono stati scoperti a fotografare la scheda votata, comportamento che fa pensare a un meccanismo di voto di scambio. ''C'è poi stato - hanno detto ancora - un considerevole aumento di analfabeti''.
Infine l'avvocato Lo Re ha criticato il comportamento delle forze dell'ordine: ''Dovevano controllare meglio quanto accadeva attorno ai seggi. I plichi sono merce preziosa, e andavano controllati sia all'interno delle aule ma anche all'esterno fino al momento della consegna. Mi rendo conto delle difficoltà, ma era doveroso un maggiore controllo''.

Secca la replica del riconfermato sindaco Diego Cammarata: ''Orlando accetti la sconfitta con dignità, i numeri sono argomenti testardi e io sono avanti di 30 mila voti. Comunque lui è libero di fare quello che vuole''. Toni analoghi dal governatore della Sicilia, Totò Cuffaro: ''La sua è una sceneggiata senza fine''

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17 maggio 2007
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