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La proprietà di un bene non è mai un possesso totale. Semplicemente si custodisce. E si tramanda

31 gennaio 2007

La prima esperienza aveva avuto subito successo, consentendo il ritrovamento della Madonna del Lume (1733), dipinto attribuito a Rodrigo Cenzuales sottratto nel 2004 dalla chiesa di San Stanislao Kostka e ritrovato nel 2005. Alla luce di ciò anche quest'anno è tornato ''Wanted... presi per il verso giusto'', l'iniziativa promossa da ExtroArt di Palermo, per puntare l'attenzione sulle opere d'arte trafugate nel territorio palermitano. Iniziativa che anche quest'anno continua a puntare su una massiccia campagna di affissioni - nella città e all'interno di tutti i mezzi pubblici - di foto di opere rubate. E già dall'inizio della scorsa settimana, sugli autobus di Palermo sono state affisse le riproduzioni della Piccola Sfinge di Carmelo Zotti, tela di 20 x30 cm rubata nel 2004 dalla Galleria Civica Sciortino di Monreale. Dunque, occhi aperti!

Dal sito di ExtroArt...

WANTED... Presi per il verso giusto
La proprietà di un bene non è mai un possesso totale. Semplicemente si custodisce. E si tramanda

L'eredità consegnata dalla storia è patrimonio di tutti i cittadini e far conoscere e riconoscere le opere d'arte trafugate per riportarle nella loro legittima collocazione per la pubblica fruizione è lo scopo del progetto ''WANTED ...presi per il verso giusto'' promosso da ExtroArt, che si adopera incessantemente già da oltre un decennio, attraverso una vera e propria campagna pubblicitaria, finalizzata alla diffusione della conoscenza delle opere d'arte trafugate e della loro illecita commercializzazione.
In questi casi si dice: ''abbiamo iniziato quasi per gioco'', ma noi di Extroart abbiamo sempre creduto che l'arte, nelle sue espressioni multiformi, debba essere sostenuta da fede, onestà e operosità. Ed essendo stati sempre convinti di ciò, non ci siamo mai potuti permettere di ''essere superficiali'' ne tanto meno ''indifferenti'' dinanzi a certi misfatti.
Se ancora oggi siamo qui, è segno che qualcosa di serio si è fatto, sapendo che tanto altro si dovrà pensare e tanto altro si dovrà realizzare per ricostruire, fin che si può, sulle nostre radici culturali, le orme del nostro passato, per rievocare i temi della nostra identità storica e i beni tangibili affinché la genialità di ieri resti a disposizione della fruizione del domani.

Il furto del bene culturale avviene solo in una società povera o distratta, incapace di conservare ciò che le appartiene, nella ignoranza che la dissipazione e la dispersione è causa di dissipazione e dispersione dell'identità di un popolo e quindi di una parte dell'umanità.
Da qui la necessità di una cooperazione per la difesa dei siti, delle chiese, dei monumenti, dei reperti archeologici non solo terrestri, ma anche marini. Riemerge ancora una volta la trattazione del problema dei furti dei reperti sommersi per favorire la loro conservazione nello stato e nel luogo in cui si trovano, con la promozione dell'idea di un Museo archeologico mediterraneo subacqueo.
Il tema richiede una riflessione non solo sull'importanza della conservazione dei beni, ma anche sulle norme che regolano l'area delle attività sottomarine: non risulta difficile, infatti, ottenere un brevetto per immergersi nel mondo subacqueo, favorendo così, a volte, una crescente invasione e devastazione di luoghi inesplorati da parte di legittime campagne di scavi archeologici, soprattutto nell'area del mediterraneo più vicina alle coste dell'Africa settentrionale. Qui, è ormai noto che alcuni stati concedono senza molti scrupoli permessi a privati che fanno strage dei beni sommersi per abbellire collezioni indubbie o semplicemente per guadagni indegni.

Tale patrimonio della collettività va preservato, conservato legittimamente e restituito laddove atti di trafugamento e di commercio illegale si siano verificati. E, affinché ciò si possa impedire, è diritto di tutti venire ad una conoscenza visiva indiretta, fotografica (qualora esistano delle riproduzioni) delle opere che sono state rubate dalle loro originarie collocazioni, nei siti archeologici terrestri o marini. Il fine è quello di bloccare quel sistema che attiva un percorso dei beni per cui, nei diversi passaggi di vendita e rivendita, anche tramite rinomate case d'asta, si attribuisce ad essi di volta in volta, non solo una nuova paternità che finisce per cancellare la provenienza originaria, ma anche una sorta di legittimazione nella compravendita futura.
Questo è lo scopo della missione culturale di ExtroArt, fiduciosi di far leva sulla sensibilità, sulla ragione, sulla formazione di una coscienza comune, vera ed unica soluzione di civiltà ad un problema reale. Convinti che la proprietà di un bene non è mai un possesso totale. Semplicemente si custodisce. E si tramanda.

ExtroArt - Oratorio S. Stefano Protomartire
Ludovico Gippetto - Presidente

Eventuali segnalazioni
Tel 3398789181 (24 ore su 24)
Info:
wanted@extroart.org
Web: www.extroart.org

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31 gennaio 2007
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