La protesta che vince
I lavoratori dell'Anfe regionale di Enna hanno sospeso lo sciopero della fame
I dipendenti Anfe regionale di Enna, sabato hanno sospeso lo sciopero della fame dopo il successo della loro protesta, una protesta che, anche grazie all’aiuto ed alla partecipazione attiva di "tutti" i colleghi delle sedi regionali, ha costretto l’amministrazione siciliana ad uscire allo scoperto e ad emettere gli atti necessari, per lo sblocco di una parte (solo qualche mese dei 10 spettanti) delle retribuzioni pregresse.
I lavoratori, con le proprie forze e senza l’appoggio di "primedonne", hanno ottenuto il rispetto di quella legalità tanto sbandierata dal Governatore Crocetta ma mai attuata.
L’amministrazione ed il Governo non possono più fare finta di nulla; tutte le scelte sin qui messe in campo si sono rivelate fallimentari a partire dalla bocciatura del TAR riguardo l’articolo che annullava il diritto di difesa da parte degli enti, alla reale illegittimità dei passaggi di ore corsuali e milioni di euro a strutture in House come il Ciapi, preludio di una dittatura della fame che utilizzerebbe i lavoratori come merce di scambio con contratti a tempo determinato in barba al CCNL di categoria e da ultimo la grande corsa per emettere i decreti di pagamento, un provvedimento tampone che non risolve il grave stallo in cui il Governo Crocetta ha impantanato il mondo della formazione.
I lavoratori Anfe di Enna richiedono inoltre l’immediato pagamento della integrazione sulla cassa integrazione 2012 che la Regione non ha ancora onorato ma che deve immediatamente effettuare non oltre mercoledì 11/12/2013.
I lavoratori dell'Anfe di Enna dicono infine: Quello che ci fa male è constatare che in Sicilia, come in quella fiaba accada che... il Re giri nudo e nessuno abbia il coraggio di farglielo notare.
Quale credibilità possono avere queste persone?
Ribadiamo il nostro invito ai lavoratori a disertare le primarie del Pd ed a revocare la propria delega da ogni sindacato. Non si baratta la propria dignità per un posto di potere.
Siamo pronti in ogni momento a riprendere la protesta per la salvaguardia dei nostri diritti e della legalità.