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La protesta degli operai Fiat di Termini Imerese ha bloccato tutta la rete viaria del palermitano

Blocchi stradali sulla Palermo-Agrigento, Palermo-Messina e Palermo-Trapani

23 marzo 2005

AGGIORNAMENTO
FIAT: TERMINI IMERESE, RIMOSSI TUTTI I BLOCCHI 
Sono stati rimossi poco prima di mezzogiorno tutti i blocchi stradali e ferroviari che erano stati istituiti alle 10 dai metalmeccanici della Fiat di Termini e dell'indotto, in cassa integrazione per cinque mesi da lunedi' e preoccupati per il loro futuro occupazionale. La protesta per due ore ha di fatto isolato via tera Palermo dal resto dalla Sicilia. I dimostranti avevano occupato L'intera rete viaria in entrata e in uscita da Palermo, e cioe' l'autostrada Palermo-Catania e la statale Palermo -Messina, interrotte all'altezza dell'area industriale di Termini, l'autostrada Palermo-Trapani, che serve anche l'aeroporto Falcone-Borsellino, bloccata allo svincolo di Carini, dove hanno sede alcune imprese dell'indotto, e la statale Palermo-Agrigento, occupata al bivio Manganaro. Gli operai avevano anche invaso i binari nella stazione di Fiumetorto, poco distante da Termini, e il traffico ferroviario tra Palermo, Catania, Messina e Agrigento era stato paralizzato. Peraltro i blocchi stradali avevano reso inutile anche il servizio di pullman sostitutivi predisposto da Trenitalia. (AGI)

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Blocchi stradali e proteste sulle autostrade che collegano Palermo al resto della Sicilia sono stati attuati dai lavoratori della Fiat di Termini Imerese e delle aziende dell'indotto. Da stamane i dipendenti della Ipsosas bloccano la Palermo-Agrigento. Proteste anche sulle Palermo-Trapani e sulla Palermo-Messina. Possibili blocchi anche sulla statale all'altezza dell'agglomerato industriale e sulla strada ferrata.

I lavoratori, con i sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm, chiedono «l'accelerazione del tavolo presso la Presidenza del Consiglio, per trovare soluzioni alla vertenza nell'ambito di un piano di rilancio dell' auto nel paese». Un appello al sottosegretario Gianni Letta viene rivolto dai segretari generali di Cgil Cisl e Uil siciliane, Carmelo Diliberto, Paolo Mezzio, Claudio Barone: «Si faccia in fretta con l'apertura del negoziato - dicono - anche per evitare problemi di ordine pubblico». I lavoratori della Fiat di Termini Imerese e delle aziende dell'indotto sono da lunedì scorso in fermo forzato per sei mesi.

Mentre davanti ai cancelli dello stabilimento Fiat si stanno raccogliendo centinaia di persone, a Carini, dalla sede dell'Automotive system, gruppo Ergom, è partito un corteo funebre simbolico di almeno 200 lavoratori dietro il «feretro» dell' indotto, a testimoniare la grande preoccupazione che vige per il futuro di questo segmento industriale, duramente colpito dalle decisioni Fiat. Dentro il carro funebre, che sta percorrendo la zona industriale, un cartello con scritto «Grazie Cuffaro».

Fonte: La Sicilia 23 Marzo 2005

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23 marzo 2005
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