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La provincia che si sta sgretolando

Situazione drammatica nel Messinese: il Comune di San Fratello rischia di scomparire inghiottito da una frana

15 febbraio 2010

Un nubifragio durato 48 ore e il terrore si è impossessato di diversi paesi del Messinese. La situazione più allarmante a San Fratello, comune alle pendici dei Nebrodi che a causa di una frana sta scivolnado giù verso valle. Una situazione tanto al limite che ha portato quasi duemila (su un totale di 4.500) persone ad evacuare anche volontariamente, per paura di vernir risucchiati dalla furia degli elementi.
San Fratello, infatti, rischia di scomparire perché da ieri sta franando la collina che lo sovrasta. Il vasto movimento franoso - 800 metri circa - continua ad avanzare dalle contrade Stazzione e Riana alla periferia del paese sui Monti Nebrodi. Ieri, domenica, lo sgombero era stato limitato a 1.500 persone ma, dopo le verifiche delle ultime ore, è emerso che la mappa del dissesto idrogeologico si allarga a macchia d'olio.
Il fronte della frana si allarga a vista d'occhio. Decine di case si vanno riempiendo di crepe e una larga spaccatura è comparsa anche nella chiesa di San Nicolò. I fedeli hanno portato in piazza la statua del santo e il crocifisso per evitare che vengano distrutti da eventuali crolli e in segno di devozione.

Da ieri in comune c'è un vertice della Protezione civile. Il rappresentante provinciale, Bruno Manfrè, ha detto che "la frana è in pieno movimento". La massa di terreno che va scendendo a valle ha trascinato via anche alcuni pali della luce. Le zone maggiormente interessate dalla frana sono le contrade Stazzone, dove è danneggiata anche la Chiesa madre, e Riana, ma lo smottamento sta interessando anche il rione Fontananuova. Sono tre le 'fila' di case interessate dallo smottamento, tutte di nuova costruzione, e al momento non sono agibili per problemi statici.



Non è la prima volta che una tragedia del genere colpisce il Messinese. Nel gennaio 1922 una frana provocò lo 'scivolamento a mare' di un'ampia parte nord di San Fratello. Da quella fu fondata la frazione marinara di Acquedolci, poi diventato paese autonomo. Ad ottobre scorso un costone di roccia si portò via una ventina di abitazioni a Giampilieri, a dieci chilometri dal capoluogo, distruggendo intere frazioni del comune di Messina, alcuni paesi della provincia e facendo 37 vittime (LEGGI).
E a poter raccontare cosa accadde l'8 gennaio di 88 anni fa, quando la collina venne giù travolgendo e spazzando via l'intero paese, sono rimasti in pochi.
I più, a San Fratello della catastrofe che rase al suolo il centro hanno sentito solo il racconto. Ma quando la terra in questi giorni ha cominciato ancora una volta a franare, la gente ha abbandonato le case ed è fuggita via lasciando un paese fantasma. "Stiamo vedendo il paese sparire - ha detto il sindaco Salvatore Sidoti Pinto - la frana ha coinvolto tutto il versante nord-est di San Fratello, coinvolgendo la parte relativamente più nuova, comprese le scuole elementari e medie. Stiamo qui che guardiamo quello che accade senza potere intervenire per fare qualcosa". "I miei concittadini - ha detto ancora il primo cittadino - si stanno comportando con un alto senso civico e di responsabilità. Si stanno trasferendo da amici o parenti che abitano che nella zona non interessata dalla frana o in altri paesi. Siamo nelle mani di Dio...". Infatti, anche chi non ha avuto l'ordine di lasciare la propria abitazione, ha preferito fare i bagagli e rifugiarsi da amici e parenti nei centri vicini. Il ricordo della disastrosa frana che ad ottobre si è abbattuta su Messina facendo 37 morti è ancora vivo.
Oggi San Fratello è un paese mezzo vuoto. La collina viene giù poco a poco a valle e alle abitazioni viene a mancare il sostengo del terreno. Il fronte della frana è raddoppiato in poche ore raggiungendo i due chilometri.

E a pagare non è solo San Fratello. Ordinanze di sgombero sono state firmate anche per 20 famiglie che abitano a Tusa, in alcune case di edilizia popolare di via Carmelo Battaglia. La zona è infatti interessata da un vasto smottamento del terreno che ha messo a repentaglio la stabilità degli edifici. Altre 20 ordinanze di sgombero, per lo stesso motivo, ieri erano state notificate anche a Sant'Angelo di Brolo.
Secondo il sindaco di Piraino, Giancarlo Campisi, "sono diversi i paesi isolati" nella zona dei Nebrodi. Tra questi Longi che "è raggiungibile soltanto percorrendo delle mulattiere". Strade di collegamento sono interrotte per Gioiosa Marea e Capo d'Orlando.
Ore di ansia anche per gli abitanti della frazione Zappa, nel comune di Raccuja, sempre nel Messinese, per via di una frana che ha ripreso a muoversi dopo le violente piogge degli ultimi giorni. I rischi ai quali vanno incontro i 400 abitanti di Zappa è notevole. Già da tempo nella borgata sono in atto distacchi e cedimenti del suolo, dovuti al dissesto franoso. Sabato erano 50 le abitazioni danneggiate e, per oltre 15 di queste, era stata già emessa ordinanza di sgombero. Se il maltempo dovesse continuare a imperversare nel Messinese, l’intera frazione potrebbe essere evacuata. I funzionari della Protezione civile e gli amministratori hanno constatato l’aggravarsi della situazione e deciso di chiudere alcune strade d’accesso ad abitazioni. Intanto, il sindaco di Raccuja ha fatto predisporre tutti gli atti per lo sgombero del quartiere Castagnera, Cinquegrani e Fontana Regina: lo sgombero dovrebbe avvenire oggi. "Il Comune - ha dichiarato il sindaco Cono Salpietro Damiano - si sta adoperando per requisire abitazioni da mettere a disposizione delle famiglie che dovranno lasciare le proprie case".
La Coldiretti afferma che l'84 per cento dei comuni della provincia di Messina è considerato a rischio per frane e alluvioni anche per effetto della progressiva cementificazione del territorio che ha sottratto terreni fertili all'agricoltura.
"L'emergenza idrogeologica nel territorio dei Nebrodi in Provincia di Messina continua ad aggravarsi" e "l'incolumità dei cittadini è gravemente minacciata. Sono 1.500 gli abitanti di San Fratello per cui è stata emessa un'ordinanza di evacuazione", hanno scritto i sindaci dei Nebrodi in un telegramma inviato, tra gli altri, alla presidenze del Consiglio dei ministri e della Regione Siciliana. "Movimenti franosi, chiusura strade, crolli e smottamenti vari - si legge nel documento - necessitano interventi d'imperiosa urgenza, ben coordinati, delle strutture regionali e Nazionali all'uopo deputate. Richiedesi altresì presenza sul territorio vertici autorità competenti".

A recarsi stamane a San Fratello per un sopralluogo nella zona colpita dalla frana, l'assessore regionale all'Istruzione e alla formazione professionale, Mario Centorrino. "È un disastro. Abbiamo preso atto che vi sono due segmenti di una grande frana: uno si muove lentamente, l'altro va progressivamente accelerando. Si tratta di una frana che risale a circa 200 anni fa e che divide il paese". Nella zona sono già presenti, per valutare la situazione e intervenire tempestivamente, un'unità operativa della protezione civile regionale, vigili urbani e tecnici della Regione. "Spero - ha proseguito l'assessore - che l'intera collettività si faccia carico di questa emergenza, perchè stiamo assistendo a scene veramente tristi, di una popolazione costretta a sfollare, cercando compostamente e disperatamente di mettere a riparo tutte le proprie cose".
Oggi si occuperanno di San Fratello sia la Giunta di governo sia l'Assemblea regionale siciliana, dopo la richiesta formulata dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alla presidenza di Palazzo dei Normanni. La Regione inoltre richiederà un'ordinanza di protezione civile nazionale in favore della popolazione colpita. Sempre oggi i 40 sindaci del parco dei Nebrodi effettueranno un sopralluogo nella zona della frana e nel pomeriggio si riuniranno nella sede del parco, a Sant'Agata di Militello, che è stata individuata come sede operativa dell'unità di crisi.

Ma il Messinese non è l'unica area ad essere stata interessata dal maltempo che nelle ultime 24 ore ha flagellato tutta la Regione. La perturbazione che interessa la Sicilia daq venerdì scorso, tra sabato e domenica si è intensificata tanto che, in alcune zone, sono caduti oltre 60 millimetri di pioggia. "Le situazioni più gravi - ha rilevato ieri Fabrizio Curcio, responsabile ufficio emergenze della Protezione civile - riguardano l'innalzamento del livello di alcuni fiumi, smottamenti e piccole frane, in particolare nelle province di Agrigento, Messina, Caltanissetta e Palermo". "Le previsioni segnalano - ha aggiunto Curcio - che la perturbazione si sposterà nelle prossime ore verso la parte orientale dell'Isola, poi sulla Calabria e la Puglia".
E sono stati gravissimi i danni nell'Ennese, dove è stata chiusa la strada statale 117 bis nel tratto che va dallo svincolo autostradale allo svincolo per Leonforte per una frana che ha invaso la carreggiata. Allegamenti in abitazioni e in molte aziende agricole della provincia. E ancora smottamenti nel Trapanese e linee ferroviarie interrotte tra Caltanissetta e Gela, Palermo e Agrigento e Catania e Agrigento. Le Ferrovie dello Stato hanno organizzato autobus sostitutivi.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

 

 

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15 febbraio 2010
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