La provincia di Ragusa l’unica in Sicilia a basso rischio di ''Blue Tongue''
Gli allevatori potranno macellare i propri capi senza vincoli anti ''lingua blu''
Il divieto è legato ai 100 giorni di fermo imposti dal focolaio di Blue Tongue che è stato accertato nei mesi scorsi in una ''azienda sentinella'' in territorio di Chiaramonte Gulfi, che scadono il 31 luglio. Ma la data del 1 agosto potrebbe slittare ancora se il caso sospetto che è stato segnalato in queste ultime ore in un'altra azienda sentinella in territorio di Ispica si rivelasse positivo al focolaio d'infezione. La parola definitiva spetterà adesso all'Istituto zooprofilattico di Teramo, centro nazionale di referenza contro la Blue Tongue, diretto da Antonello Caporale. Intanto, a seguito del provvedimento adottato dal ministero della Salute, l'esito delle campagne di vaccinazione effettuate nelle diverse aree del territorio nazionale, comprensivo dei dati epidemiologici del piano di
sorveglianza, saranno comunicati alla Commissione europea, ai fini della ridefinizione delle zone ad alto e basso rischio Blue Tongue.
La richiesta di considerare la provincia iblea zona a basso rischio Blue Tongue, una volta raggiunto l'obiettivo dell'80% delle vaccinazioni, era stato sollecitato al ministro della Salute Girolamo Sirchia dal sindaco del capoluogo Tonino Solarino, dal senatore Gianni Battaglia (Ds), dall'onorevole Gianni Mauro (Fi), dall'intera deputazione regionale e dall'assessore provinciale allo Sviluppo economico Salvatore Bicchieri.
Fonte: Gazzetta del Sud