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La qualità della vita dei siciliani

La Sicilia bocciata nel dossier annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane

06 dicembre 2011

Diciamo subito quali sono, secondo Il Sole 24 Ore, le province italiana dove si vive meglio e dove peggio: Bologna è quella dove si vive meglio, mentre a quella di Foggia va la maglia nera della vivibilità.
La classifica è quella stabilita nella XXII edizione della ricerca sulla "Qualità della vita nelle province italiane". Tra le realtà maggiori la migliore è Milano, che sale al diciannovesimo posto, mentre Roma è al ventitreismo ma guadagna ben dodici posizioni. Napoli e Torino si piazzano invece rispettivamente al 105esimo posto e al 51esimo.

L'indagine, attraverso le statistiche più recenti mette a confronto la vivibilità nelle 107 province italiane in sei aree significative: Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi-ambiente-salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero. Ciascuna area è suddivisa a sua volta in 36 parametri e alla pagella finale si arriva attraverso il calcolo dei 'voti' ottenuti nei 36 parametri e nelle sei tappe dell'indagine.
Oltre a quello tra metropoli e centri minori, l'indagine ripropone l'annoso divario Nord-Sud. Nella classifica finale infatti, per arrivare alla prima realtà del Mezzogiorno bisogna scendere fino al quarantacinquesimo posto occupato da Olbia-Tempio; al contrario partendo dal fondo classifica bisogna risalire fino all'ottantaquattresimo gradino per incontrare una provincia non meridionale, Frosinone.

Purtroppo, per vedere le nove province siciliane bisogna scorrere tutta la graduatoria e arrivare in fondo. La prima che incotreremo, all'81° posto, è la provincia di Siracusa, seguita Ragusa (87°), Messina (89°), Catania (96°), Enna (99°), Agrigento (101°), Palermo (102°), Trapani (103°) e Caltanissetta (106°), che è penultima prima di Foggia.
Siracusa è risalita di 15 posizioni, Messina di 8, Catania di 3. Enna è scesa di ben 14 posti, Agrigento di tre e Palermo che l'anno scorso era al 101° posto "è riuscita" a perderne un altro.
Le province siciliane, secondo il dossier del quotidiano, sono in coda in tutte le classifiche. Trapani è al 103° posto negli acquisti di libri, Caltanissetta al 105° come numero di spettacoli, Agrigento occupa la posizione 106 come indice di sportività. Palermo è al 77° posto per scippi e rapine (Genova, Milano, Torino, Bologna e Trieste sono agli ultimi posti in classifica con un numero più alto di atti di microcriminalità), al 32° per appartamenti svaligiati e al 101° per furti di auto (mentre Catania è ultima, quindi ha il numero di furti maggiore).
Il capoluogo siciliano è al 49° posto come numero di estorsioni mentre Siracusa è al 103°. Messina è al 105° posto per velocità della giustizia, Palermo è al 103° per l'occupazione giovanile nella fascia 25-34 anni e Agrigento si piazza al 105° posto.

Intanto anche se la Sicilia è agli ultimi posti sia per quanto riguarda la qualità della vita che per quanto riguarda i dati sulla disoccupazione nelle rilevazioni di Bankitalia, sembra i siciliani non perdono il buon umore. Un sondaggio di Ipr Marketing mostra infatti che in un'indagine sul rilevamento dell’indice di «felicità» condotta su scala nazionale, alla domanda ("Personalmente, lei è felice?") proposta agli intervistati, ben il 20 per cento dei palermitani ha risposto affermativamente. Collocando il capoluogo siciliano in vetta alla classifica, seguito da Massa Carrara, Lodi e Crotone.

[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

 

 

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06 dicembre 2011
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