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La ragion di Stato

Ennesima polemica su una dichiarazione di Antonio Ingroia

30 luglio 2012

"Sulla vicenda della trattativa c'è una ragion di stato che impedisce l'accertamento della verità sulla base delle ragioni del diritto penale? Se è così, dalla politica devono venire parole chiare: se si ritiene che debbano essere sottratte alla verifica della magistratura temi o territori coperti dalla ragione di stato, lo si dica".
È quanto affermato in una intervista a Repubblica il magistrato Antonio Ingroia, che spiega: "di fronte a una legge, o a una commissione di inchiesta politica che ribadisse la ragion di stato dietro la trattativa, la magistratura non potrebbe fare altro che fare un passo indietro. In caso contrario, la legge ci impone di andare avanti". "La stagione delle bombe - osserva Ingroia - pesa come un macigno sulla democrazia: il processo serve a trovare la verità", "oggi il Paese ha un'occasione unica, non vorrei andasse perduta".
"Noi abbiamo al coscienza a posto, abbiamo sempre rispettato le regole", afferma poi Ingroia su Loris D'Ambrosio, il consigliere del Quirinale da poco scomparso, coinvolto nelle intercettazioni legate all'inchiesta sulla presunta trattativa stato-mafia. "Ci siamo comportati come Loris D'Ambrosio avrebbe fatto al nostro posto. Anche lui avrebbe fatto ogni sforzo per la verità". E alla domanda se intenda entrare in politica, il pm di Palermo replica: "No, resto un magistrato, anche se sono deluso".

Al magistrato risponde l'Associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili: "Siamo costernati davanti a magistrati che hanno gettato il sasso nello stagno e oggi lasciano titolare dai giornalisti: 'Se c'è stata ragion di Stato torneremo indietro' [...] Abbiamo sempre avuto dubbi che la Procura di Palermo ci avrebbe portato da qualche parte, oggi quei dubbi si sono trasformati in angosce". La presidente dell'associazione, Giovanna Maggiani Chelli, riferendosi all'intervista rilasciata da Ingroia, scrive: "Non può esistere nessuna valida Ragion di Stato, Procuratore Antonio Ingroia, che possa fermare le indagini sulla trattativa Stato-Mafia". "Dietro a quale ragion di Stato si potrebbero mai nascondere omicidi come quello di Caterina Nencioni, Nadia Nencioni, i loro genitori e Dario Capolicchio o il massacro di 48 persone oggi invalide?", si chiede ancora Chelli, che ricorda come "già dal 1996 al 2002 le indagini sui 'concorrenti esterni a cosa nostra' per le stragi del 1993 sono state svolte con una enorme difficoltà anche a causa di sassi lanciati nello stagno, con una mano che si ritirava immediatamente a tempo debito". " Non è una questione di alcuni 'sistemi criminali' - aggiunge - è una questione di Sistema che salva se stesso lasciando ammazzare i figli degli altri, mai figli di politici". "Di cosa stiamo parlando, Gentilissimo Procuratore? - conclude la nota - Quale ragion di Stato? Per esempio di sporchi traffici illegali, aggirando le leggi, forse a livello statale? O cosa d'altro, per l'amor di Dio, giustificherebbe una Sua frenata su tutto il fronte, compresa la partenza per il Guatemala a cercare giustizia?".

Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, attraverso una nota ha commentato l'intervista di Ingroia. "Il Pm Antonio Ingroia è uomo troppo intelligente per non capire che l'evocazione della ragion di Stato, contenuta nella sua intervista a La Repubblica, non può che essere letta come l'ennesima provocazione da lui rivolta ai vertici istituzionali. Qui non c'è nessuna ragione di Stato da proclamare, né alcun segreto di Stato da richiamare: non ve n'è bisogno e nessuno lo hai mai fatto". "C'è solo da invocare il rispetto delle regole, che chiunque è chiamato ad osservare; in particolare chi dice di operare per la verità che gli italiani attendono. Mi auguro - conclude Casini - che si voglia riflettere con più serenità e finisca l'epoca delle provocazioni e delle polemiche che purtroppo si continua ad alimentare".
"Stavolta ha ragione Casini - ha aggiunto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto - Ingroia sta scientificamente creando una situazione insostenibile".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo]

- L'intervista ad Antonio Ingroia di Salvo Palazzolo

 

 

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30 luglio 2012
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