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La recessione continua

Dal rapporto della Banca d'Italia: ''In Sicilia tutti negativi gli indicatori economici nei primi sei mesi dell'anno''

06 novembre 2009

Tutti negativi gli indicatori economici in Sicilia nei primi sei mesi dell'anno. La fase recessiva, cominciata nel 2008, secondo la Banca d'Italia si è aggravata, con il settore industriale sempre più in crisi e le aziende alle prese con le difficoltà di accesso al credito.
La crisi economica in Sicilia emerge dalla relazione sul primo semestre dell'anno elaborata dalla Banca d'Italia e presentata a Palermo nell'ambito delle Giornate dell'economia organizzate dalla Fondazione Curella e da Diste Consulting.

Secondo il rapporto i principali indicatori relativi al settore industriale sono rimasti negativi e solo a partire dalla primavera la caduta degli ordinativi sembra rallentare. Il comparto delle costruzioni ha risentito dell'ulteriore indebolimento del mercato immobiliare e della significativa riduzione dei bandi di gara per opere pubbliche nel biennio 2007-08. Dal sondaggio congiunturale effettuato a inizio autunno da Bankitalia su un centinaio di aziende, emerge che il fatturato delle imprese del commercio si è ridotto, mentre le esportazioni hanno mostrato una rilevante flessione in tutti i principali mercati di sbocco.

OCCUPAZIONE - L'occupazione è diminuita dello 0,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un valore molto più contenuto rispetto alla media nazionale e a quella del Sud: -1,2 e -3,0 per cento.
Il dato peggiore si registra nell'industria in senso stretto, con una riduzione del 7,6 per cento, e soprattutto nelle costruzioni con una flessione del 12,9 per cento. Tengono l'agricoltura e il commercio, con -0,3 per cento e -0,1 per cento. Nel complesso l'occupazione femminile, che in Sicilia si concentra per oltre il 90 per cento nel settore terziario, è aumentata dell'1,6 per cento, a fronte di una riduzione dell'1,0 per cento di quella maschile.
Il tasso di occupazione è diminuito per il quinto semestre consecutivo, al 43,9 per cento. Il calo ha riguardato esclusivamente l'offerta di lavoro maschile (-0,6 punti, al 59,2 per cento); per le donne c'è stato un aumentato di mezzo punto, al 29,1 per cento. In calo il numero di persone in cerca di occupazione (-1,2 per cento).
Il tasso di disoccupazione è lievemente diminuito (-0,1 punti), attestandosi al 14 per cento, ancora una volta il più elevato tra le regioni italiane. Nei primi otto mesi del 2009 il numero di ore di cassa integrazione guadagni (Cig) ordinaria autorizzate in Sicilia è quasi quadruplicato rispetto all'anno precedente: 4.986 pari al 285,4 per cento. Oltre la metà delle ore (2.830) ha riguardato il settore della meccanica, dove l'incremento è stato del 280,2 per cento. Gli ammortizzatori sociali in deroga (in favore di lavoratori che non possono utilizzare gli strumenti ordinari, ndr) nei primi nove mesi dell'anno sono stati concessi a 2.051 lavoratori, con un incremento del 48,7 per cento rispetto al 2008.

TURISMO - Prosegue il trend negativo anche nel settore del turismo in Sicilia, anche se nel primo semestre del 2009 il calo di arrivi e presenze è inferiore rispetto all'anno precedente. Nel suo rapporto sull'economia siciliana, Bankitalia rileva che in base ai dati provvisori forniti dall'Osservatorio turistico della Regione, nei primi sei mesi si sono ridotti sia gli arrivi sia le presenze turistiche: -3,5 e -2,4 per cento. Nell'intero 2008 la riduzione era stata rispettivamente pari a -9,2 e -5,6 per cento.
"La riduzione dei flussi turistici - si legge nel rapporto di Bankitalia - ha interessato esclusivamente gli stranieri, diminuiti dell'8,5 per cento in termini di arrivi e dell'11,1 per cento per numero di pernottamenti; l'andamento relativo ai connazionali è tornato positivo, soprattutto con riferimento alle presenze, aumentate del 6,2 per cento". Nei primi otto mesi dell'anno, secondo i dati di Assaeroporti, il numero di passeggeri nei tre principali aeroporti siciliani (Palermo, Catania e Trapani) è rimasto sostanzialmente stazionario, dopo il modesto calo della media dell'intero 2008.

COSTRUZIONI - È crisi nera per le costruzioni in Sicilia, dove il comparto, nella prima metà dell'anno, è appesantito dalla fase di recessione. In base all'indagine di Bankitalia, nel primo semestre 2009 il numero di ore lavorate denunciate alle casse edili è diminuito di oltre il 15 per cento, rispetto ai primi sei mesi del 2008; nello stesso periodo gli occupati sono diminuiti del 12,9 per cento. Nei primi otto mesi dell'anno le ore di Cig sono più che raddoppiate, mentre la gestione speciale per l'edilizia ha registrato un incremento del 40,1 per cento.
Sul versante delle opere pubbliche, la riduzione degli importi dei bandi di gara pubblicati nel biennio 2007-08 è stata pari a -61,5 per cento. Nel primo semestre dell'anno, rileva Bankitalia, si è registrato un modesto incremento degli importi messi a gara, pari al 3,5 per cento, a fronte di una riduzione del numero di bandi pari al 4,2 per cento.

EDILIZIA RESIDENZIALE - Per quanto riguarda il mercato residenziale nel primo semestre l'indice dei prezzi delle abitazioni è aumentato in Sicilia dell'1,4 per cento rispetto alle quotazioni di fine 2008, mentre nell'intero anno precedente la crescita era stata del 5 per cento. I dati dell'Agenzia del territorio indicano un calo delle compravendite di immobili a uso residenziale del 17,2 per cento (-11,7 per cento nell'intero 2008). Oltre la metà delle imprese edili con almeno 20 dipendenti si attende un calo del valore della produzione nella media del 2009; meno del 20 per cento delle imprese stima un aumento. "Il quadro congiunturale del settore nel suo complesso - si legge nel rapporto di Bankitalia - è stato caratterizzato da stagnazione secondo il 71 per cento delle aziende e da recessione per circa il 23 per cento".

ESPORTAZIONI - A picco le esportazioni di prodotti siciliani. Nel primo semestre dell'anno si registra un crollo del 43% rispetto allo stesso periodo del 2008. La Sicilia fa peggio del resto del Paese, dove il calo è stato del 24,2%, e delle regioni del Sud, -35%. La Banca d'Italia sottolinea che le vendite all'estero sono diminuite in tutti i settori. In particolare per i prodotti petroliferi raffinati, che rappresentano oltre il 60 per cento delle esportazioni siciliane e quasi il 45 per cento della corrispondente voce nazionale, la riduzione è pari al 45,3 per cento; secondo Bankitalia la flessione "è da ricollegare al calo del prezzo dei prodotti energetici sui mercati internazionali". Al netto dei prodotti petroliferi raffinati la diminuzione delle esportazioni in valore è stata del 38,5 per cento.
La caduta dell'export di mezzi di trasporto (-78,8 per cento) è stata causata dalla forte flessione del comparto navale (-83,1 per cento). Il calo è generalizzato: sostanze e prodotti chimici -52,4 per cento, metalli di base e prodotti in metallo -71,5, agricoltura -18,8 e alimentari -8,5. L'export verso l'Ue è diminuito del 49,2 per cento; in particolare verso la Spagna -67,9 per cento e Francia -59,9 per cento. Nella media dei paesi extra Ue il calo è stato pari al 37,8 per cento. L'unica lieve variazione positiva è costituita dai flussi verso l'Asia (1,7 per cento), che rappresentano il 12,6 per cento del totale dell'export siciliano. In diminuzione anche le importazioni, -47,9 per cento.

ACCESSO AL CREDITO - Per imprese e famiglie è sempre più difficile accedere al credito in Sicilia per via della recessione e dei criteri più rigidi imposti da banche e società finanziarie. Secondo la Banca d'Italia, nella prima metà del 2009 "è proseguito il rallentamento dei prestiti bancari alla clientela iniziato nel 2007". Il tasso di crescita dei finanziamenti bancari è sceso, tra dicembre 2008 e giugno 2009, dal 5,6 al 3,4 per cento su base annua. I finanziamenti alle imprese sono aumentati del 2,2 per cento a fronte del 5 per cento di fine 2008.
"Se si escludono i prestiti al comparto energetico, che ha proseguito la sua espansione a ritmi sostenuti (60,1 per cento), la dinamica dei finanziamenti concessi alle società non finanziarie è risultata negativa: -1,5 contro +4,1 per cento a fine 2008". Banca d'Italia ha svolto un sondaggio su un campione di un centinaio di imprese siciliane con più di 20 addetti, tra la fine di settembre e metà ottobre: il 23,9 per cento delle aziende industriali e di servizi ha registrato un inasprimento delle condizioni complessive di indebitamento con le banche (era il 40 per cento nel 2008).

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it]

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06 novembre 2009
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