La Regione ammazza la Targa Florio
Finora solo le due guerre mondiali erano riuscite a bloccare la corsa automobilistica più antica del mondo…
Lotta contro il tempo per salvare la leggendaria Targa Florio, la corsa automobilistica più antica e tra le più famose al mondo, che a settembre dovrebbe celebrare la sua 97esima edizione.
Il condizionale è ancora d’obbligo perché la gara rischia di essere annullata per soli 90mila euro, quelli della cosiddetta Tabella H che è attualmente bloccata.
Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Dario Pennica, presidente dell’associazione "Pro Targa Florio n.100" e direttore di "Sicilia Motori" - che ha scritto una lettera aperta ai parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana e al presidente, Giovanni Ardizzone, informandoli del "pericolo di annullamento" e per salvare la competizione sportiva, in programma dal 26 al 29 settembre (LEGGI) - si lavora congiuntamente per rendere possibile l'effettuazione dell'edizione numero 97 della classicissima siciliana.
Gli organizzatori Automobile Club d'Italia e AC Palermo, infatti, "continuano nel loro sforzo tendente alla regolare effettuazione della Targa Florio 2013", e "stanno mettendo nel contempo a punto tutti gli aspetti tecnico organizzativi della stessa". Allo studio, fanno sapere Aci e Ac Palermo, "numerose novità che potranno dare alla Targa ulteriore interesse pur mantenendola nel solco della sua grande tradizione. Allo stato i problemi più grossi sono di tipo finanziario, problemi a cui l'AC Palermo non può fare fronte e dei quali dovrà eventualmente essere l'Automobile Club d'Italia a farsene carico".
Intanto però l’allarme è scattato e c’è chi dà già l’addio alla corsa. "Crocetta ha bloccato la Targa Florio: finora solo le due guerre mondiali erano riuscite a farlo. Potenza di un governatore", dice Gino Ioppolo, deputato regionale della Lista Musumeci. "In oltre cento anni di gare - prosegue - la mitica Targa Florio era stata costretta a fermarsi solo in due occasioni, coincidenti con gli infausti anni delle due guerre mondiali. Così dopo gli Internazionali di tennis di Palermo, un’altra pietra miliare dello sport isolano sarà costretta a chiudere i battenti per asserita mancanza di fondi mentre, di contro, aumentano le spese superflue e inutili". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]