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La Regione Sicilia vara un piano da 40 mln per scuole a rischio

L'assessore Centorrino: "C'è bisogno di un ufficio speciale per l’edilizia scolastica"

08 ottobre 2010

Un bando da 40 milioni di euro per progetti di formazione nelle scuole siciliane in aree a rischio. E’ l’avviso presentato all’inizio della settimana dal Dipartimento regionale all’Istruzione allo scopo di avviare specifici interventi, i cui diretti beneficiari saranno studenti, genitori e componenti del personale scolastico che operano in realtà caratterizzate da situazioni di grave disagio sociale, economico e culturale.
Per ciascuna delle tre categorie di destinatari il bando, pubblicato sul sito www.sicilia-fse.it, prevede un’articolata serie di linee d’azione. Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti sono le scuole incluse nei cosiddetti Osservatori di Area, costituiti dalla direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per contenere il fenomeno della dispersione scolastica.

Più in dettaglio, per quanto riguarda gli interventi rivolti agli alunni, a partire da quelli della scuola dell’infanzia fino agli studenti del biennio della scuola secondaria di secondo grado, le iniziative, che avranno durata triennale, spazieranno da blocchi fino a un massimo di 60 ore (per ogni anno scolastico) dedicati a attività educativo-didattiche finalizzate sia al miglioramento e consolidamento delle capacità linguistiche ed espressive, sia delle competenze logico-matematiche, ad attività musicali e sportive volte a favorire i processi di inclusione e integrazione dei bisogni socio-culturali degli studenti. Un massimo di 40 ore annue riguarderà invece i laboratori per l’apprendimento di lingue straniere.
Centrali, nel programma del dipartimento, le iniziative educativo-didattiche per gli alunni che versano in gravi condizioni di rischio psico sociale. Queste consisteranno in attività di laboratorio pianificate ad hoc, per un massimo di 200 ore annue.
Altra misura di sostegno sarà l’erogazione di interventi pedagogici rivolti ai minori e ai loro genitori da parte di staff di insegnanti, che potranno essere composti anche da studenti universitari specificamente individuati come tirocinanti, mediante convenzioni con le quattro Università siciliane.

Potranno invece realizzarsi soltanto nella prima annualità le azioni dedicate a genitori e personale scolastico. Tra queste, i corsi di formazione per i genitori da una parte, e quelli per i dirigenti scolastici, i docenti e gli Amministratori Tecnici Ausiliari (dai bidelli ai segretari d’istituto). Iniziative per le quali la regione ha previsto rispettivamente un tetto massimo di 60 e di 40 ore nell’anno scolastico. I primi, saranno volti in particolare a migliorare l’interrelazione con i figli e la consapevolezza del loro agire sotto il profilo educativo. Al fine di favorire la più alta partecipazione a tale azione, il dipartimento non esclude la possibilità di introdurre un incentivo economico nella misura di 10 euro all’ora per ciascun genitore. Quel dedicati al personale Ata punta oltre a migliorare l’operatività nel rapporto con i docenti, anche a promuovere nelle scuole il senso di legalità.
Si tratterà di intervenire al più presto anche sul fronte dell’edilizia scolastica. A questo proposito, nel corso dell’incontro dello scorso martedì con i dirigenti degli uffici scolastici della Sicilia, l’assessore all’Istruzione Mario Centorrino ha avanzato l’idea di un ufficio speciale per l’edilizia scolastica. La struttura, ha ipotizzato l’assessore “dovrà perseguire l’obiettivo di monitorare e superare i disagi e avere a questo scopo la disponibilità di risorse dedicate”. Nella stessa riunione è emersa anche la necessità di accelerare il passaggio alla Regione degli uffici scolastici provinciali. "Mi farò carico - ha detto Centorrino, di sottoporre la questione sia al presidente della regione Lombardo che al ministro dell’Istruzione Gelmini". [Articolo di Antonio Schembri - EconomiaSicilia.com, 7 ottobre 2010]

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08 ottobre 2010
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