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La Regione siciliana come una palude...

Rosario Crocetta: "Nessun immobilismo, il mio impegno è bonificare la palude della Regione"

28 dicembre 2013

"Il mio governo immobile? Stiamo bonificando la palude della Regione e la risalita è faticosa, anche perché nelle paludi si scivola e io cerco di non scivolare. Di solito ci riesco".
Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, in un'intervista al quotidiano "La Sicilia", commenta le critiche mosse da Ernesto Galli Della Loggia alla sua giunta, dalle colonne dello stesso giornale (LEGGI).
"Gli sembra facile a Galli della Loggia mandar via sessanta dirigenti della Sanità come sta facendo Lucia Borsellino, oppure togliere il sussidio a 77 ex Pip (lavoratori dei piani di inserimento professionale, ndr) che erano mafiosi incarcerati? La realtà contro cui dobbiamo combattere è questa - sottolinea Crocetta -. Certo che c'è la mafia, c'è da 160 anni, se avessi il potere di cancellare la mafia sarei un mago. Ma la Sicilia sta reagendo, ci sono commercianti che denunciano chi gli chiede il pizzo".

"La mafia ha perso anche il controllo dei pubblici appalti e si sta spostando sempre più nelle regioni ricche del Nord - continua il governatore -, aveva ragione Sciascia quando diceva che la linea della palma corre verso Nord, eppure regioni come Piemonte e Lombardia hanno fatto in fretta a ripulire la facciata e così quando si parla di mafia siamo rimasti solo noi con il cerino acceso. E a scrittori analisti come Galli della Loggia, o Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo viene facile rinfacciare alla Sicilia tutte le passate magagne evitando di dire che qualcosa è cambiata. Noi in qualche modo stiamo facendo il possibile e anche di più".

Il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello ha detto che il presidente della Regione dovrebbe avere più poteri ("Più poteri al governatore, senza i vincoli di una Ars con partiti personali e maggioranze variabili". "Ebbene sì, l'Autonomia siciliana è stata un grande fallimento [...] lo Statuto speciale ha bisogno di una revisione"), e Crocetta concorda: "Lo Bello ha centrato il problema, perché lo statuto speciale siciliano è una bella incompiuta, non dà al presidente una maggioranza, c'è un presidente eletto, ma non c'è la certezza che abbia una maggioranza. Diciamo la verità, l'Ars fa due passi avanti e uno indietro: ma una serie di riforme si stanno facendo".

"Il giudizio negativo sulla classe politica? Lo Bello è più libero di me, ma non si può generalizzare - prosegue il governatore siciliano -. Tra le proposte c'è l'introduzione del decreto presidenziale, e sarebbe una novità importante, basterebbe ricalcare quanto avviene a livello nazionale. Anche gli assessori regionali hanno così tanta autonomia da sembrare corpi separati dalla giunta di governo. Certo li posso anche cambiare, ma la parola rimpasto non mi piace perché presuppone trattative con i partiti, quei pasticci intriganti che erano il pane della vecchia politica. Oggi non è più il tempo delle contrattazioni, la gente ha fretta di vedere il miglioramento delle situazioni. Non gliene frega niente della politica. Ma io non ho la bacchetta magica". [Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it]

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28 dicembre 2013
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