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La Regione Siciliana deve censire e catalogare i suoi averi

Censimento negli uffici pubblici siciliani: entro un anno saranno catalogati tutti i beni di valore superiore a 500 euro

27 dicembre 2011

Gli uffici della Regione siciliana, a tutti i livelli, avranno un anno di tempo per censire tutti i propri beni disponibili (tranne quelli al di sotto dei 500 euro) che saranno poi catalogati in modo da aggiornare l'ultimo censimento, realizzato quattro anni fa, dal punto di vista amministrativo e contabile.
Il maxi inventario dei beni riguarderà mezzi di trasporto, macchinari per ufficio, arredi, impianti, attrezzature, natanti. E ancora: hardware, armi leggere, equipaggiamento e vestiario, libri, carte, strumenti musicali, animali, software, materiale scientifico e di laboratorio, fondi rustici.

Ogni ufficio, in base alla circolare emanata dal ragioniere generale della Regione, dovrà istituire un'apposita commissione che avrà il compito di catalogare i beni aggiornando i valori sulla base del criterio dell'ammortamento, escludendo il metodo basato sui coefficienti di deperimento, in base a sette categorie già individuate.
Sono esclusi da questo criterio i metalli preziosi e gli oggetti di valore (comprese le opere d'arte); nel primo caso saranno applicati i valori di mercato, nel secondo la commissione dovrà interpellare la competente amministrazione per i Beni e le attività culturali.

Dopo le operazioni di ricognizione, sistemazione contabile e aggiornamento dei valori dei beni dovrà essere compilato il nuovo inventario. Il lavoro dovrà essere ultimato entro il 31 dicembre del 2012 e non sono previste richieste di proroghe o deroghe. I beni non più utilizzati saranno ceduti mentre quelli fuori uso per cause tecniche saranno dismessi. Tutti i dati raccolti poi saranno incrociati con l'attuale inventario. Nel caso in cui non dovessero risultare disponibili beni inseriti nell'ultimo censimento, l'amministrazione dovrà avviare la procedure di accertamento di eventuali responsabilità, col conseguente coinvolgimento della Corte dei conti. [Fonte: Lasiciliaweb.it]

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27 dicembre 2011
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