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La Regione Siciliana ha approvato una manovra che tappa l'enorme buco registrato dalla Sanità regionale

23 aprile 2007

Con l'approvazione della manovra finanziaria il governo regionale siciliano presieduto da Salvatore Cuffaro coprirà il buco da 900 milioni di euro registrato nella sanità l'anno scorso.
Tutti gli articoli della legge sono stati approvati nella la notte dello scorso mercoledì e all'indomani si è arrivato solo il voto finale.
A favore del provvedimento hanno votato 43 deputati della maggioranza di centrodestra; hanno votato contro i 7 parlamentari delle opposizioni presenti in aula; la maggior parte dei Ds e dei componenti del gruppo della Margherita sono impegnati nei congressi nazionali dei rispettivi partiti.

Il testo, messo a punto dall'assessorato al Bilancio e da quello alla Sanità, prevede cinque misure principali: 287 milioni arriveranno dall'aumento delle aliquote dell'Irap e dell'Irpef. Per quanto riguarda le tasse a carico delle imprese, nel 2007 viene confermato l'aumento di un punto già introdotto eccezionalmente nel 2006. Per il 2008 e 2009 invece tutte le categorie imprenditoriali pagheranno le tasse con l'aliquota massima del 5,25 %, scompariranno dunque le agevolazioni, di cui usufruivano le aziende agricole e le coop.
L'addizionale regionale Irpef ha invece già raggiunto il livello più alto nel 2006, e la manovra approvata la scorsa settimana conferma l'aumento fino al 2009. Altri 150 milioni arriveranno dalla cancellazione di vecchi debiti delle Asl risalenti al periodo 1995-2001: la norma parte dal presupposto che si siano estinti per prescrizione. Tuttavia è stato creato un fondo da 15 milioni per far fronte a eventuali sentenze di condanna al pagamento che le Asl potrebbero subire.

Altri 80 milioni arriveranno dal recupero di fondi non spesi negli anni scorsi, circa 150 milioni sono il contributo dello Stato e 80 sono frutto delle tasse automobilistiche assegnate alla Sicilia. L'ultima parte della legge prevede i controlli sulle prescrizioni dei farmaci fatte dai medici di famiglia (che pagheranno di tasca loro in caso di prescrizione inappropriata). E c'è pure l'obbligo di optare sempre più spesso per i farmaci generici, che costano meno di quelli etichettati dalle grandi case produttrici.

Critico il parere della Cisl sulla manovra regionale: ''Siamo esterrefatti. Anche perché il sindacato è rimasto ancora una volta inascoltato - ha commentato Paolo Mezzio, segretario della Cisl Sicilia - si punta a scaricare sulle tasche di lavoratori e imprese il deficit della sanità in Sicilia''.
Mezzio ha puntato l'indice, in particolare, sull'innalzamento delle addizionali Irpef e Irap e sulle ''discutibili misure in materia di spesa farmaceutica''. ''È stata imboccata la strada apparentemente più semplice - ha affermato - Ma è la strada che sposta sulla società i costi del malgoverno di questi anni''. [La Sicilia]

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23 aprile 2007
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