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La Regione Siciliana sul Dpcm governativo ha scelto la linea soft

Il presidente Musumeci: "Nessuno qui vuole riaprire subito e non subiamo la pressione della piazza"

29 ottobre 2020
La Regione Siciliana sul Dpcm governativo ha scelto la linea soft
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Alla fine, niente "sfida" a Roma sulla chiusura alle 18 delle attività di ristorazione. La scorsa notte il governo Musumeci ha approvato un disegno di legge snello - di soli quattro articoli - che non prevede l'estensione alle 23 della chiusura, come aveva anticipato il presidente della Regione, ma "una norma che dà la possibilità al governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all'andamento effettivo del contagio nell'Isola".

"Stiamo applicando in Sicilia - ha spiegato il presidente della Regione - lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Quindi, chi parla di 'scontro' con lo Stato è solo in malafede".

"Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono - ha sottolineato Nello Musumeci - e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano".

Intervenuto al programma "Un Giorno da Pecora" su Rai Radio1, Musumeci ha aggiunto: "Nessuno qui vuole riaprire subito, utilizzeremo la legge regionale, se sarà approvata dall'Assemblea siciliana, solo quando ci saranno le condizioni per poterlo fare: non siamo irresponsabili e non subiamo la pressione della piazza. Se le condizioni della Sicilia saranno diverse tra qualche mese da Lombardia e Veneto, non capisco perché non dovrei aprire in anticipo ristoranti e cinema rispetto alle regioni più in difficoltà".

"Avere una legge che consente di rimodulare apertura e chiusura delle attività non significa applicarla a novembre o a dicembre. In questo momento non credo ci siano le condizioni per potere riaprire - ha evidenziato -. Ma se a febbraio ci fossero le condizioni non capisco per cui non dovremmo ridurre il calvario delle attività, sentito il Comitato tecnico scientifico. Sappiamo tutti che ci attendono mesi difficili".

"Non ho parlato col ministro Boccia - ha poi detto il presidente - Ha avuto l'imprudenza di dire che il governo impugnerà provvedimenti contrari al Dpcm prima di leggere il nostro disegno di legge: ha fatto processo alle intenzioni". Musumeci infine ha rivelato: "Faccio il tampone una volta a settimana, l'ultimo l'ho fatto quattro giorni fa, perché vado sempre in giro e ho contatti con tante persone".

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29 ottobre 2020
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