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La Regione siciliana taglia ancora

Meno soldi per scuola e cultura: in arrivo con la finanziaria una sforbiciata di oltre 80 milioni per assessorati e uffici

16 aprile 2012

Tanti tagli a scuola, sanità, cultura, Università, enti locali e nessuna norma per lo sviluppo. È il succo del maxiemendamento alla finanziaria, venuto fuori dopo giorni di trattative tra governo, maggioranza e opposizione. Alla fine il testo, che porta la firma del governo, è composto quasi esclusivamente da norme fatte di riduzioni di spesa, in linea con le osservazioni formulate in via informale dal commissario dello Stato che aveva posto dubbi su alcune poste di entrata del bilancio di previsione per il 2012.
Le norme sullo sviluppo, espunte dall'ufficio di presidenza dell'Ars per evitare l'impasse in aula, coinfluiranno in un disegno di legge stralcio che sarà esaminato dall'aula dopo bilancio e finanziaria. Una mossa che non è piaciuta all'assessore all'Economia, Gaetano Armao, che ritiene "essenziali" le norme, ricordando che si trovavano nel testo originario anche perché frutto di un accordo con lo Stato nell'ottica di una politica di risanamento dei conti pubblici e di incentivazione alla crescita economica.

I numeri del maxiemendamento, che oggi in aula potrebbero variare ulteriormente, non lasciano dubbi. A cominciare da quelli sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione, uno dei punti oscuri secondo il commissario dello Stato: è previsto un accantonamento negativo di 192,8 milioni, cioè fino a quando non saranno realizzate queste entrate ci sarà una riduzione della spesa pari a 100 milioni per il fondo delle autonomie locali (terza trimestralità), 50 milioni per il trasporto locale, 20 milioni per i collegamenti marittimi, più altri 22,8 milioni di tagli.
Ma la sforbiciata riguarda anche la spesa della Presidenza e degli assessorati regionali, 80,7 milioni in meno per formazione del personale, teatri, università, ricerca scientifica, manifestazioni culturali e sportive. Quasi cinque milioni (la spesa passa da 50 a 45 mln), invece, vengono tolti ad associazioni ed enti dell'ex tabella H, per in quali è previsto un taglio orizzontale del 10% per il 2012 e del 20% per il 2013 e il 2014.
Tagli del 10% sono previsti per la manutenzione dei vivai, le aree attrezzate, i boschi demaniali e del 5% per il funzionamento delle sovrintendenze, enti parco e riserve naturali, contributi per attività teatrali per minori, manutenzione reti monitoraggio meteo- idropluviometrico, Istituto ciechi di Palermo e Catania, istituzioni scolastiche primarie e secondarie.
Previsti aumenti del 50% dei canoni di concessioni, e maggiori costi per il rilascio di parere e autorizzazioni, la soppressione dell'Aran, dell'Agenzia per l'impiego e della commissione edilizia comunale, il taglio dei fondi per il garante dei detenuti, la riduzione del 30% della dotazione organica degli uffici del presidente della Regione e degli assessorati, la mobilità interna obbligatoria per il personale della Regione.
Salvi, ma con importi minori, i rinnovi dei contratti del personale della Regione e le graduatorie del Cas. Inserite anche due norme sui cimiteri e i servizi pubblici locali.

In sostanza, rubinetti chiusi per tutti. A fronte di questa tagli, il governo si è impegnato a reperire 25,9 milioni di euro per garantire gli aumenti contrattuali a tutti i regionali fissando il tetto massimo al 3,5 per cento per il periodo 2006-2009. Ma per i regionali è in arrivo una brutta notizia: previsto infatti l'avvio della mobilità interna per tutti. Cade così un pilastro tra i privilegi dei regionali rispetto agli statali.
Garantita poi l'esenzione dell'Irap per le nuove aziende che nasceranno tra il 2012 e il 2013, e saranno pagati gli straordinari arretrati ai dipendenti del Consorzio autostrade di Messina. Sul fronte rifiuti, previsto il recupero del debito da 1 miliardo di euro dei vecchi Ato in liquidazione attraverso tagli ai trasferimenti ai Comuni morosi. Ma la norma che farà più discutere è quella che prevede la costituzione nuovamente degli Ato rifiuti stessi, facendo andare così in soffitta la riforma approvata due anni fa che aboliva questi Ambiti: il rischio è quello di una nuova proliferazione di carrozzoni.
Tutte queste norme sono state in gran parte concordate da Lombardo con l'opposizione, dopo un incontro a Palazzo d'Orleans con i capigruppo di Pdl e Pid, Innocenzo Leontini e Rudy Maira. L'aula comunque è stata aggiornata ad oggi. L'Udc annuncia invece voto contrario: "Non ci sederemo ad alcun tavolo, come stanno facendo i nostri amici del Pdl per traccheggiare su bilancio", attacca il senatore Gianpiero D'Alia. Secca la replica di Innocenzo Leontini (Pdl): "L'unica novità nel treno merci della Finanziaria è il vagone di aggancio dell'Udc per gli straordinari al Cas di Messina".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, ASCA, Repubblica/Palermo.it]

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16 aprile 2012
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