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La responsabilità dei giudici

Giro di vite del governo sulla responsabilità civile dei magistrati. L'Associazione nazionale magistrati: "Vogliono intimidirci"

25 marzo 2011

Via libera della commissione Giustizia della Camera all'emendamento depositato dalla Lega Nord alla legge comunitaria che estende la responsabilità civile dei magistrati "a ogni violazione manifesta del diritto" e non più quindi solo per dolo o colpa grave. La deputata radicale del Pd Rita Bernardini ha votato a favore dell'emendamento.
La nuova norma - che rischia di ampliare a dismisura le cause contro le sentenze della magistratura - è stata inserita nella legge comunitaria del 2010, ed è stata ieri pomeriggio approvata in commissione Giustizia alla Camera. Il testo, sarà in Aula da lunedì.
Nel suo parere la commissione ha inserito due osservazioni. Nella prima si chiede ai fini della determinazione della "violazione manifesta del diritto", deve essere valutato se il giudice abbia tenuto conto di tutti gli elementi che caratterizzano la controversia al suo sindacato con particolare riferimento "al grado di chiarezza e di precisione della norma violata", al "carattere intenzionale della violazione", alla "cusabilità o inescusabilità dell'errore di diritto". La commissione ha chiesto anche di valutare l'opportunità di sopprimere il comma 3 dell'articolo 2 della 117 del 1998 sulla responsabilità dei magistrati. Le osservazioni della commissione non sono vincolanti per il relatore che potrebbe però tenerne conto nel passaggio in aula del provvedimento.

Molto critiche le opposizioni. "L'emendamento del relatore è inaccettabile nel contenuto ed è offensivo nella forma. Si approfitta della legge comunitaria per finalità del tutto estranee alla natura della legge", dice per l'Udc Rocco Buttiglione. "Il Pdl ha puntato una pistola alla nuca della magistratura - sostiene Massimo Donadi dell'Italia dei Valori - ed è un grave atto intimidatorio che non diventerà mai legge. Lo impediremo in tutti i modi".

Dura la reazione del presidente dell'Associazione Nazionale dei magistrati, Luca Palamara: "Appare evidente che ha avuto inizio la stagione delle riforme punitive. Ancora una volta assistiamo a un intervento episodico, contingente, svincolato da quelle che sono le reali emergenze della giustizia e dettato esclusivamente dalla volontà di intimidire i magistrati nello svolgimento della loro attività. E' un emendamento che contestiamo anche per le modalità e i tempi con i quali è stato presentato e che non hanno tenuto in alcuna considerazione i punti di vista della categoria interessata".
Critica la presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno. "Deve essere chiara una cosa: io sono favorevole al riconoscimento della responsabilità civile dei magistrati, con norme che disciplinino la materia, che individuino i criteri in base ai quali un giudice è chiamato a rispondere. Ma quando si creano emendamenti che hanno un effetto così ampio e senza limiti - ha affermato Bongiorno - allora mi sembra chiaro il carattere intimidatorio dell'emendamento". "Mi sembra una norma che ha un sapore punitivo - ha poi aggiunto - perché, ovviamente, il magistrato si troverà in difficoltà a comprendere quale sarà la violazione della legge a determinare la sua responsabilità".
"La norma non ha assolutamente un carattere punitivo e non è indeterminata - ribatte la capogruppo della Lega Nord in commissione Giustizia alla Camera, Carolina Lussana - perché nella sentenza della Corte di giustizia europea si specificano già dei parametri che incardinano la 'manifesta violazione del diritto'. Proprio in sede di adozione del parere e su richiesta della Lega, abbiamo formulato un'osservazione che rimanda a questi parametri. Non si tratta di una norma irragionevole ma adegua il nostro ordinamento a quello degli altri paesi europei".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]

 

 

 

 

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25 marzo 2011
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