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La ricetta del dottor Massimo Russo

Ecco come l'assessore alla Sanità siciliana tenterà di attuare il piano anti deficit

23 giugno 2008

Sanità, sì al piano anti deficit cancellati duemila posti letto
di Emanuele Lauria (la Repubblica/Palermo)

Riscritta la mappa dei tagli dei posti letto negli ospedali, cancellate 43 guardie mediche, abbattuto il budget per laboratori d'analisi e case di cura, una stretta anche per i farmacisti.
La ricetta del dottor Massimo Russo, magistrato prestato alla politica e ingaggiato da Raffaele Lombardo per curare i mali della sanità siciliana. La risposta alla dieta imposta da Roma, contenuta in un provvedimento siglato giovedì scorso dall'assessore e già all'indomani all'esame dei funzionari del ministero della Salute che tre mesi fa avevano diffidato la Sicilia: troppo soft l'approccio al piano di rientro, scarsi gli effetti delle misure messe in campo.

Inizialmente la Regione aveva ricevuto un ultimatum: avrebbe dovuto rimettersi in carreggiata entro il 30 aprile, pena il commissariamento, ma Lombardo - complice anche il ritorno di Berlusconi a Palazzo Chigi - aveva ottenuto una proroga. E ora l'amministrazione isolana è pronta a sottoporre ai tecnici del ministero le variazioni di rotta: è quasi un nuovo piano di rientro. Che parte, spiega l'assessore, «da un'attenta analisi dei bisogni sanitari, attorno ai quali vogliamo riammodernare il sistema in funzione dell'efficienza e dell'appropriatezza delle prestazioni». In pratica è stata rivista la rete ospedaliera introducendo un criterio che, spiega il capo dipartimento Luigi Catellucci, «tiene conto dei cosiddetti ricoveri inappropriati, quelli che si possono effettuare in altre strutture come le residenze sanitarie assistite, ma anche di altri fattori come la mobilità verso altre regioni e le patologie emergenti». Alla fine, si è deciso di dare via libera al taglio previsto nel piano di rientro (duemila posti letto in meno nel pubblico e 435 nel privato entro il 31 dicembre 2009) ma con una ripartizione provincia per provincia da definire successivamente. E che, dunque, modificherà alla luce dei nuovi parametri la precedente mappa, che penalizzava in particolare le zone di Catania e Messina.

Russo ripristina il taglio delle guardie mediche, quarantatré in tutto: il provvedimento scatterà dal primo luglio, dopo l'indicazione dei presìdi da cancellare da parte dei manager delle Ausl. Dovrebbero essere privilegiati i paesi più disagiati e i tagli dovrebbero colpire in particolar modo le guardie esistenti nei grossi centri. L'ex assessore Roberto Lagalla, dopo le proteste di sindaci e le polemiche all'interno del centrodestra, aveva deciso a gennaio di ammorbidire l'atto già firmato e di mantenere in vita tutte le guardie mediche, cancellando solo i presidi estivi. Ora la nuova manovra da parte del suo successore.

Ribadita la riduzione del budget per le strutture convenzionate: dai 15 ai 20 milioni di euro in meno sia per la specialistica convenzionata che per le case di cura. Una misura che sarà attuata dopo un confronto con le associazioni di categoria.
Mentre il giro di vite per i farmacisti viaggia con il provvedimento che prevede la distribuzione diretta dei farmaci di alto costo (che servono soprattutto per le malattie croniche): gli assistiti potranno reperirli presso le Ausl. E, nel suo piano, l'assessore prevede un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, per evitare prescrizioni improprie di farmaci ma anche i facili ricoveri, insomma per abbattere quello che Russo definisce «un tasso di ospedalizzazione che in Sicilia resta elevato».

La rivoluzione annunciata da Russo toccherà anche il "118": l'assessore non ha intenzione di portare avanti la riforma immaginata dal governo Cuffaro, che prevedeva una gestione mista Regione-Croce Rossa. «Credo che ci muoveremo in un'altra direzione», conferma Castellucci. Ma intanto, visti i ritardi nell'avvio della nuova amministrazione, sarà prorogata almeno di sei mesi la convenzione con la Sise, la società che impiega 3.200 autisti-soccorritori. E che alla Regione l'anno scorso è costata 170 milioni. «In attesa di una riforma, non possiamo interrompere un'attività che è di fondamentale importanza», chiosa Castellucci.

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23 giugno 2008
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