La rivolta degli abitanti di Mazzarino (CL)

Foto di Azotoliquido

Proteste e blocchi stradali con trattori e fuoristrada e migliaia di persone in strada a Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, dove, forse a causa della chiusura della sala operatoria dell'ospedale, giovedì scorso è deceduto un centauro, Filippo Li Gambi, 23 anni.
Il giovane, rimasto ferito gravemente in un incidente stradale, era stato subito trasportato all'ospedale del paese, il "Santo Stefano”, ma i medici non avevano potuto intervenire perchè la sala operatoria era chiusa, e avevano fatto trasferire Filippo al "Sant'Elia" di Caltanissetta, dov'era deceduto subito dopo il ricovero, probabilmente a causa di una grave emorragia.

Ieri sera, subito dopo i funerali, il padre del ragazzo, Giovanni Li Gambi, si era incatenato davanti all'ospedale di Mazzarino. I suoi concittadini, solidali con lui ma allo stesso tempo indignati per il disservizio che la chiusura della sala operatoria comporta, nella notte sono scesi in piazza. La Strada Statale 626 Caltanissetta-Gela è stata occupata dalla mezzanotte circa, e in mattinata i blocchi sono stati organizzati in più punti della Caltanissetta-Gela. Assieme ai familiari stamani Li Gambi ha collocato sulla carreggiata una roulotte e alcune auto sulle quali campeggiano dei cartelli come: "Filippo, la prima vittima del decreto Russo". L'ospedale Santo Stefano di Mazzarino rientra fra quelli 'soppressi' dal piano di riordino della Regione siciliana e da settimane è in corso un duro braccio di ferro fra gli amministratori dei comuni limitrofi e l'assessorato regionale alla sanità.

Sempre in provincia di Caltanissetta, a Niscemi, si è conclusa la protesta di 28 donne contro la chiusura di un mese 'per ferie' del reparto di ostetricia e ginecologia. Dopo tre giorni di protesta e occupazione il reparto è stato riaperto.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Apcom]