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La rivolta di Lampedusa. I lampedusani faranno ''sciopero'' fin quando non si risolveranno i loro problemi

18 novembre 2006

Lampedusa si ribella... E' inevitabile non pensare che parlando di ribellione debba trattarsi per forza di immigrati clandestini, o di qualche vicenda legata al centro di accoglienza dell'Isola. Seppur inevitabile per ovvi motivi stavolta sarebbe sbagliato, perché la ribellione, che è dei cittadini di Lampedusa, si basa su motivi non strettamente connessi al grande problema dell'immigrazione clandestina.
I lampedusani, uniti in un comitato cittadino, protestano contro la situazione di marginalità dell'isola, e oggi inizieranno uno sciopero generale ad oltranza.
Anche il sindaco dell'isola, Bruno Siragusa, si è detto disponibile a prendere parte all'iniziativa.

Quello di oggi, che sarà il primo giorno di sciopero, prevede una manifestazione che dalla piazza antistante il comune si concluderà davanti al costruendo centro di accoglienza in contrada Imbriacola. Dopo aver sfilato in corteo contro la costruzione che vedrebbe trattenere un numero maggiore di clandestini sull'isola, un comitato di cittadini con il consenso del sindaco, occuperà la stanza del primo cittadinio ''fino a quando non si otterranno delle risposte concrete''.

Nei giorni scorsi Bruno Siragusa ha dichiarato: ''Invito tutti i manifestanti, gli enti e i sindacati che hanno partecipato alla manifestazione dello scorso 10 settembre a Lampedusa con Rita Borsellino in testa, per chiedere loro di aiutarci nella nostra battaglia. Da troppo tempo, i nostri politici ci hanno fatto delle promesse ma, nessuna di queste, ad oggi, è stata mantenuta''.
''Siamo stanchi - ha continuato il sindaco della ''Perla nera del Mediterraneo'' - di essere trattati come cittadini di serie B. Quando i sindacati sono stati a Lampedusa lo scorso 10 settembre ci hanno dichiarato la loro intenzione a volere aiutare non solamente gli immigrati clandestini ma anche la popolazione dell'isola. A questo punto, chiedo loro aiuto. Noi continueremo la nostra protesta fino a quando non arriverà sull'isola una task force, capace di risolvere i nostri problemi''.

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18 novembre 2006
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