La rotazione
Trasferiti oltre 250 mafiosi rinchiusi al 41bis: "Lo spostamento per evitare consolidamenti di rapporti tra i carcerati e il personale degli istituti di pena"
Nelle ultime settimane circa 250 mafiosi rinchiusi al carcere duro - in tutto sono 700 - sono stati prelevati dagli istituti di pena in cui erano detenuti e trasferiti in altre carceri di massima sicurezza. Una "rivoluzione" rimasta top secret, progettata dal Dipartimento per l'Amministrazione Penitenziaria nei mesi scorsi e comunicata al ministero della Giustizia, alla Direzione Nazionale Antimafia e alle Dda di tutta Italia.
Imponenti le misure di sicurezza visto che in ballo c'erano personaggi di spicco di mafia, 'ndrangheta, camorra e sacra corona unita. Il provvedimento è stato adottato per evitare lunghe permanenze dei detenuti negli stessi istituti di pena: il trasferimento ha riguardato, infatti, i mafiosi al 41 bis ristretti nello stesso carcere da oltre 5 anni. Lo spostamento dovrebbe evitare consolidamenti di rapporti tra i carcerati e il personale, amministrativo e sanitario, degli istituti di pena.
Tra i nomi "eccellenti" toccati dalla decisione del Dap boss del calibro di Raffaele Cutolo, dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, di Leoluca Bagarella, Totò Riina e Bernardo Provenzano. Sia Bagarella che Riina hanno inaugurato ieri il collegamento in videoconferenza nelle loro nuove carceri all'udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia in corso a Palermo.
Riina da Milano è stato portato a Parma (istituto di pena in cui era ristretto Bernardo Provenzano, mandato a Opera e poi in ospedale a Milano per accertamenti) e Bagarella dall'Aquila è finito a Tolmezzo.
"L'opportunità di tali trasferimenti, funzionale alla stessa ragion d'essere del regime detentivo del carcere duro - ha scritto il Dap in una nota al Guardasigilli Andrea Orlando -, è stata discussa e condivisa nell'ambito di una riunione convocata dal Procuratore Nazionale Antimafia alla fine del mese di novembre dell'anno scorso, alla quale hanno partecipato i Procuratori Distrettuali Antimafia competenti sui soggetti individuati per i trasferimenti".
"Nel caso di Provenzano, e di altri detenuti in età avanzata, - ha spiegato il Dipartimento - le ragioni della movimentazione hanno riguardato anche la necessità di collocare tali soggetti in istituti dotati di centri clinici particolarmente attrezzati e in territori dello Stato dove l'offerta sanitaria è notoriamente migliore". Provenzano, dopo il via libera del magistrato di sorveglianza, da Opera è stato portato in ospedale presso la struttura protetta ed è - scrive il Dap - "costantemente monitorato. Le sue condizioni di salute sono stazionarie".
- I detenuti al 41 bis e la rotazione ordinaria (Guidasicilia.it, 10/04/14)