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La rotazione

Il presidente Crocetta prepara altri trasferimenti: "I trasferimenti toccheranno tutti gli assessorati"

28 gennaio 2013

"Per sbloccare le pratiche all'assessorato regionale al Territorio e ambiente bisognava pagare". Lo ha rivelato il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti, a Gela, in occasione della presentazione delle liste che sosterrà: la sua, il "Megafono", al Senato, e quella del Pd alla Camera. "Ce ne volevano di soldi", ha detto in dialetto Crocetta, in un posto dove "la corruzione l'ha fatta da padrona in questi anni".
Poi, sulle polemiche sorte dopo i provvedimenti adottati sulla rotazione di dirigenti e personale da un ufficio all'altro, Crocetta ha avuto parole dure verso chi lo ha criticato, organizzazioni sindacali comprese: "Lo sanno tutti - ha detto, Crocetta - che la macchina regionale non funziona. I sindacati da che parte stanno? Dalla parte dei cittadini o vogliono rappresentare la difesa del privilegio? La rotazione rientra nelle norme sulla trasparenza e non nell'ambito della trattativa sindacale". "I provvedimenti che abbiamo assunto in poco più di due mesi non sono stati adottati dai miei predecessori neanche in intere legislature".
Intanto, dopo Formazione e Ambiente, i trasferimenti toccheranno ai dipendenti regionali di tutti gli altri assessorati. "La Regione è cambiata, non è più quella di prima. Tutti devono capirlo, chi non collabora al cambiamento deve rendersene conto. E dai sindacati che spesso hanno gridato alle inefficienza della p. a. mi aspetto applausi".

E invece, nessun applauso da parte dei sindacati che, al contrario, alzano il tiro: "Queste sono solo deportazioni, tipiche di un dittatore della "repubblica delle banane", Crocetta ci mostri il piano di riorganizzazione complessivo e come intende evitare l'interruzione dei servizi in questi uffici, invece di fare show per la stampa". Questo l’attacco del segretario generale della Cisl, Maurizio Bernava, che punta il dito anche su chi "prima consigliava Lombardo e adesso Crocetta": "Sono sempre gli stessi, e cioè il senatore Beppe Lumia e la dirigente esterna Patrizia Monterosso". "La rotazione è giusta e necessaria - ha aggiunto - ma accanto a questo mega show che ha fatto Crocetta non c'è alcun un modello organizzativo. Se non ci mostrerà il piano della Regione, se per caso ne ha uno, allora saremo costretti a inondarlo di denunce per condotta antisindacale. C'è il sospetto che si tratti soltanto di iniziative elettorali".

Malgrado il disaccordo della Cisl, un assessorato che sicuramente "sarà rivoltato come un calzino" è quello all'Energia: qui da tempo indaga la magistratura per pratiche di autorizzazioni a impianti di fotovoltaico che viaggiavano veloci grazie alle mazzette pagate probabilmente ad alcuni deputati, come Gaspare Vitrano, adesso a giudizio. "La verità è che all'interno della Regione - ha detto ancora il governatore Crocetta - ho trovato un sistema mafioso ben radicato. Noi andiamo avanti, non temiamo lo scontro duro con la mafia anche se ogni tanto c'è qualche "rascapignati" (raschia pentole, ndr) che tira fuori qualche falso dossier. Quello che sta avvenendo alla Regione è lo sblocco di ogni immobilismo su tutte le questioni: dai fondi europei che abbiamo sbloccato in tre settimane all'avvio del patto dei sindaci, dalla rotazione del personale alla finanziaria. La mafia deve avere paura. Le minacce non mi fermano".

"Pur condividendo appieno il sacrosanto principio della rotazione della burocrazia, messa in atto dal governatore Rosario Crocetta, principio già sancito nella scorsa legislatura dall'art. 11 della legge regionale 26 del 2012 con l'intento di ottenere una amministrazione efficiente e libera da incrostazioni, le motivazioni addotte dal governatore, la forma e il metodo mi lasciano molto perplesso" ha detto il vicepresidente dell'Ars, Salvo Pogliese (Pdl). "Motivare, in forma molto plateale, quest'iniziativa, riconducendola all'esigenza d'impedire radicate forme di corruzione, getta una pesante e ingiusta ombra sulla burocrazia regionale - aggiunge - che così appare totalmente marcia. Se si sono evidenziate anomalie o gravi episodi di corruzione, bisogna snidare e colpire i responsabili consegnandoli, senza esitazione, al giudizio dei magistrati; viceversa non è corretto formulare accuse senza prove o soltanto su sospetti". "Crocetta - ha, quindi, concluso Pogliese - faccia nomi e cognomi degli infedeli e dei corrotti, altrimenti taccia e proceda al 'turnover' così come la citata legge prevede. Se non fa ciò certamente ingenera il sospetto che, sotto le mentite spoglie di una scelta di trasparenza, voglia ingerire sul funzionamento della burocrazia per pure finalità clientelari".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

- RiFormazione (Guidasicilia.it, 24/01/13)

- Rivoluzione all'assessorato Territorio e Ambiente (Guidasicilia.it, 25/01/13)

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28 gennaio 2013
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