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La rottura tra Governo e Regioni resta

Nulla di fatto nell'incontro tra Berlusconi ed Errani. Poca chiarezza sui Fas e sul Piano Salute

06 agosto 2009

Da una parte il Governo, dall'altra le Regioni. Nel mezzo, sul tavolo, due dei punti più importanti, diciamo pure fondamentali: l'utilizzo dei fondi Fas e i finanziamenti sulla sanità.
L'incontro di ieri tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente delle Regioni Vasco Errani, non è andato bene. "Il giudizio di questo incontro - ha detto il rappresentante dei governatori - per noi non è positivo e si confermano i punti di rottura tra Regioni e governo sui quelli che abbiamo sollevato". Errani adesso vuole chiarezza perché "occorrono le risorse o tutte le regioni rischiano di andare in rosso. Non bisogna usare i Fas regionali come bancomat". E il grande timore è che "le risorse non ci siano". Pollice verso anche per il Piano Salute 2010-2011: le risorse ad esso destinate, ha spiegato Errani, "sono sottostimate; e mi piace sottolineare che per parte nostra abbiamo offerto al Governo la nostra disponibilità a rivedere il Piano anche per il periodo 2010-2013". Stesso tono sulle regioni commissariate per i deficit accumulati sul fronte della sanitario, ambito sul quale il leader delle Regioni ha esortato il premier ad avere "un atteggiamento più coerente".

Da parte sua il presidente del Consiglio ha rilanciato facendo leva sugli accordi "raggiunti nei mesi scorsi su questioni come il Piano Casa e gli ammortizzatori sociali. Raffaele FittoVogliamo tornare a quel periodo di collaborazione, da parte nostra c'è tutta la disponibilità a riprendere il dialogo".
Gli ha fatto eco il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto: "Sui temi sollevati dalle Regioni il governo ha preso un impegno preciso. Il 3 o il 4 settembre ci rivedremo. Ora non poteva che essere un appuntamento interlocutorio".
Quanto ai Fas ha assicurato che la possibilità di fare una verifica sull'entità e sulla destinazione dei soldi, c'è, ma "essendo fondi destinati a investimenti non c'è una problema immediato di cassa, ma c'è la necessità di un percorso condiviso. Le Regioni chiedono un gruppo di lavoro e hanno già individuato tre persone".

Ma dove il governo parla di collaborazione, i governatori rispondono manifestando insoddisfazione per l'esito della riunione. "Di positivo c'è solo che il filo del dialogo viene tenuto in vita fino al 4 settembre", afferma il presidente del Lazio Piero Marrazzo. "Noi siamo stati rinviati a settembre, ma impreparati sono solo loro", sintetizza Maria Rita Lorenzetti, che guida la giunta umbra. E il pugliese Nichi Vendola parla di "grande confusione" da parte del governo. Non si sbilancia il governatore abruzzese Gianni Chiodi: "Ci vuole maggiore dialogo tra governo e Regioni".

[Informazioni tratte da Corriere.it, Repubblica.it]

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06 agosto 2009
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