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La Ru486 in Sicilia forse ai primi di maggio

A breve saranno definite le modalità di somministrazione da una commissione di "4 saggi"

08 aprile 2010

Dunque, ieri mattina l'Italia si è avvicinata un po' alla "normalità" degli altri Paesi d'Europa e del mondo. Il Policlinico di Bari ha avuto le sue le 10 confezioni di Ru486 ordinate e la prima paziente alla quale è stato somministrato il farmaco (LEGGI).
Entro la fine del mese la distribuzione della pillola Ru486 dovrebbe partir anche negli ospedali siciliani e solo allora il tavolo tecnico fornirà all'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo le linee guida sulla base delle quali emanare il decreto di somministrazione della pillola abortiva.
Il nodo da sciogliere è se fornirla alle pazienti in regime di day hospital o con ricovero ospedaliero ordinario di almeno tre giorni.

Il tavolo tecnico, che si è già riunito diverse volte nelle scorse settimane, è una sorta di commissione con quattro saggi, i primari dei più grandi ospedali siciliani, e presieduta da Lia Murè, responsabile del Servizio 4 della programmazione ospedaliera dell'assessorato alla Salute. Non appena i saggi daranno il loro parere, l'assessore Russo emanerà le disposizioni ad hoc.
"Il nostro compito è quello di dare un parere unificato - ha spiegato Luigi Alio, primario del reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Cervello di Palermo e componente del tavolo tecnico -. Entrambe le ipotesi, day hospital o ricovero ordinario, hanno i loro lati positivi e negativi. Nel primo caso è maggiormente garantita la privacy della donna, nel secondo eventuali conseguenze, come emorragie che possono scaturire dall'assunzione della pillola". Non è escluso che sia data agli ospedali "la possibilità di scegliere entrambe le eventualità - ha detto ancora il professore Alio –. Sicuramente noi daremo all’assessore Russo il nostro parere, poi sarà lui a creare un decreto ad hoc sulla somministrazione della pillola e sulle sue modalità d’uso".
Una volta partito il decreto la pillola Ru486 sarà distribuita negli ospedali siciliani che ne faranno richiesta. "La procedura per ottenerla richiede degli iter ben precisi, come stabilisce la legge – ha spiegato ancora Alio – entro le prime sette settimane dal concepimento (per l’opzione chirurgica il tempo limite è 13 settimane ndr) ci si deve recare in ospedale e fare una richiesta di aborto. Dopo sarà effettuata un’ecografia e tutti i controlli del caso, e dopo sette giorni alla paziente sarà somministrata la pillola. L’importante è capire che la Ru486 è solo un’altra opzione rispetto a quella chirurgica, né più né meno".

RU486: ECCO COME AGISCE - La pillola abortiva Ru486 è già in uso in vari paesi e dal 2005 è inserita nella lista dei farmaci dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). La pillola RU486 ha un verificato effetto abortivo. A base di mifepristone, è in grado di interrompere la gravidanza già iniziata con l'attecchimento dell'ovulo fecondato. L'aborto farmacologico tramite Ru486 prevede l'assunzione di due farmaci: la Ru486 appunto (che interrompe lo sviluppo della gravidanza) in abbinamento a una prostaglandina che provoca le contrazioni uterine e l'espulsione dei tessuti embrionali.
Ogni Paese in cui la pillola abortiva è commercializzata ha delle regole e delle scadenze precise: la pillola può infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane. Quindici giorni dopo l'espulsione, che avviene nel 98,5% dei casi, la paziente viene sottoposta a valutazione ecografica e ad una visita di controllo. Cosa diversa è, invece la cosiddetta "pillola del giorno dopo", con la quale la RU486 è spesso confusa: In questo caso si tratta di un anticoncezionale e non provoca, secondo gli esperti, l'interruzione di una gravidanza, ma impedisce l'eventuale annidamento nell'utero dell'ovulo che potrebbe essere fecondato.
I PAESI DOVE È GIÀ IN COMMERCIO - La Ru486 è commerciabile in Francia dal 1988. Nel 1990 fu autorizzata in Gran Bretagna, e un anno dopo in Svezia. Dal 1999 la pillola viene ufficialmente commercializzata in Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia e Paesi Bassi, Svizzera, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Tunisia, Sudafrica, Taiwan, Nuova Zelanda e Federazione Russa. Nel 2005 il mifepristone è stato aggiunto alla lista dei farmaci dall'Organizzazione mondiale della sanità, che ha anche definito delle linee guida.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, ANSA, GdS.it]

- "Io, cattolica, ho fatto la mia scelta..." di Francesca Russi (Repubblica.it)

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08 aprile 2010
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