Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La sanità privata siciliana e la mafia

La Regione Siciliana, nel solo 2001, rimborsò all'impreditore bagherese Michele Aiello 55 milioni di euro

26 febbraio 2005

Uno dei filone dell'inchiesta che è stata denominata dalla stampa ''Talpe alla Dda di Palermo'', si avvia piano piano verso le prime battute finali. Tre giorni fa il Pm Michele Prestipino, col collega Nino Di Matteo hanno iniziato davanti al gup Bruno Fasciana la requisitoria del processo con il rito abbreviato all'ex maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro, imputato per concorso in associazione mafiosa, e a Giuseppe Giglio, accusato di favoreggiamento personale nei confronti di alcuni agenti di polizia giudiziaria.

Giovedì scorso, 24 febbraio, i pubblici ministeri Di Matteo e Prestipino hanno depositato, nell'ambito del processo in cui l'imprenditore bagherese Michele Aiello è imputato assieme - tra gli altri - al presidente della Regione Salvatore Cuffaro, accusato di favoreggiamento aggravato,  una lettera scritta dal manager dell'Ausl 6 Guido Catalano, dove vengono svelate le somme che la Regione Siciliana rimborsò alle strutture sanitarie private di Aiello.
Dalla lettera si è appreso che la Regione nel solo anno 2001 rimborsò, per le prestazioni sanitarie offerte nelle strutture sanitarie di Michele Aiello, 55 milioni di euro, contro un budget previsto di 14,5 milioni di euro.
Nella stessa giornata ha deposto davanti al Tribunale presieduto da Vittorio Alcamo, il maggiore dei carabinieri Stefano Sancricca, che ha redatto l'informativa su Aiello.
L'ufficiale ha sottolineato che fin dall'inizio dell'indagine le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, tra cui Salvatore Barbagallo - che fu uno dei primi a parlare di Aiello -, erano a disposizione di tutte le sezioni del Reparto operativo, compresa la ''Prima'', in cui prestava servizio l'allora maresciallo Antonio Borzacchelli, deputato regionale dell'Udc, sotto processo per concussione in un altro filone dell'inchiesta sulle 'talpe'.
L'ufficiale ha riferito che solo dopo l'avvio dell'indagine per stanare gli informatori al servizio di Aiello, le sezioni dei carabinieri sono state chiuse a compartimenti stagni per evitare la fuga di notizie.

Giovedì è stato anche ascoltato l'ingegnere Antonino D'Amico, che si occupa del sistema informatico della Procura, la rete interna violata dall'ex maresciallo Ciuro, per il quale i pm hanno chiesto la condanna a 8 anni e 6 mesi.
I pubblici ministeri hanno anche notificato alle parti del deposito di attività integrativa che riguarda la truffa alla sanità, uno dei filoni del processo, e del verbale illustrativo del pentito Antonino Giuffrè, ex braccio destro di Bernardo Provenzano, che verrà interrogato nelle prossime due udienze, l'8 e il 9 marzo a Milano.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

26 febbraio 2005
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia