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La scomparsa del Fatima II: tre gli indagati per omicidio

La Procura di Siracusa sull'ammutinamento e la scomparsa di Gianluca Bianca, comandante del preschereccio

14 marzo 2013

La Procura della Repubblica di Siracusa ha indagato tre persone, due egiziani e un tunisino, per l'omicidio volontario di Gianluca Bianca, il capitano del peschereccio Fatima II scomparso nel luglio del 2012 nelle acque libiche. Il natante è stato poi trovato in Egitto.
La notizia è stata resa nota dall'avvocato Giuseppe Lipera, legale dei familiari del marinaio siciliano il cui corpo non è stato trovato, che è stato convocato, con i parenti, come parte lesa per oggi negli uffici giudiziari aretusei dai sostituti procuratori Tommaso Pagano e Claudia D'Alitto. Accertamenti sono stati delegati agli investigatori della polizia scientifica di Roma, per probabili comparazioni di Dna.

Il capitano, con tre pescatori siracusani, un tunisino e due egiziani, era impegnato in una battuta di pesca al largo della Libia. Secondo il racconto degli italiani, sarebbero stati vittima di un ammutinamento da parte degli stranieri, che li avrebbero poi abbandonati al largo delle coste greche, dove sono stati soccorsi. Pochi giorni dopo la scomparsa del Fatima II, l'imbarcazione è stata trovata in un porto egiziano senza nessuno a bordo. Le autorità egiziane hanno successivamente fermato due sospettati, ritrovando il cellulare di Bianca.

"Profonda e sincera vicinanza del presidente Giorgio Napolitano" è espressa "ai congiunti del signor Gianluca Bianca, scomparso nel luglio scorso". Lo ha affermato il consigliere diplomatico del Capo dello Stato, l'ambasciatore Stefano Stefanini, rispondendo all'avvocato Lipera, che al presidente della Repubblica e alla Farnesina aveva chiesto nelle scorse settimane di "avere notizie" e di sapere se si stesse "facendo tutto il possibile" nella ricerca del loro congiunto. "Le assicuro che il ministero degli Affari esteri ha seguito dall'inizio, con ogni attenzione - ha aggiunto l'ambasciatore Stefanini nella missiva, resa nota dal legale della famiglia Bianca - anche attraverso le ambasciate d'Italia a Tunisi e al Cairo, e si mantiene in costante raccordo con le autorità, le quali sono state adeguatamente sensibilizzate e hanno confermato la propria disponibilità a collaborare con la magistratura italiana".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

- L'abbandono del Fatima II (Guidasicilia.it, 22/02/13)

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14 marzo 2013
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