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La scuola cambia... però no

Il governo ha accolto le diverse e recenti osservazioni venute dalle parti sociali

12 dicembre 2008

La riforma delle scuole superiori (licei e istituti tecnici, per l'istruzione professionale è tutto ancora in alto mare) è slittata di un anno (al 2010/2011). E' questo il primo risultato del braccio tra mondo della scuola e governo condotto negli ultimi due mesi, che ieri ha avuto una prima conclusione nell'incontro che si è svolto ieri a Palazzo Chigi tra i sindacati della scuola e il premier Berlusconi, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il collega dell'Economia, Giulio Tremonti e il presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea.
Dall'incontro sono emerse anche altre importanti novità che, secondo qualcuno, rappresentano un'autentica marcia indietro dell'esecutivo.

La novità senz'altro più importante è lo slittamento di un anno della riforma delle scuole superiori. I regolamenti verranno presentati al Consiglio dei ministri del prossimo 18 dicembre ma la riforma partirà dal primo settembre 2010. "Per dare modo alle scuole e alle famiglie - si legge in una nota del ministero - di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi". Sul secondo ciclo "si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti".
Per quanto riguarda invece il tanto contestato "maestro unico", questo sarà attivato su richiesta delle famiglie. "La responsabilità del percorso formativo e didattico nella scuola elementare resta in capo ad un unico docente" ha ribadito il ministro Gelmini, che ha così sottolineato che da parte del Governo sulla scuola non c'è stata nessuna marcia indietro. "Resta confermato che dal prossimo anno scolastico l'insegnamento alle scuole elementari verrà affidato ad un unico insegnante per 24 ore settimanali. Le famiglie potranno comunque scegliere modelli di orario diversi ivi compreso il tempo pieno". "Questo modello didattico che supera l'organizzazione del modulo - ha spiegato il ministro -, può essere declinato con l'opzione a 24 ore nel caso in cui il docente sia in grado di insegnare tutte le materie previste, e quindi anche l'inglese, oppure a 27 ore con l'utilizzo di tre ore aggiuntive per l'insegnante di inglese e di religione e, in ogni caso, non ci sarà compresenza in classe". Le famiglie, ha detto ancora la Gelmini, "potranno scegliere tra 24, 27 e 30 ore di lezione settimanali, oppure il tempo pieno di 40 ore. Con l'eliminazione delle compresenze ci saranno più classi che faranno tempo pieno". Quindi il tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche all'esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni dell'orario scolastico a 24 (prime classi per il 2009-10), 27, 30 e 40 ore. Quella del tempo scuola a 24 ore, rappresenta in sostanza un'opzione più ampia che il ministero intende offrire alla famiglie, che ne faranno richiesta, prevedendo che in molti opteranno per l'orario antimeridiano più ridotto. Nelle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati in ogni caso due docenti per classe.
Insomma, o meglio, in pratica, alla scuola elementare salta il "maestro unico" e viene confermato il tempo pieno di 40 ore.

Gli altri punti principali della riforma sono: "lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie". Dagli 820 indirizzi scolastici (tra sperimentazioni e ordinamenti) si passa a 5 licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, linguistico e musicale) e 11 indirizzi per quanto riguarda gli istituti tecnici. Inoltre, ha concluso il ministero, "saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni, l'aumento dello studio della lingua inglese, l'aumento delle ore scientifiche e di matematica".

"La protesta della scuola culminata nello sciopero del 30 ottobre ha prodotto i suoi frutti", hanno commentato unanimamente i sindacati di categoria al termine dell'incontro. Per la scuola primaria, tuttavia, "rimangono ambiguità" a parere della Cgil che nel corso dell'incontro aveva chiesto la sospensiva del relativo regolamento.
Secondo il leader del Pd, Walter Veltroni:"Il governo sulla scuola ha fatto una completa marcia indietro. Vuol dire che avevamo ragione noi, avevano ragione i sindacati dei docenti, gli studenti, i genitori, quel grande movimento che aveva bocciato la finta riforma""L'inversione del governo sul maestro unico è un risultato importante che conferma la fondatezza delle nostre critiche", ha affermato Maria Coscia, responsabile Pd Scuola.

Di seguito i principali contenuti del pacchetto scuola fissati dal verbale dell'incontro di ieri
1) Scuola d'infanzia a 40 ore: l'orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola dell'infanzia garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con l'assegnazione di due insegnanti per sezione e prevederà soltanto come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività didattiche nella fascia antimeridiana, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie. Scongiurata quindi l'ipotesi di un asilo solo mattutino.
2) Maestro unico su richiesta delle famiglie: il tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche alla esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni dell' orario scolastico a 24 (prime classi per il 2009-10), 27, 30 e 40 ore. In particolare, per l'orario a 24 (solo prime classi per il 2009-2010) e 27 ore, si terrà conto delle specifiche richieste delle famiglie.
3) Due maestri per il tempo pieno: nelle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due docenti per classe.
4) Orario delle medie: nella scuola secondaria di primo grado, sarà previsto un orario obbligatorio da 29 a 30 ore, secondo i piani dell'offerta formativa delle scuole autonome.
5) Tempo prolungato alle medie: nella scuola secondaria di primo grado le classi con il tempo prolungato, ferma restando l'esigenza che si raggiunga il previsto numero di alunni frequentanti, funzioneranno con non meno di 36 e fino a un massimo di 40 ore.
6) Congelato l'incremento del numero di alunni per classe: ferma restando l'adozione di misure compensative idonee a garantire i complessivi obiettivi di riduzione dell'art.64 del Piano Programmatico sarà previsto il congelamento per l'anno scolastico 2009/2010 dell'incremento del numero massimo di alunni per classe in connessione con l'attivazione dei piani di riqualificazione dell'edilizia scolastica.
7) Tutelati gli alunni disabili: sarà tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it, Repubblica.it]

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12 dicembre 2008
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