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La scuola dell'eccellenza secondo Profumo

Il ministro dell'Istruzione annuncia per grandi linee la bozza del "Pacchetto merito"

04 giugno 2012

"Dare un riconoscimento a chi eccelle vuol dire mettere i meritevoli al traino dell'intera classe e innalzare il livello medio". Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ribadisce l'obiettivo del governo e del suo dicastero: "migliorare il livello medio del paese", tenendo "insieme solidarietà e merito".
Nella scuola, spiega, questo si traduce in misure volte a premiare gli studenti e i docenti migliori. Concetti di riforma contenute nel "Pacchetto merito", la cui bozza sarà discussa mercoledì in Consiglio dei ministri.

Sul fronte degli insegnanti, "la scuola italiana a settimane riavvia il processo sul reclutamento", assicura Profumo, con il ritorno dei concorsi scolastici che coinvolgeranno 300mila candidati. "Entro l'estate ci sarà il nuovo bando e dirà che metà professori li prenderemo dalle graduatorie e metà dal nuovo concorso".
"L'appuntamento successivo sarà a primavera 2013, e lì faremo crescere le quote di chi arriverà dalle graduatorie e accorperemo le classi di concorso", prosegue il ministro. "Ogni anno fino al 2015 ci sarà un bando nuovo". Tra le prove, spiega il titolare dell'Istruzione, "ci sarà un test preselettivo e chiederemo la simulazione di una lezione: dobbiamo valutare quanto i futuri docenti sapranno farsi capire dai ragazzi. Devono essere competenti e pure capaci".
I concorsi interesseranno anche l'università. "Entro il 29 giugno - afferma Profumo - sarà pubblico il bando relativo alle commissioni di concorso, entro l'estate il bando per i candidati. Ci sarà un programma di concorsi universitari per i prossimi quattro anni. Scuola e università - conclude - viaggiano in parallelo".

Il "Pacchetto merito" è la terza revisione delle bozze ministeriali, nelle quali gli articoli sono cresciuti da 15 a 25. E al ministero si lavora senza sosta perché la bordata di critiche - dal Pd dalla Cgil, dai centristi agli studenti organizzati e su altri versanti da Pdl e Confindustria - è stata così assordante da sorprendere il ministro Profumo. "Questa riforma ce la chiede l'Europa della cultura e del lavoro", risponde lui. E la impongono i mercati sempre più internazionali e anglofili, sempre più specialistici e desiderosi di pescare dalle università i migliori.
In ogni singola scuola superiore nascerà lo "studente dell'anno" (i migliori discenti tenendo conto, però, dell'impegno e del reddito familiare). Avranno sconti sui bus e alle mostre e quando andranno all'università pagheranno un terzo in meno l'iscrizione. Negli atenei nasceranno le figure dei "migliori laureati" e dei "migliori dottorati". E così, in un tentativo di proteggere e rilanciare arti e musica, nei conservatori e nelle accademie nazionali. Diventeranno prassi le Olimpiadi della matematica, dell'italiano, dell'astronomia. Nazionali e internazionali. Ci sarà l'obbligo di 100 ore di didattica per i prof universitari e saranno decurtati i finanziamenti agli atenei che non assumeranno gli insegnanti migliori, scelti da una commissione con quattro commissari su cinque esterni (uno sarà straniero).
Dice il "decreto" che "la scuola italiana e le università promuovono l'eccellenza della ricerca, l'efficienza e l'efficacia della didattica come strumento di trasmissione del sapere". Ma come si finanzierà tutto questo, visto che per il governo la riforma dovrà essere a costo zero: con gli 87 milioni oggi destinati all'autonomia scolastica e alla didattica?

Dal “Pacchetto merito”
LE SCUOLE SUPERIORI  - La questione più visibile del "decreto merito" sarà lo "studente dell'anno". Ogni istituto superiore dalla prossima stagione lo sceglierà tra chi avrà i voti più alti alla maturità, a partire da 100, tenendo conto della media degli ultimi tre anni, dell'impegno sociale e del reddito familiare. Lo "studente migliore" avrà una riduzione almeno del 30% delle tasse per l'iscrizione al primo anno di università e una borsa di studio aggiuntiva. Con la card "Iomerito" otterrà sconti per musei e trasporti. Nel corso dell'anno scolastico i primi tre piazzati alla fase nazionale delle Olimpiadi per materie scolastiche saranno iscritti (gratuitamente) a "master class" estivi nella disciplina affrontata. Da ottobre Olimpiadi internazionali in sette materie.

LE UNIVERSITA' - Premi per docenti e ricercatori universitari, "in numero non superiore al 20%", dopo "una valutazione pregevole della loro didattica", secondo criteri stabiliti con regolamento di ateneo. Stop all'assenteismo dei professori d'ateneo: chi è a tempo pieno dovrà garantire 100 ore di didattica frontale ogni stagione, 80 ore per chi è a tempo definito. Gli studenti che hanno ottenuto i crediti formativi universitari previsti e con votazione media non inferiore a 28/30 possono sostenere l'esame di laurea con un anno di anticipo. Gli studenti dei corsi di dottorato di ricerca possono conseguire il relativo diploma con un anno di anticipo, previo giudizio del collegio dei docenti. Possibile l'iscrizione in due università di pari livello (due triennali, due specialistiche, due master).

SCUOLA E LAVORO - Gli Atenei forniranno un elenco del 5 per cento dei laureati più bravi: saranno pubblicati sul sito del ministero dell'Istruzione e avranno una corsia privilegiata verso il lavoro grazie a incentivi fiscali applicati ai datori di lavoro per due stagioni (meno tasse sul reddito fino al 30% per chi li assume a tempo indeterminato entro tre anni dalla conquista della laurea). Il "portfolio" dello studente potrà essere consultabile dalle aziende e renderà pubbliche la conoscenza delle lingue straniere, le competenze musicali e informatiche, le esperienze di associazionismo, volontariato e sportive. Le università migliori aderiranno a un'organizzazione internazionale del baccellierato, rete di istituti d'eccellenza.

GLI INCENTIVI - Internazionalizzazione degli atenei grazie a incentivi per attrarre docenti dall'estero e per spingere pubblicazioni in inglese. E poi riforma dei convitti nazionali e degli educandati statali, ridenominati collegi italiani internazionali: anche questi dovranno diventare calamite di studenti e insegnanti stranieri e saranno aperti alla residenzialità e alla semiresidenzialità anche nei periodi estivi. Fin dal primo anno di studi superiori si applicano i metodi linguistici Clil (immersione linguistica). Le università e gli istituti superiori di insegnamento a livello universitario aventi sede nel territorio di Stati esteri, e là riconosciuti come enti senza scopo di lucro, possono insediare proprie filiazioni in Italia.

LE ISCRIZIONI - Resta il numero chiuso per Medicina e Architettura, ma per ogni facoltà le matricole dovranno fare il "test diagnostico" per capire se sono tagliate o no per quell'indirizzo (oggi uno studente su cinque abbandona l'università dopo il primo anno). Sul fronte concorsi, resiste l'abilitazione nazionale al titolo di professore ordinario, associato o ricercatore. La commissione sarà composta da cinque membri: uno designato dall'ateneo e tre esterni, sorteggiati. Il quinto sarà sorteggiato da una lista di studiosi in servizio presso atenei di Paesi aderenti all'Ocse. L'Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) stabilirà se i docenti prescelti avranno le caratteristiche richieste, altrimenti gli atenei perderanno quote di finanziamenti ordinari.

LE ARTI - Le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica valorizzano il merito e l'eccellenza dei propri studenti in base a sistemi premianti. Promuovono il coinvolgimento degli studenti in iniziative, nazionali e internazionali, di confronto e di competizione e in percorsi di studio di alta qualità. Nasce il Premio nazionale delle arti. Al vincitore di ciascuna sezione artistica è riconosciuta la riduzione di almeno il 30% delle tasse per l'iscrizione all'anno successivo o all'anno in corso se è l'ultima stagione. Il ministero dell'Istruzione sostiene progetti di produzione nel campo musicale di rilevanza nazionale, finalizzati a consolidare le esperienze degli studenti nelle formazioni orchestrali.

Ma come detto, il "Pacchetto merito" non piace a molti. Ad esempio, non piace a Giuseppe Fioroni, deputato del Pd e titolare dell'Istruzione nel secondo governo Prodi. "L'emergenza rispetto all'Europa non è la certificazione del merito - sottolinea Fioroni - ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse". "L'Europa - prosegue Fioroni - ci chiede un sistema di valutazione serio, provvedimenti urgenti per il recupero di chi resta indietro e strumenti e risorse per migliorare le scuole che hanno bisogno. L'Ocse ci chiede di investire sull'aggiornamento e la riqualificazione professionale dei docenti per consentire tutto questo. Di fronte a queste priorità è paradossale che il ministro Profumo non avverta la necessità di interventi urgenti e di reperire risorse adeguate per consentire tutto questo e renderci competitivi in Europa". Secondo Fioroni, insomma, "nei periodi di crisi non serve la politica degli annunci e degli specchietti, ma fare le cose giuste al momento giusto".

Alle critiche di Fioroni fa eco Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd: "In un momento di vera emergenza nazionale chiediamo a questo governo di fare ciò che fanno le famiglie per bene: guardano a quanti soldi hanno in tasca per darsi delle priorità, a partire dai bisogni dei più piccoli e dei più deboli. Il Partito democratico apprezza gli interventi fatti per la lotta alla dispersione scolastica attraverso fondi europei in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, ma l'abbandono che l'Europa ci chiede di dimezzare entro il 2020 riguarda tutto il Paese e in particolare le periferie delle grandi città. Nel solo Piemonte 1.820 ragazzini hanno abbandonato la scuola media quest'anno. Le priorità in questo momento per la scuola italiana si chiamano scuola dell'infanzia, tempo pieno e lotta alla dispersione scolastica. Il 'compito' che l'articolo 3 della Costituzione affida alla Repubblica attraverso la scuola è quanto di più lontano possiamo immaginare dal decreto che il ministro Profumo vuole imporre per "coltivare" le eccellenze. Siamo il Paese dei divari. E' provato che una educazione prescolare offre migliori chance di recupero rispetto agli svantaggi di partenza. Eppure le liste d'attesa sono tornate ad esplodere in tutto il Paese. Anche in regioni come l'Emilia Romagna quasi 2.000 bambini restano a casa a tre anni, dopo aver frequentato il nido. Eppure l'Europa ci dice che la scuola dell'infanzia, seppure non dell'obbligo, è scuola e i bambini ne hanno diritto. Profumo prima risponda alle emergenze, compito che abbiamo affidato al governo dei tecnici, poi rifinanzi le norme per tenere le scuole aperte il pomeriggio e nei periodi estivi”.

Maurizio Gasparri sprona il Pdl a "credere in se stesso" e dice "sfidi il governo, il Fiscal compact aspetti". Nella lista di priorità il capogruppo Pdl al Senato mette l'abbattimento del debito, la ricostruzione nelle zone terremotate, la delega fiscale e le famiglie avvertendo: "Nessuna delega in bianco". "Il bilancio di questi mesi è pessimo. Non dobbiamo avere nessuna sudditanza psicologica. È questa la collaborazione più leale. Come quella - dice ancora Gasparri - del Pdl che dice al ministro Profumo che può mettere anche nel tritacarne i propositi di vergognose norme pro-baroni".

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]

 

 

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04 giugno 2012
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