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La scuola riparte con i problemi di sempre

Mancano pochi giorni all'inizio del nuovo anno scolastico nelle scuole siciliane e...

07 settembre 2013

Mancano  pochi giorni all'inizio del nuovo anno scolastico nelle scuole siciliane. Le lezioni avranno inizio il 16 settembre 2013 e finiranno il 10 giugno 2014. Nelle scuole dell'infanzia, il termine ordinario delle attività educative è fissato invece al 30 giugno 2014.  Per quanto riguarda le festività nazionali la chiusura riguarderà: Ognissanti, la festa dell'Immacolata Concezione, Natale e Santo Stefano, 1 gennaio ed Epifania; 21 aprile Lunedì dell'Angelo; 25 aprile Anniversario della liberazione; 1 maggio Festa del lavoro e 2 giugno Festa della Repubblica. L'attività scolastica nelle scuole dell'infanzia, e le lezioni nelle scuole primarie, secondarie di 1° grado, e negli istituti e scuole di istruzione secondaria di 2° grado sono sospese inoltre per le vacanze di Natale, dal 23 dicembre 2013 al 4 gennaio 2014; per quelle pasquali, dal 17 aprile al 22 aprile 2014; per la commemorazione dei defunti, 2 novembre 2013 e per la ricorrenza dell'Autonomia siciliana, 15 maggio 2014.

Per molti insegnanti l'anno è già iniziato, fra corsi di recupero, collegi docenti e altre attività di inizio anno. Nei giorni scorsi in quasi tutte le scuole italiane sono stati convocati i collegi dei docenti per programmare le attività per il nuovo anno, mentre per uno studente su quattro delle superiori ci sono da recuperare i famigerati debiti formativi. Negli istituti tecnici la percentuale di studenti in "sospeso" è del 30,5%, seguiti dal 29,2% dell'istruzione artistica, dal 28,7% degli istituti professionali e dal 22,2% dei licei. E, come di consueto, la maggior parte dei rimandati sono nelle classi prime delle secondarie di secondo grado.

Se tanti studenti hanno di fronte lo scoglio di questa sorta di "esame di riparazione", sul fronte degli insegnanti le difficoltà sono altre.
Docenti di ruolo, professori precari e personale Ata di tutte le scuole sicinliane uniti "contro il governo nazionale, il blocco degli stipendi e lo sfascio del settore". Venerdì scorso una cinquantina di delegati delle scuole siciliane si sono riuniti a Palazzo delle Aquile, sede del Consiglio comunale di Palermo, per denunciare la grave situazione di precarietà contrattuale, nonché le strutture fatiscenti e le "classi-pollaio" dell'Isola.

"Ci hanno sempre chiesto uno sforzo di solidarietà per il Paese - dice Mila Spica, docente di ruolo al "Quasimodo" di Palermo -. Lo abbiamo fatto nonostante il blocco degli scatti. Lo hanno fatto i colleghi precari con le mancate stabilizzazioni (pur essendoci cattedre vacanti). Ma, peggio, in questa nostra Sicilia lo hanno fatto gli alunni, dentro una scuola sempre più cadente, con meno ore, meno risorse, strutture fatiscenti e stipati come i polli. Deve pagare ancora la scuola mentre altri ingrassano? Mentre le scuole siciliane sono senza riscaldamenti e, peggio, senza docenti? Tra falchi e colombe, noi non siamo polli!".
Fra le richieste: lo sblocco immediato degli stipendi (fermi dal 2009) e la riapertura della fase contrattuale; la valorizzazione del lavoro, basato sul riconoscimento del "tempo scuola" complessivo svolto e l'aggiornamento; un piano di immissioni di ruolo sui posti vacanti disponibili; l'immediata risoluzione della "vergogna degli inidonei"; l'aumento dell'organico di sostegno, bloccato dal 2006; e un piano di investimenti per l'edilizia scolastica. [Fonte: Marsal@.it]

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07 settembre 2013
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