Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La scuola violata

Per le scuole siciliane sono pronti 7.200 tagli ai quali se ne aggiungeranno altri 5.029 l'anno prossimo

29 aprile 2010

Da lunedì 3 maggio fino alla fine del mese si svolgeranno in Sicilia una serie di iniziative di protesta contro i tagli di personale nella scuola, che culmineranno in una manifestazione regionale a Palermo e in un presidio davanti al ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Lo hanno deciso Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams regionali che chiedono anche al presidente della regione di "intervenire presso il governo nazionale per impedire lo scempio della scuola pubblica".
I sindacati contestano i tagli di personale - 7.200 i posti in meno rispetto all'anno scorso ai quali se ne aggiungeranno altri 5.029 il prossimo anno scolastico di cui 3.329 di personale docente e 1.700 di Ata - e quella che definiscono "una politica insensata che metterà in ginocchio il sistema di istruzione nella nostra regione". Una politica i cui effetti, sottolineano in un documento, "saranno pesantissimi: non saranno garantiti - sostengono - né il tempo pieno né il tempo prolungato, nella primaria scompariranno del tutto i posti di lingua straniera, non saranno garantiti né l'accoglienza né la vigilanza, si formeranno classi numerose e con più disabili ai quali non saranno assicurate le ore di sostegno necessarie, si ridurrà la qualità dei servizi tecnico - amministrativi, ci sarà sovrannumerarietà diffusa, verranno licenziati in tronco 3.000 precari storici, non ci saranno risorse per il funzionamento delle scuole".
A fronte di tutto ciò i sindacati chiedono al governo nazionale il ritiro dei tagli, un piano straordinario di immissione in ruolo su tutti i posti vacanti, gli stanziamenti necessari per il funzionamento della scuola. E a Raffaele Lombardo sollecitano l'adozione "di tutti gli strumenti necessari per garantire agli studenti della nostra regione una scuola pubblica di qualità".

Nei giorni scorsi la Cgil aveva lanciato l'allarme per i tagli riguardanti le scuole della provincia di Catania. "Nelle scuole siciliane - ha reso noto la Flc Cgil di Catania - il taglio legato all'applicazione della riforma Gelmini sarà di 3.329 posti, mentre per le scuole della provincia di Catania la contrazione complessiva ammonta a 765 posti così ripartiti tra i vari ordini e gradi di scuola: Primaria 273; Primo grado 118; Secondo grado 374. Lo rende noto . Per il sostegno, in virtù dell'ampliamento dell'organico di diritto, in Sicilia ci sarà un incremento di 635 posti; a Catania, per effetto del riequilibrio regionale, andranno 280 posti".
"Gli effetti per le scuole saranno pesantissimi - afferma il segretario dalla Flc Cgil di Catania, Lillo Fasciana - non sarà garantito il tempo pieno e nemmeno il tempo prolungato; i posti lingua nella Primaria subiranno una contrazione di 500 unità e in sostituzione degli specialisti saranno utilizzati docenti con 50 ore di corso di formazione; in tutti gli ordini e gradi di scuola si determinerà una condizione di soprannumerarietà diffusa; sul piano occupazionale i precari non vedranno rinnovato l'incarico e, ancora una volta, pagheranno il prezzo più alto delle politiche nefaste del governo. E' una situazione insostenibile - conclude il sindacalista - che necessita di una mobilitazione ampia, non soltanto della categoria, ma dell'intera collettività".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

29 aprile 2010
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia