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La sfida Cuffaro-Borsellino come quella Prodi-Berlusconi? Tra sondaggi e rifiuti di confronto

01 marzo 2006

Per la Sicilia, rispetto a tutte le altre Regioni d'Italia, le elezioni 2006 avranno un doppio significato, perché il popolo siciliano sarà chiamato alle urne non solo per eleggere il prossimo governo nazionale, ma anche quello della propria regione. Dunque i siciliani, dunque, nonostante il 'proporzionale', dovranno fare i conti fondamentalmente con quattro personaggi: Romano Prodi e Silvio Berlusconi, Rita Borsellino e Totò Cuffaro.
Della sfida di questi ultimi due vogliamo qui parlare.

Da un sondaggio effettuato dal'istituto Swg, commissionato dall'Espresso, è emerso che se si votasse oggi, Rita Borsellino, presidentessa di Libera nonché candidata per la coalizione di centrosinistra, diverrebbe presidente della Regione.
Secondo l'indagine dell'istituto triestino, infatti, la Borsellino prenderebbe il 52 per cento dei voti, contro il 44 per cento dello sfidante, l'attuale governatore Salvatore Cuffaro.
Quando però al campione di intervistati è stato chiesto per quale coalizione voterebbero, il quadro ha subito una leggera variazione, con il centrosinistra al 46 per cento e il centrodestra al 44.
Una leggera variazione che comunque non cambia la sostanza: la vincitrice delle primarie siciliane ha un effetto traino non indifferente sull'elettorato siciliano, più forte di quello - anch'esso molto consistente - di Cuffaro.

Almeno, questo è quanto emerge dall'indagine della Swg, che sembra dare forza all'idea dei ''sostenitori della prima ora'' di Rita Borsellino. Come l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando: ''Questi risultati non mi stupiscono affatto - ha detto Orlando in un intervista rilasciata a Repubblica -. Rita rappresenta la discontinuità col passato e questo i siciliani lo hanno capito bene''.
Con i sondaggi però bisogna stare cauti, e il braccio destro di Cuffaro, l'assessore al Bilancio Salvatore Cintola, mette in guardia gli avversari, ricordando che alle scorse regionali ''un'indagine descriveva Orlando come personaggio amatissimo, ma il verdetto delle urne non è stato consequenziale''.

E tenendo presente quale concreto valore possano avere i sondaggi, si ha comunque la percezione che Rita Borsellino abbia veramente molte chance di farcele alle prossime elezioni siciliane. Nonostante tutto però... ''Solo per chiarezza e senza alcun intento polemico, è bene precisare che almeno in due occasioni certamente la signora Borsellino ha rifiutato il confronto''.
Sono le parole del presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro. ''La prima volta - aggiunge - sono stato invitato da Pier Luigi Diaco, per un confronto su Trm, e ho dato la mia disponibilità. Il confronto non è avvenuto perché la signora Borsellino ha fatto sapere di non essere disponibile''.
''La stessa cosa è avvenuta con la trasmissione di Rai tre 'Ballarò'. Anche in quell'occasione - spiega Cuffaro - sono stato contattato dallo staff della trasmissione, ho dato la mia disponibilità e poco dopo sono stato nuovamente contattato per disdire l'impegno perché, mi è stato spiegato, la signora aveva rifiutato il confronto''.

Perché mai, nonostante i sondaggi siano favorevoli a Rita Borsellino, questa non vuole affrontare in un faccia a faccia il suo diretto avversario?
La risposta della candidata dell'Unione non si fa attendere: ''Di confronti parleremo all'apertura della campagna elettorale per le regionali''. ''Cuffaro - ha aggiunto - non faccia finta di avere la memoria corta. L'unica richiesta di confronto, quella di Diaco, è stata fatta quando lui non era ancora ufficialmente il candidato della Casa delle libertà. Non c'erano allora le condizioni e non ci sono adesso che Cuffaro è candidato alle politiche per il Senato''.
''Lo ribadisco - ha spiegato Rita Borsellino -: parleremo di confronti solo quando si aprirà la campagna elettorale per le regionali. Prima di allora sarebbe sbagliato. Il mio unico interesse, in questo momento, è lavorare al programma per la Sicilia insieme con i partiti dell'Unione e con i siciliani e le siciliane che vogliono cambiare questa Regione''.

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01 marzo 2006
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