La sfida degli aeroporti tra Agrigento, Comiso, e Gela: primo round agli agrigentini
È l'ultimo capitolo della guerra degli aeroporti che si gioca da qualche anno tra Comuni, gruppi imprenditoriali e politici nel triangolo compreso tra Gela, Agrigento e Comiso.
Lì, dove fioccano progetti e studi per costruire aeroporti. C'è la pista dell'ex base americana di Comiso, smantellata da qualche anno e pronta per essere riconvertita a usi commerciali, e ci sono quei terreni vicino a Racalmuto dove la società "Aeroporto Agrigento Valle dei templi" (controllata all'80 per cento dalla Provincia di Agrigento) vorrebbe costruire lo scalo agrigentino con la benedizione (e l'aiuto economico) di Palazzo d'Orleans.
Ma c'è anche il progetto per la realizzazione dell'aeroporto di Gela. Costo previsto: 63 miliardi circa, ideazione e realizzazione affidata esclusivamente a privati. A quei privati che, per l'appunto, hanno costituito la società "Aeroporto Federico II". Nel capitale sociale - recentemente elevato a un miliardo - ci sono imprenditori, c'è l'associazione piccole imprese ma anche il consorzio Asi e alcuni Comuni: Gela, Mazzarino, Licata, Niscemi, Piazza Armerina.
Insomma, lo scontro è aperto.
Ma, stavolta, un punto sostanzioso lo hanno fatto segnare quelli della società "Aeroporto Agrigento Valle dei templi".