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La Sicilia al Vinitaly 2012: il Mediterraneo in vetrina

Territori, vini, informazioni a portata di smartphone e mercato dell'export protagonisti nel Padiglione Sicilia della Fiera di Verona

27 marzo 2012

Per la 46° edizione del Vinitaly la Sicilia del Vino partecipa con una delegazione prestigiosa: 17 diversi contesti produttivi, oltre 220 aziende vitivinicole, oltre 2.500 etichette in degustazione e centinaia di informazioni e curiosità a portata di smart-phone in un padiglione di oltre 8.000 metri quadrati.
In degustazione negli stand delle aziende siciliane tutte le migliori espressioni delle principali cultivar siciliane: Nero d'Avola, Nerello Mascalese, Catarratto, Grillo, Inzolia, Zibibbo e Malvasia. Una prova d'assaggio che rivela come l'enologia siciliana, grazie al rigore produttivo orientato all'eccellenza e alla valorizzazione dell'identità culturale del territorio, non solo ha definitivamente conquistato un posto di leadership nel Made in Italy enologico ma sta definendo nuove opportunità di crescita per i vini del Mediterraneo. Come ha avuto modo di dichiarare Robert Parker durante il Wine Future di Hong Kong nel 2011, "in Europa il primato di vitigni internazionali come Merlot e Cabernet e delle zone produttive storiche non è più isolato. Si registra una grande crescita dell'enologia del Mediterraneo; paesi come Spagna, Portogallo e regioni produttive del Sud Italia come la Sicilia, che propongono vitigni e altre varietà identitarie, come Nero d'Avola e Aglianico, si stanno affermando con ottimi vini dal gusto moderno".

"La Sicilia continua a rappresentare un caso felice - spiega Dario Cartabellotta direttore generale dell'Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia (IRVOS) - una regione che di anno in anno ha saputo scommettere sul prodotto vino convogliando grandi energie e risorse. Moderne progettualità d'impresa e una condivisa volontà di valorizzare l'identità culturale del territorio sono andate a disegnare un unicum produttivo che, anche in questo Vinitaly, costituirà un punto di riferimento imprescindibile per tutti i visitatori della Fiera. La Sicilia del Vino ha saputo giocare le carte migliori nella sfida alla globalizzazione: i consumatori di tutto il mondo stanno premiando quelle regioni produttive che, come la Sicilia, meglio hanno interpretato i cambiamenti in atto e offerto i loro vini ad un prezzo equilibrato e competitivo, restando però fedeli ad un concetto alto e vero di qualità e identità territoriale".
L'IRVOS organizza fiere e manifestazioni per favorire da un lato la conoscenza dei prodotti regionali, dall'altro per agevolare i produttori ad essere pronti e preparati ad interessare consumatori e buyers di tutto il mondo e ad affrontare il confronto con i competitors nazionali ed internazionali. E il Vinitaly è occasione per rinsaldare questi rapporti di scambio: per il terzo anno consecutivo, il padiglione Sicilia ospiterà un Taste & Buy, l'Area Business del Padiglione 4 diventerà, fino a mercoledì 28, la "Piazza Affari del vino siciliano" in cui 120 cantine dell'isola incontreranno oltre 90 buyers selezionati dall'IRVOS e provenienti da 33 Paesi.

La Sicilia tutta è ambasciatrice dei suoi territori, dei molteplici microclimi che conducono il visitatore dall'Etna a Pantelleria e, proprio con l'obiettivo di rendere pienamente fruibile il patrimonio culturale, territoriale e enologico dell'isola, ed anche in questa edizione del Vinitaly il padiglione dei vini di Sicilia è caratterizzato da un sistema informatico e informativo sviluppato per l'occasione. Dall'accesso libero alla rete wireless fino ai 12 totem informativi touch screen le nuove tecnologie accompagneranno il visitatore lungo un percorso caratterizzato da condizioni pedoclimatiche variegate e soprattutto uniche.  Una novità di quest'anno è il progetto "Sicilia WineCloud - Il Vino nel Cloud, la sua cultura in tasca", realizzato grazie ad un protocollo d'intesa tra l'IRVOS e il Dipartimento di Ingegneria Chimica, Gestionale, Informatica e Meccanica dell'Università degli Studi di Palermo.

Il "SiciliaWineCloud" ha suscitato l'interesse sia del pubblico che degli operatori. Il sistema, presentato ieri durante la conferenza sul tema "Sicilia Wine Cloud: il vino nel cloud, la sua cultura in tasca", consente ai visitatori di cercare tra le circa 180 cantine presenti nel padiglione, di localizzarne lo stand all’interno degli oltre 8000 mq. espositivi, di cercare per vitigno, tutela o etichetta il vino preferito tra gli oltre 2000 portati dai produttori Siciliani.
Il prof. Antonio Gentile, amministratore unico di InformAmuse, spin-off universitario dell'Ateneo palermitano che lo ha progettato e realizzato su incarico dell'Istituto Regionale Vini e Olii di Sicilia, ha illustrato i dettagli del sistema, soffermandosi in particolare sul cruscotto informativo presente presso l’Area Business, dal quale si evincono, tra l’altro, notizie circa le cantine più visualizzate, il vino del giorno, e l’utilizzo dei totem informativi presenti all’interno del padiglione. In merito a quest’ultimo dato, a fronte dei 40 mila accessi raggiunti l’anno scorso durante l’intera manifestazione, gli oltre 145 mila accessi accumulati già alla fine del secondo giorno di fiera costituiscono un chiaro segnale di gradimento e utilità del sistema.

Grande interesse e curiosità per un altro progetto tutto siciliano: quello dei "Vini POP", presentato presso la sala Mascagni del centro stampa di Verona Fiere, alla presenza del Ministro delle politiche agricole Mario Catania, del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, dell'Assessore alle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana Elio d'Antrassi, e del direttore generale IRVOS Dario Cartabellotta.
Il progetto - Il vino, più di ogni altro prodotto agroalimentare, deve rispondere a requisiti di originalità e unicità per vincere le problematiche del mercato attuale. Se da una parte la forte connotazione territoriale impressa ai prodotti enologici siciliani di alta gamma sta permettendo alle aziende di farsi strada nei mercati di tutto il mondo, d’altro lato questa stessa capacità di contrassegnare identitariamente e culturalmente i prodotti della terra può risultare vincente anche per i vini pensati per la grande distribuzione.
L’idea di un vino quotidiano, un "daily wine", con performance elevate dal punto di vista della qualità e al giusto prezzo è ormai parte della cultura dei consumatori moderni. Esiste, di fatto, la possibilità di produrre in Sicilia un prodotto di ottima qualità con un vincente rapporto qualità-prezzo, e magari confezionato in pratici brik o bag in box, da destinare ad una quota di mercato importante per l'isola. Da queste premesse, il progetto "Vini POP" - promosso dall’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, in collaborazione con l’Istituto Vini e Oli di Sicilia - lancia una nuova sfida per la commercializzazione del vino siciliano di qualità nella grande distribuzione, attraverso il comodo e accattivante formato brik o bag in box, arricchito da raffigurazioni artistiche e storiche dell’isola rivisitate in chiave pop-art.
Il progetto nasce con l’obiettivo di creare un marchio aperto a tutte le cantine siciliane di qualità per aumentare la percentuale di vino confezionato e con la finalità di garantire e dare valore a tutta la filiera agroalimentare: partendo dall’agricoltore, primo anello della filiera e responsabile del mantenimento territoriale del paesaggio viticolo, alla cantina che confeziona il prodotto, alla GDO e ovviamente al consumatore finale con un vino di qualità garantita e al giusto prezzo.

"L’idea di fondo - ha affermato l’assessore delle Risorse Agricole e Alimentari Elio D'Antrassiè di proporre un prodotto che si distingua dagli altri presenti nella grande distribuzione, facilmente reperibile nei supermercati, e che mantenga la caratteristica dell’alta qualità siciliana. Si tratta quindi – continua l’assessore – di un primo passo ufficiale in un mercato di massa, che migliora il rapporto tra qualità e prezzo, a favore del consumatore. Ed è un primo esempio di filiera efficiente di eccellenza siciliana".
Nella prima fase il vino sarà commercializzato in Sicilia coinvolgendo tutti gli attori della GDO, per poi raggiungere la grande distribuzione nazionale e internazionale. Il prezzo a scaffale per il Brick da 1L è proposto a euro 3,50, mentre per il Bag in Box da 3L a euro 8,70. "Il prezzo – ha concluso l’assessore – è giusto visto anche il formato delle confezioni ed è capace di dare valore a tutti gli attori coinvolti nella filiera produttiva: dall’agricoltura alla distribuzione".
La scelta del vino in brik, mira all’internazionalizzazione del prodotto, in linea con il concetto presente, soprattutto in Nord Europa, di vino in brik come sinonimo di un perfetto compromesso qualità-prezzo. In questa prima fase, il piano di comunicazione (affidato all'agenzia siciliana Tamaco) prevede, sulla stessa base ispirata al famoso quadro di Antonello da Messina, un Nero d’Avola e un Catarratto entrambi nella versione da 1 litro in brik e da 3 litri in bag in box.
Un packaging attraente, coniuga vino e cultura. Sullo sfondo di una linea elegante caratterizzata dal colore nero, icone culturali riconosciute internazionalmente e rivisitate in chiave pop-art doneranno un'esplosione di colori, quelli, appunto, della Sicilia. L’obiettivo della comunicazione: rivendicare un nuovo modo di bere di qualità, recuperando la cultura. In questo ha giocato un ruolo fondamentale l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana che, vista la titolarità istituzionale del progetto, ha di buon grado concesso l’utilizzo dell’immagine del famoso dipinto di Antonello da Messina raffigurato nelle confezioni. Dopo questa serie, altre icone della cultura storica siciliana andranno ad arricchire la "Collezione Vini Pop Sicilia".

La qualità del vino sarà certificata dall’Istituto Regionale Vino e Oli di Sicilia che opererà il controllo analitico del prodotto conferito da un network di cantine siciliane, Associazione Temporanea di Imprese denominato "ATI ViniPopSicilia", secondo un rigoroso disciplinare. Dario Cartabellotta, direttore dell’IRVOS ha sottolineato: "con questo progetto si afferma un nuovo concetto di daily wine: vino giornaliero ma di qualità, fortemente connotato territorialmente e culturalmente. Sono prodotti monovitigno che potranno a distinguersi anche grazie al fatto di avere un nome e un cognome: non vino bianco e vino rosso, ma Nero d’Avola e Catarratto. E sono prodotti che per caratteristiche organolettiche, estratto secco e gradazione alcolica non temono confronti".

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27 marzo 2012
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