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La Sicilia al Vinitaly con 170 aziende

L'Isola è ancora una volta una delle più "popolose" regioni presenti al Salone del vino di Verona

07 aprile 2014

Con 170 aziende presenti, la Sicilia è ancora una delle più "popolose" regioni al Vinitaly, il Salone del vino in programma a VeronaFiere fino al 9 aprile. Una presenza importante quella dell'isola sia nei numeri che nella qualità dei vini, ma anche per alcuni importanti progetti che verranno presentati nel corso della manifestazione.
Nel padiglione 2 ci saranno duemila etichette, e ognuna porterà con sé, oltre ai propri prodotti, anche la propria identità, la propria storia, il proprio terroir, perché una delle ricchezze della Sicilia del vino risiede proprio nella diversità dei suoi vigneti, dei suoi territori e quindi dei suoi vini.
Diversità da sfruttare sempre più in termini di promozione d'immagine all'estero sotto il cappello del brand unico: la Doc regionale che ha avuto una buona partenza con 120 mila ettolitri di vino certificati nel primo anno.

Altra novità è la presenza dei Gal siciliani, i gruppi di azione locale, che sono centri propulsori di sviluppo e animazione territoriale che connettono i diversi tessuti produttivi. Proprio oggi sono in programma tre iniziative proprio dedicate alle realtà territoriali e alla loro promozione turistica. Nel corso della manifestazione veronese, inoltre, saranno presentati anche importanti progetti che puntano al connubio tra cultura, turismo ed enogastronomia.
Uno dei fiori all'occhiello di quest'anno sarà "Diodoros - Il vino della Valle" lanciato dall'Autorità del Parco della Valle dei Templi di Agrigento, in collaborazione con le strutture produttive del territorio, per riprendere la coltivazione della vite nelle aree demaniali del Parco. È stato prodotto un vino, il Diodoros, che nasce dalla convenzione tra l'ente parco e la cantina Cva Canicattì impegnata da oltre quarant'anni a mettere in luce con le sue etichette la tradizione viticola dell'agro agrigentino che esprime il meglio delle sue potenzialità con i vitigni autoctoni siciliani.

Altro progetto che verrà presentato nel corso del Vinitaly è "Passitaly": iniziativa lanciata dal Comune di Pantelleria, in collaborazione con VeronaFiere e Irvos, dedicata ai vini passiti che si svolgerà nella prima decade di settembre a Pantelleria. La manifestazione coinvolgerà oltre ai produttori locali anche i territori dei grandi passiti del Mediterraneo: le aree delle Malvasie, il Sauternes francese, il Tokaj ungherese.
Ma non ci sarà solo il mondo del vino tra i padiglioni della Fiera di Verona: anche quest'anno si svolgerà contemporaneamente "Sol&Agrifood", la rassegna internazionale dell'agroalimentare di qualità dove la Sicilia sarà presente in particolare con l'olio extravergine di oliva. Saranno 33 le aziende olearie che faranno degustare a visitatori e buyer l'oro verde siciliano che viaggia spedito verso il riconoscimento dell'Igp Sicilia.

"La Sicilia - sottolinea Dario Cartabellotta, assessore regionale dell'Agricoltura - è già dotata del massimo per quanto riguarda la qualità dei prodotti e la bellezza dei luoghi. Adesso occorre fare in modo che le nostre eccellenze vengano promosse, con continue azioni di marketing". La regia della Sicilia all'edizione 2014 di Vinitaly e Sol&Agrifood è affidata sempre all'Irvos, Istituto regionale vino e olio, ente unico in Italia. "L'Irvos - spiega il direttore Lucio Monte - è chiamato a un duplice sforzo, ma allo stesso tempo a una duplice soddisfazione: quella di aiutare le imprese a crescere sia in termini di qualità delle produzioni che in termini di valore aggiunto".

Doc Sicilia: 16 milioni di bottiglie nel suo primo anno - Buona partenza per la Doc Sicilia nel suo primo anno. Nel 2013 sono stati certificati quasi 120 mila ettolitri di vino sui quasi 213 mila del totale di tutte le Doc siciliane, pari quindi al 56,3%. Si tratta di quasi 16 milioni di bottiglie etichettate col marchio siciliano.
Per quanto riguarda, invece, le varietà di vino più rappresentate tra le certificazioni Doc Sicilia spiccano i Bivarietali Rossi con il 21,94% del totale, seguiti dal Bianco (16,82%) e dal Nero d'Avola (14,91%).

Circa i due terzi degli imbottigliamenti certificati (oltre 78 mila ettolitri) sono stati effettuati in Sicilia, mentre un terzo (oltre 41 mila ettolitri) viene imbottigliato fuori dall'isola. Nel primo caso è il Bianco il più presente con il 25,63%, seguito dal Nero d'Avola (16,09%) e dal Pinot Grigio (10,15%), mentre per quanto riguarda l'imbottigliato fuori zona di produzione i Bivarietali Rossi la fanno da padrone con il 63,09%, seguiti da Grillo (14,49%) e Nero d'Avola (12,64%).

"Il dato di partenza della Doc Sicilia - dice Lucio Monte, direttore dell'Irvos - è sicuramente positivo e fa ben sperare. È ovvio che l'auspicio è quello di poter aumentare la quantità di vino certificato con questo marchio che fa da 'ombrello' alle altre Doc siciliane: il brand Sicilia è sicuramente riconosciuto a livello internazionale". "Adesso tocca al Consorzio della Doc Sicilia - aggiunge - spingere sull'acceleratore per fare in modo che aumenti la quantità di vino certificato e che questo marchio venga riconosciuto non solo per l'identità che esprime, ma anche come sinonimo di qualità. Uno sforzo da compiere anche in vista dell'Expo 2015 dove la biodiversità e la qualità dei prodotti agroalimentari saranno i temi centrali".
Per quanto riguarda gli imbottigliamenti con marchio Igt nel 2013, l'indicazione geografica ha riguardato circa 1,3 milioni di ettolitri di vino, l'80% col marchio Terre siciliane e quasi il 20% con quello Sicilia Igt.

- www.vinitaly.com

- www.vitevino.it

 

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07 aprile 2014
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