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La Sicilia al voto

Catania, Messina, Siracusa e Ragusa i comuni capoluoghi in cerca di un nuovo sindaco

08 giugno 2013

Sono 142 i comuni in Sicilia dove il 9 e 10 giugno si vota per l'elezione di sindaci e consigli comunali (ballottaggi 23 e 24 giugno), con la novità della doppia preferenza di genere introdotta con una legge approvata dall'Assemblea regionale siciliana.
Nei 39 comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti si applica il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Occhi puntati soprattutto su quattro grandi città: Catania, Messina, Siracusa e Ragusa. Il centrosinistra tenterà di strappare al centrodestra le amministrazioni dei quattro capoluoghi di provincia, ma dovrà fare i conti con il Movimento Cinquestelle che proprio in Sicilia alle ultime regionali ha sbaragliato tutti i pronostici, attestandosi come primo partito. Tante, tantissime le liste civiche, che corrono soprattutto nei comuni più piccoli.

A CATANIA sono sei i candidati a sindaco e 15 liste per oltre 500 consiglieri comunali. Ci riprova il sindaco uscente, Raffaele Stancanelli, sostenuto dal centrodestra, appoggiato da quattro liste: Pdl, Tutti per Catania, Grande Catania e Forza Catania. E ci riprova anche un ex sindaco, Enzo Bianco, appoggiato dal centrosinistra con sette liste a sostegno: Pd, Patto per Catania, Sinistra per Catania, Primavera Catania, Democrazia Federale, Articolo 4 e Partecipare. Gli altri candidati a sindaco, appoggiati da una lista ciascuno, sono: Lidia Adorno per il Movimento 5 Stelle, Maurizio Caserta con Per Catania Maurizio Caserta sindaco, Matteo Iannitti per Catania bene comune e Tuccio D'Urso per Aggiusta Catania Tuccio D'Urso sindaco.

Anche a MESSINA gli aspiranti sindaci sono sei. Felice Calabrò per il centrosinistra (Pd, Sel, Udc, Democratici Riformisti, Il Megafono, qualche ex esponente di Fli e delle liste civiche); Vincenzo Garofalo oltre che dal Pdl è appoggiato anche da Fratelli d'Italia, La Destra e alcune liste civiche; Maria Cristina Saija del Movimento Cinquestelle, Alessandro Tinaglia del movimento politico 'Reset', Gianfranco Scoglio appoggiato dagli ex An con una lista che si chiama Nuova Alleanza, e il pacifista Renato Accorinti, con la lista che porta il suo nome. Dalla competizione è stato escluso Angelo Villari per un ritardo di pochi minuti nella presentazione dell'unica lista che lo appoggiava. Il ricorso presentato dall'escluso mette un'incognita sull'elezione: proprio alcuni ricorsi costrinsero gli elettori messinesi a tornare alle urne nel 2003 e nel 2007.

A SIRACUSA la sfida è tra 8 candidati. Il Pdl si presenta spaccato. Buona parte del partito appoggia Edy Bandiera, segretario provinciale Udc, mentre il deputato regionale pidiellino Vincenzo Vinciullo con altre quattro liste (su di lui pesa provvedimento di sospensione) sostiene Ezechia Paolo Reale; Pd, il Megafono e altre liste puntano su Giancarlo Garozzo, mentre il candidato M5S è Marco Ortisi. Gli altri in corsa sono Santi Pane, Pucci La Torre, l'ex senatore Franco Greco e Gianni Briante.

Sei i candidati a RAGUSA. Franco Antoci (ex Udc) è sostenuto dal Pdl e da alcune liste civiche, Giovanni Cosentini dal Pd, il Megafono e dall'Udc, mentre Sel e un'altra lista candidano Giovanni Iacono. Per il M5S corre Federico Piccitto, per il Pid-Cantiere popolare Francesco Barone (nella sua squadra di assessori c'è Vittorio Sgarbi) mentre Enrico Patania è appoggiato dal Movimento città.

LA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE - Debutta in Sicilia la doppia preferenza di genere. Per le comunali del 9 e 10 giugno sarà infatti applicata per la prima volta, la legge 8, approvata dall'Ars il 10 aprile scorso, che introduce la doppia preferenza di genere. E' così stabilito che nelle liste di candidati per l'elezione del consiglio comunale e del consiglio circoscrizionale nessun genere possa essere rappresentato in misura superiore a due terzi dei componenti della stessa lista.

Come si vota - Ciascun elettore può esprimere sino a un massimo di due voti di preferenza per candidati della lista scelta. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l'altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena la nullità della seconda preferenza. L'espressione delle due preferenze è dunque sottoposta a due prescrizioni: i candidati votati al consiglio comunale o circoscrizionale devono appartenere alla stessa lista; i candidati al consiglio comunale o circoscrizionale votati devono appartenere ad un genere diverso, pena l'annullamento della seconda preferenza.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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08 giugno 2013
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