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La Sicilia apre la strada in Italia all'internazionalizzazione delle strategia del sistema sanitario

13 dicembre 2007

La Sicilia apre la strada in Italia per l'internazionalizzazione dell'azione sanitaria. E' stato, infatti, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale il documento che stabilisce le linee guida per le strategie di internazionalizzazione della sanità. Attraverso questo documento organico, la Sicilia pone con forza il proprio ruolo di centralità nell'area Mediterranea e punta a diventare interlocutore sanitario per i Paesi transfrontalieri ma anche per tutto il bacino Mediterraneo.

La Regione è attualmente impegnata nella stesura e nell'incremento di accordi bilaterali in sanità con Marocco, Egitto, Tunisia, Israele e Malta. Progetti di cooperazione sono stati, inoltre, avviati da parte di diverse istituzioni con Marocco, Egitto e Tunisia, Siria e Libano, in aggiunta alla rete di ospedali gestita in Siria, Israele, Giordania e Marocco dall'Associazione benefica ANSMI.
Con quest'ultimo documento, l'amministrazione regionale intende stimolare le Aziende sanitarie siciliane, pubbliche e private, i centri universitari e di ricerca, le imprese produttive e le Organizzazioni non governative, i centri di formazione e le stesse amministrazioni pubbliche locali perché attivino processi ed azioni di collaborazione coi Paesi mediterranei.

Le attività di cooperazione sanitaria internazionale della Regione siciliana, promossi o attivati da qualsiasi struttura sanitaria, dovranno rispettare le strategie del documento regionale ed essere finalizzati alla nascita di progetti di cooperazione sanitaria nei settori della ricerca, delle prestazioni cliniche e della formazione.
La formazione presso le singole aziende di personale particolarmente attrezzato a questi compiti di determinazione, progettazione e gestione di progetti di cooperazione, è uno degli obiettivi strategici dell'azione pilota.
Il ritorno atteso, per le singole Aziende e per la Regione nel suo complesso, è da una parte una ricaduta in termini politici e scientifici attraverso la conoscenza approfondita di realtà complesse non unicamente siciliane. Dall'altra parte è quella di creare e sviluppare, per le Aziende sanitarie, per le imprese ed i centri universitari e di ricerca, un bacino d'utenza vasto e in grado di fare affluire risorse economiche e finanziarie nella regione ed alle singole aziende.

Le risorse economiche necessarie saranno reperite attraverso diverse linee di finanziamento della Comunità Europea. I fondi nazionali, inoltre, rappresentano una prospettiva non trascurabile. A questo proposito una rappresentanza siciliana è attiva nel tavolo tecnico istituito dal ministero della salute per la cooperazione internazionale.
L'individuazione degli obiettivi specifici dell'azione viene fatta in stretto rapporto con le Autorità e le istituzioni dei Paesi interessati. [Aise]

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13 dicembre 2007
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