La Sicilia boccia il metodo Stamina
Il Comitato regionale di Bioetica ha dato parere negativo al trattamento Vannoni
Il Comitato regionale siciliano di Bioetica "ha pronunciato, all'unanimità, parere negativo" al trattamento "metodo Stamina" vista, al momento, "la comprovata evidenza della non fondatezza scientifica di tale trattamento e l'assenza di prove sia di efficacia sia di innocuità".
Lo ha reso noto l'assessorato alla Sanità della Regione Siciliana.
I componenti del Comitato hanno "evidenziato il sentito, unanime bisogno di solidarietà e di rispetto del diritto alla speranza sia per chi vive direttamente la condizione della malattia sia per tutti coloro che ne fanno esperienza attraverso i propri cari". Ma nel merito il Comitato è "pervenuto alla conclusione che la 'metodica' è sfornita di dati scientifici oggettivi e misurabili, su cui si fonda la medicina anche in materia di produzione di cellule staminali".
Le cure 'compassionevoli', ricordano dal Comitato di bioetica, devono "riferirsi esclusivamente alla normativa vigente che, proprio a salvaguardia dei pazienti, non consente il ricorso a trattamenti per i quali non esistono sufficienti garanzie di sicurezza e almeno qualche evidenza di possibile efficacia, neppure in casi di estrema gravità e in assenza di alternative terapeutiche".
"Intendiamo rimanere accanto a tutti i malati e ai loro familiari - conclude la valutazione del Comitato regionale di Bioetica - confermando l'impegno a esaminare ulteriore documentazione, ove dovesse pervenire dal prof. Vannoni in riscontro alle richieste già formalmente avanzate dall'assessorato della Salute, a tutela del diritto alla salute, con la necessaria verifica dei presupposti di efficacia e sicurezza delle cure".
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