La Sicilia del Vino sarà di nuovo grande protagonista del Vinitaly 2005
Con vini di altissima qualità, grappe uniche e nuove aziende, la Sicilia fa bella mostra di se al Vinitaly
La Sicilia del Vino conferma di essere una delle grandi protagonista dell'Italia e di conseguenza di Vinitaly, la più importante fiera internazionale del vino, in programma a Verona dal 7 all'11 aprile.
Inclusa nel programma promozionale dell'Istituto regionale della Vite e del Vino, recentemente adottato dalla giunta di governo, la fiera di Verona si conferma una vetrina d'eccezione per le oltre 200 aziende vinicola isolane che hanno deciso di prendervi parte.
E in particolare, sono 28 le aziende che per la prima volta hanno deciso di far degustare le proprie bottiglie al Vinitaly: un numero ancora una volta di tutto rispetto, che mostra la volontà delle nostre aziende di confrontarsi sui principali mercati e la capacità della Regione di essere partner delle imprese siciliane.
All'interno del padiglione 2 del quartiere fieristico, in una superficie espositiva di oltre 5 mila metri quadrati, ogni azienda siciliana avrà un proprio spazio in funzione delle esigenze aziendali. Si va, infatti, dalla tipologia cosiddetta ''collettivo'' (cioè a una zona comune riservata alle 28 aziende neofite e che avranno a disposizione una vetrina e un proprio banchetto da degustazione) a box di misura più o meno grandi, si unici che doppi.
L'Istituto regionale della Vite e del Vino fornirà, come in passato servizi fieristici comuni: fornitura, lavaggio e distribuzione a tutti gli espositori dei bicchieri da degustazione, refrigerazione dei vini, servizio di sommelier, servizio di hostess e interpreti, rassegna stampa per tutto il periodo della manifestazione. Inoltre, nel padiglione della Sicilia sarà presente anche quest'anno la Cantina sperimentale dell'Istituto, che farà degustare le ultime sperimentazioni della vendemmia 2004. Il settore laboratori dell'Istituto regionale della Vite e del vino presenterà una pubblicazione sulla propria presenza in Sicilia: oltre alla sede centrale di Palermo, ci sono quelle di Marsala, Noto, Milazzo, di recente accreditate dal Sinal (Sistema nazionale per l'accreditamento di laboratori).
Ma la presenza della Sicilia al Vinitaly non si conclude con la presenza delle aziende nel padiglione 2, infatti, questa edizione 2005 della fiera vede nuovamente la collaborazione tra l'Istituto e il Centro per la catalogazione dei Beni culturali e ambientali della Regione Siciliana, che sarà presente con una propria postazione all'interno del padiglione della Sicilia.
Lo scopo è quello di pubblicizzare i Beni Culturali siciliani insieme al vino, due simboli che ormai identificano la Sicilia nel mondo: come la Venere di Marsala, recentemente scoperta, che verrà pubblicata all'interno del catalogo ''Espositori vini di Sicilia'', realizzato a cura dell'Istituto proprio per il Vinitaly.
Durante la fiera verrà anche distribuita una mappa della Sicilia curata dal Centro regionale dei beni culturali in stretta collaborazione con l'Istituto regionale della Vite e del Vino, che evidenzierà tutte le zone archeologiche e le aree dei vini doc della Sicilia.
E dall'uva siciliana non soltanto vini di alta qualità al Vinitaly: da una piccola distilleria del trapanese infatti, la grande sorpresa sarà la prima grappa di Nero d'Avola tutta siciliana.
L'azienda di Petrosino conquista il primato della produzione di grappa made in Sicily con certificato di qualità.
É di una piccola distilleria di Petrosino, la Trapas Conte Alambicco di Sicilia, il primato della produzione di grappa made in Sicily con certificazione di qualità. Il distillato, esclusivamente da vitigni autoctoni isolani, ammonta, rende noto l'azienda, a 120 mila litri pari a 450 mila bottiglie. Di esse cinquemila saranno della prima grappa di Nero d'Avola barricata, a essere realizzata in Sicilia. Il nome è "Magnifica" e sarà l'ultimo nato della piccola casa del Trapanese.
Vedrà la luce al Vinitaly di Verona. É, informa l'azienda, una grappa affinata in piccoli fusti di rovere francese. Sarà proposta al mercato in astuccio di legno, a 60 euro a bottiglia.
''Ci rivolgiamo a un target medio-alto, di cultori della grappa siciliana'', afferma Giancarlo Conte, fondatore dell'impresa, costituita un paio di anni fa.
''Le nostre grappe - dichiara - dispongono della certificazione di prodotto Iso 9001 e di quella sulla cosiddetta 'rintracciabilità', che permette di ricostruire, mediante informazioni riportate sulla retroetichetta, la storia della materia prima utilizzata. Abbiamo avviato invece, e 'sarà ultimata nei prossimi mesi', la procedura per la certificazione ambientale''. La Trapas Conte Alambicco di Sicilia l'ha messo in moto dopo essersi dotata, unica azienda siciliana del settore e tra poche in Italia, delle tecnologie di smaltimento "più avanzate oggi disponibili", con le parole del mastro distillatore.
Altri due bei colpi l'azienda di Petrosino si prepara inoltre a mettere a segno. Sul versante della produzione, l'allestimento d'una cantina d'invecchiamento da un milione di litri in cui troveranno posto 100 barrique da 250 litri e tini di rovere della capacità massima di 40 mila litri. "I nuovi impianti - rende noto l'imprenditore - saranno pronti entro un paio di mesi". Sul lato delle politiche di mercato, nei prossimi giorni vedrà la luce sotto le insegne della Trapas Conte Alambicco di Sicilia anche una grappa di Passito di Pantelleria da 50 euro a bottiglia. "Sarà una chicca", commenta il distillatore siciliano, prodotta col sistema degli alambicchi discontinui a vapore. Uscirà nella prima edizione in 1.500 bottiglie. [Umberto Ginestra]