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La Sicilia della cultura alimentare punta tutto sul ''31'', il numero dei presìdi Slow Food

Lo sviluppo dell'Isola sulla tutela e sulla valorizzazione dei propri prodotti tipici e sull'eccellenza

09 settembre 2005

''La Sicilia, con 31 presidi Slow Food, punta il suo futuro sulla tutela e sulla valorizzazione dei propri prodotti tipici e sull'eccellenza, collegando questo con il territorio e la sua cultura''.
E' la linea strategica dello sviluppo economico dell'Isola illustrata dall'assessore regionale all'Agricoltura, Innocenzo Leontini (Assessorato Agricoltura e Foreste), partecipando al meeting di Rimini al convegno su ''Gusto italiano, sviluppo mondiale''.
Al dibattito erano presenti anche il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, il presidente del Club Papillon, Paolo Massobrio, e il presidente di Slow Food, Carlo Petrini.

Leontini ha ricordato che in Sicilia ''c'è storicamente un binomio inscindibile tra coltura e cultura'' e ritiene che ''l'eccellenza e il prodotto tipico è l'unica 'arma' che rimane all'agricoltura siciliana per difendersi dal mercato internazionale caratterizzato dalla globalizzazione''. ''L' industrializzazione nell'agricoltura - ha osserva l'assessore regionale siciliano - è stata un fallimento perché si è dimostrato che non soltanto l'ha danneggiata ma allo stesso tempo non ha risolto i problemi economici del Terzo mondo''. Leontini ha pure ricordato che ''la Sicilia è una regione Ogm-free''. ''Non c'è un'ostilità preconcetta ideologica - ha spiegato l'assessore - ma l'Ogm è difficile conciliare con la tipicità e la qualità d'eccellenza del territorio. Elementi che nell'Isola hanno anche la garanzia del controllo grazie all'Asca, l'agenzia per la sicurezza e la certificazione degli alimenti, che è collegata con l'Authority europea di Parma''. ''Con il marchio di qualità la tipicità dei prodotti - ha sottolineato Leontini - ci sarà la possibilità di superare la debolezza storica legata in Sicilia alla frammentazioni delle produzioni e alla carenza dell'associazionismo spontaneo tra gli agricoltori. Questo marchio forte è una garanzia per i consumatori di tutto il mondo che cercano la qualità dei prodotti come valore aggiunto''.

L'assessore all'Agricoltura ha alla fine rilevato che la ''produzione in Sicilia è legata al territorio e da esso ne è caratterizzato''. ''Chi viene in Sicilia - ha osservato - accanto alla possibilità di vedere bellezze naturali e architettoniche può anche incontrare a tavole produzioni di altissima qualità, quindi cultura e gusto. Come il Nero d'Avola legato al Barocco del Val di Noto, la Malvasia e Lipari, il Marsala e il Trapense...''.
L'assessorato all'Agricoltura della Regione Sicilia è stato presente al meeting di Rimini con uno stand con prodotti Igp, Doc e Dop e la mostra ''Terra di Sicilia''.

Fonte: Ansa Agroalimentare Sicilia

- I 31 presìdi siciliani Slow Food

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09 settembre 2005
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