La Sicilia e i fondi dell'Unione europea
Irregolarità, abusi, sprechi e incapacità di impiego: la Regione siciliana continua a non saper cogliere le occasioni
La Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana, presieduta da Rita Arrigoni, ha concluso l'indagine relativa alle frodi e alle irregolarità nell'utilizzo dei finanziamenti destinati all'Isola del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga) per il periodo di programmazione 2000-2006.
L'indagine, curata dal referendario Giuseppa Cernigliaro, si è svolta nei confronti dell'ex assessorato Agricoltura e foreste (ora alle Risorse agricole e alimentari) e ha riguardato soprattutto il funzionamento dei controlli interni attivati dall'Amministrazione regionale. Secondo i dati dell'Ufficio antifrode della Commissione europea, la Sicilia è fortemente interessata dal fenomeno delle irregolarità.
Per quanto riguarda il Feoga, gli importi non regolari riferiti alla programmazione 2000-2006 ammontano complessivamente ad oltre 95 milioni di euro, di cui 45 milioni relativi ai fondi sinora gestiti dall'Agea (sezione Garanzia del Feoga) e 50 milioni relativi ai finanziamenti gestiti dalla Regione siciliana (sezione Orientamento del Feoga). La relazione della Corte evidenzia "la necessità di potenziare le iniziative di contrasto alle irregolarità non limitandosi ai controlli documentali, ma intensificando i controlli con accesso diretto presso le aziende beneficiarie. Significativa a riguardo appare la circostanza che le irregolarità di importo più consistente vengano individuate soprattutto dalla Magistratura e dalla Guardia di Finanza".
E sempre per quel che riguarda gli sprechi e gli abusi che la Sicilia ha fatto dei fondi Ue, nei giorni scorsi l'eurodeputata Pd Rita Borsellino ha scritto una lettera al Commissario europeo per la Politica regionale, Johannes Hahn invitandolo ad effettuare "un’urgente e necessaria visita in Sicilia, possibilmente già nel mese di settembre, per verificare di presenza sprechi e abusi che in questi anni ci hanno impedito di usufruire dei vantaggi dei fondi strutturali". "L’utilizzazione delle risorse europee dei Fondi strutturali 2007-2013 da parte della Regione siciliana – si legge nella lettera – continua a essere in intollerabile ritardo: su una dotazione di 6,6 miliardi di euro di fondi europei della nuova programmazione, a oggi sono stati spesi sul territorio appena 397 milioni, ossia il 6 per cento. Un ritardo che si ripercuote su grandi e piccole opere. Quando, invece, la Regione spende, lo fa male - continua l’eurodeputata, presidente del movimento Un’altra Storia - Sulla formazione, per esempio, la Sicilia sta spendendo 500 milioni di euro per formare 100 mila disoccupati. A parte la qualità dei corsi di formazione, su cui sussistono parecchie perplessità, resta il fatto che gli enti di formazione faticano a trovare allievi". E aggiunge: "Occorre sbloccare subito le risorse e rimodulare la programmazione per contrastare i processi di deindustrializzazione in atto nell’Isola".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, €conomiaSicilia.com]