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La Sicilia è in piena recessione

Secondo il Report Curella, la flessione economica continuerà fino al 2010, previsti 40 mila posti di lavoro in meno nel 2009

29 luglio 2009

La recessione economica proseguirà in Sicilia anche in autunno. Segnali di ripresa ci potrebbero essere a metà del 2010. Per l'intero anno si prevede una smobilitazione di circa 40 mila posti di lavoro.
I dati, poco confortanti, sono quelli del 33° Report Sicilia della Fondazione Curella e del Dipartimento di studi territoriali (Diste), presentato ieri mattina a Palermo a palazzo dei Normanni. La flessione dell'occupazione, secondo le previsioni del Report, comporterà un aumento del tasso di disoccupazione, che in Sicilia arriverà del 15% contro l'8.3% su scala nazionale.
Se nel primo trimestre dell'anno l'occupazione è aumentata di circa 12 mila unità (+0,8 per cento), in controtendenza rispetto agli andamenti rilevati nel Paese (-0,9 per cento) e nel Mezzogiorno (-1,8 per cento), ma il dato è si invertito in primavera. L'industria ha scaricato altri 15 mila addetti, le costruzioni hanno rilasciato un esubero di 12 mila operai e l'agricoltura ha cancellato circa 5.500 lavoratori. Tiene il ramo dei servizi che ha assorbito 44.500 persone, di cui 5 mila il commercio.
Secondo il report, il tasso di disoccupazione, dopo otto anni di riduzioni continue, è ritornato a crescere toccando nel 2008 quota 13,8% (13% nella media del 2007). Il numero delle persone in cerca di lavoro nell'Isola ha raggiunto le 237 mila unità, 15 mila in più dell'anno precedente ma quasi 210 mila in meno del 1999 quando il tasso di disoccupazione salì al massimo storico del 24,4 per cento.

CRISI DELLE IMPRESE - Scende il numero delle imprese in Sicilia, assieme agli occupati. Una flessione costante indotta dalla crisi, ma anche dalle piccole dimensioni delle imprese dell'isola, confermando una tendenza avviata in tutta Italia.
Le ditte iscritte e attive nei registri delle Camere di commercio della regione alla fine di giugno del 2009 ammontano a 102.445. Nonostante i dati sull'occupazione mostrino un ampliamento dell'occupazione indipendente, le imprese manifestano ancora una flessione perdendo, rispetto alle risultanze del primo semestre del 2008, oltre 3 mila unità.
In Sicilia le imprese individuali rappresentano il 92,6% realtà locali. Le società di capitale rappresentano il gruppo meno numeroso di imprese, con 987 registrazioni ma mostrano un andamento in crescita. Anche il confronto tra il primo semestre del 2009 ed il corrispondente periodo del 2008 conferma tale andamento con un incremento assoluto di 77 imprese, pari ad una percentuale di sviluppo dell'8,5%.
La maggior presenza relativa di imprese di capitale si rileva nelle province di Siracusa (17,7% delle unità locali iscritte), Ragusa (16,8%) e Agrigento (13,2%), territori che, affacciati sul versante sud dell'Isola, mostrano una maggior propensione alla coltivazione in serra e alla produzione delle primizie.

CONSUMI IN CALO - Meno domanda in Sicilia e, quindi, meno affari per le imprese. Nell'industria manifatturiera, secondo il report, gli indicatori sul livello della produzione e la tendenza degli ordini hanno continuato a scendere quasi ininterrottamente per tutta la seconda metà del 2008 e fino all'inizio dell'estate 2009. Parallelamente, l'indicatore del clima di fiducia dei consumatori residenti ha conservato una tendenza negativa. Il progressivo deterioramento della congiuntura si sta trasmettendo con effetti ritardati sulle esportazioni e sul mercato del lavoro.
Nel consuntivo del 2008 le esportazioni dall'Isola sono salite a 9.852 milioni di euro, registrando un incremento in termini monetari del 2 per cento a fronte della stazionarietà dell'export nazionale (+0,3 per cento). Il contributo della regione alla formazione dell'export totale dell'Italia si è mantenuto modesto, aggirandosi attorno a 1,8 per cento.
Nel primo trimestre del 2009 le esportazioni della Sicilia si sono però ridotte sensibilmente, passando da 2.506 milioni di euro di gennaio/marzo 2008 a 1.188 milioni con un crollo del 52,6 per cento in termini monetari (-22,8 per cento il dato dell'Italia). La quota del totale nazionale detenuta dalla regione è precipitata da 2,8 a 1,7 per cento.
Escludendo i prodotti petroliferi raffinati, le esportazioni sprofondano del 48,7 per cento in Sicilia e del 22 per cento in Italia. [La Siciliaweb.it]

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29 luglio 2009
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